L'on. Vianello racconta bugie mentre aumentano i tarantini che curano un tumore
L'ultimo video dell'onorevole tarantino Vianello, che con una mimica gestuale impacciata, espressioni facciali comprese, prova prima di tutto a convincere se stesso recitando in un set lontano dalla sua città, a Roma, difficilmente riuscirà ad essere efficace e convincente con i suoi concittadini. Una compagnia teatrale dell'oratorio della chiesa di periferia che mette in scena il fantarealismo felliniano rappresenta l'arte teatrale professionista di fronte alla tecnica visuale di Vianello che scimmiotta chi questa gestualità narrativa l'ha inventata, Alberto Angela, uno che camminando e gesticolando racconta cose che ha studiato, che conosce bene, di cui è convinto e soprattutto non racconta bugie. Questa brutta copia non riesce neanche a far ridere come le imitazioni di Neri Marcorè. Qui non è concesso ridere perché le bugie di un parlamentare della Repubblica italiana ricadono gravemente sulla salute dei cittadini di Taranto. I dati sanitari confermano che ogni anno sempre più tarantini ricorrono alle cure ospedaliere per curarsi un tumore. Queste bugie che guarniscono la torta della propaganda elettorale a margine delle elezioni europee sono sale sulle ferite di chi continua a soffrire. Chissà che effetto avrebbe fatto il film di Vianello se l'assoluta simmetria stile Stanley Kubrick rievocata nel colonnato in cui recita fosse sostituita, magari nel prossimo film dell'onorevole, dalla corsia dell'oncoematologia pediatrica dell'ospedalle SS Annunziata di Taranto. Sarebbe una simmetria alterata perché ogni dieci passi percorsi dall'onorevole Vianello verrebbe interrotta dai bambini che farebbero capolino dalle porte delle loro stanze dove si sottopongono a massicci cicli di chemioterapia. In questo film ogni bugia cadrebbe all'istante e le mani di Vianello, invece di spostare il fumo nell'aria emesso dalla sua bocca, terminerebbero il loro movimento verso il suo volto, per coprirlo dalla vergogna.
L'argomento in questione è l'immunità penale introdotta da due decreti legge del governo Renzi nel 2015 e 2016 rispettivamente a tutela degli attori che esercitano nelle more dell'attuazione del piano ambientale dell'Ilva di Taranto, cioè i Commissari di Governo e gli acquirenti dello stabilimento, in realtà in affitto, la società AmInvestCo con a capo il colosso dell'acciaio mondiale ArcelorMittal. Il piano ambientale Ilva si concretizza in due decreti del presidente del Consiglio dei ministri, quello del 2014 e quello del 2017, entrambi attingono le regole dagli atti amministrativi AIA del 2012 e del 2017.
A febbraio 2019 "il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 2 comma 5 del Decreto Legge 5 gennaio 2015, n. 1 nella parte in cui proroga alla scadenza dell’autorizzazione integrata ambientale (ad oggi fissata al 23 agosto 2023, a mente dell’art. 2co.2 D.P.C.M. 29 settembre 2017) i termini per l’attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria riguardante lo stabilimento ILVA di Taranto e, in ogni caso, il termine originariamente previsto dall’art. 3 co.3 d.l. 207/2012 per la prosecuzione “in ogni caso” dell’attività produttiva nello stabilimento; dell’art. 2 comma 6 del Decreto Legge 5 gennaio 2015, n. 1 nella parte in cui prevede che «le condotte poste in essere in attuazione del piano di cui al periodo precedente [n.d.e.: il Piano approvato con D.P.C.M. del 14 marzo 2014] non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario, dell’acquirente dell’affittuario o acquirente e dei soggetti da questi funzionalmente delegati in quanto costituiscono adempimento delle migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro»".[fonte giurisprudenzapenale.com]
Il piano ambientale, quindi, si attua solo se si attuano le regole dell'AIA, cioè tutti gli interventi previsti, con relative scadenze, dell'Autorizzazione Integrata Ambientale: 2015 il termine ultimo per l'attuazione dell'AIA del 2012, termine mai rispettato e più volte dilazionato dai decreti emessi dopo il 2012, e 2023 quella concessa ad ArcelorMittal ricordando che la Corte europea dei diritti dell’Uomo, nella decisione 24 gennaio 2019 Cordella ed altri contro Italia, ha condannato l’Italia (per violazione degli artt. 8 e 13 CEDU) per non aver intrapreso azioni efficaci per migliorare l'impatto ambientale dello Stabilimento ILVA e per aver fissato, per la realizzazione del Piano Ambientale, la scadenza nel 2023.
Nei DL del governo Renzi l'immunità penale era circoscritta all'attuazione del piano ambientale, nel Decreto Crescita nelle more dell'attuazione dell'AIA. In pratica la stessa cosa con l'aggravante della recidiva, cioè annullare l'azione del Trubunale di Taranto. Questo decreto di fatto, oltre a rinnovare l'immunità penale va a contrastare proprio il ricorso alla Corte Costituzionale del Gip Ruberto così come i decreti succeduti dal 2012 annullarono l'azione della Magistratura tarantina che aveva sequestrato gli impianti a luglio del 2012. Se, quindi, il Gip Ruberto si muove contro quella norma del DL del 2015, che introduce l'immunità penale, si annulla la sua azione riscrivendo di immunità penale in un altro decreto spostando lo scudo dell'immunità dal piano ambientale all'attuazione dell'AIA anche in virtù del fatto che lo stesso Gip aveva ben individuato il termine dell'efficacia dell'immunità penale, cioè il 29 marzo 2019 (ovvero 18 mesi decorrenti dall’entrata in vigore del DPCM 29 settembre 2017). Quindi, immunità scaduta? Riscriviamola in un altro decreto.
La pone su una questione di dibattito politico l'on. Vianello che nel suo film cita avversari politici che criticano l'eliminazione dell'immunità nel Decreto Crescita. Ben si guarda l'onorevole ad argomentare in merito a quanto è stato scritto nei documenti prodotti dal Servizio studi del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati e del Ministero dell'Econonia e delle Finanze.
Nel comunicato nr. 84 del MEF (in allegato) che tratta il DL Crescita, documento datato 24 aprile 2019, lo stesso giorno in cui il ministro Di Maio annuncia a Taranto in conferenza stampa l'eliminazione dell'immunità penale, si legge che "viene eliminata l’esclusione dalla responsabilità penale per l’attuazione del piano ambientale e limitata solo alle condotte legate all’attuazione dell’autorizzazione integrata ambientale. Nel dossier del Servizio studi della Camera e Senato, "Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi" (in allegato), documento datato 7 maggio 2019 è ben più ampio l'approfondimento alla questione immunità e sarebbe stato un ottimo canovaccio di sceneggiatura per l'originale intepretazione dell'on. Vianello nel suo film romano.
"L’articolo 46 interviene sulla disposizione (comma 6 dell’art. 2 del D.L. 1/2015) che esclude la responsabilità penale e amministrativa del commissario straordinario, dell'affittuario o acquirente (e dei soggetti da questi delegati) dell’ILVA di Taranto. In particolare, il decreto-legge limita dal punto di vista oggettivo l’esonero da responsabilità alle attività di esecuzione del c.d. piano ambientale escludendo l’impunità per la violazione delle disposizioni a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e individua nel 6 settembre 2019 il termine ultimo di applicazione dell’esonero da responsabilità. Interviene sul primo periodo del comma 6 per circoscrivere l’esonero
da responsabilità amministrativa dell’ente derivante da reato (ex d.lgs. n. 231 del 2001), alle condotte connesse all’attuazione dell’AIA, in osservanza delle disposizioni del Piano ambientale.
A Roma, il 30 luglio 2018, quando fu fatta la domanda a Geert Van Poelvoorde, CEO di ArcelorMittal Europa: "Arcelor Mittal prenderebbe ILVA senza immunità penale?". "Vogliamo semplicemente essere certi che le nostre persone, che la nostra direzione di impresa e il nostro management venga protetto nel momento in cui verrà in Italia a implementare questo piano. Pensate che io sia in grado di convincere il nostro management e i nostri ricercatori a venire qui e a dare una mano all’Ilva quando qualcuno dal primo giorno gli dice “attenti perché appena arrivati in Italia vi mettiamo in galera?". Questa la risposta. Per loro la questione immunità penale è sempre stata indissolubile dalla gestione dello stabilimento siderurgico tarantino. Cosa sarebbe cambiato per loro in meno di un anno?
L'onorevole Vianello, supportato in questo matrix teatrale anche dai suoi colleghi parlamentari ionici, sa bene che oggi ha ragione chi vince con una comunicazione che non bada ai contenuti ma punta al metodo e allo strumento per convincere il suo target. Un metodo comunicativo che può anche omettere la verità, che vince solo perché fa leva sulla disinformazione e sull'ignoranza di chi popola i social palesandosi analfabeta funzionale ed approccia le proprie intenzioni di voto con meno impegno di quanto necessiterebbe dedicarne per comprare una pentola. Non a caso una pentola, d'acciaio, e tutto ciò che esiste ed è fatto con questo materiale che giustifica una necessità davanti ad un impatto sanitario devastante appurato dalla letteratura scientifica. Ma l'aspetto sanitario è marginale perché tutto è a norma, i limiti vengono rispettati. I limiti di legge sono imposti dalle stesse leggi prodotte dalla politica. E' tutto a norma di legge come l'immunità penale riscritta come un vestito su misura ad ArcelorMittal in violazione dei diritti dell'uomo e della stessa Costituzione citata dall'onorevole Vianello. Ancora una volta una Legge per annientare l'azione del Tribunale di Taranto.
Allegati
Comunicato n. 84 Ministero dell'Economia e delle Finanze
Ufficio stampa Ministero dell'Economia e delle Finanze
Fonte: Ministero dell'Economia e delle Finanze161 Kb - Formato pdfComunicato n. 84 Ministero dell'Economia e delle FinanzeCopyright © Ufficio stampa Ministero dell'Economia e delle FinanzeLicenza: CC Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0
DOSSIER SERVIZIO STUDI D.L. CRESCITA N. 34
Servizio studi Camera dei deputati, Senato della Repubblica
Fonte: Camera dei deputati, Senato della Repubblica2248 Kb - Formato pdfMisure urgenti di crescitaeconomica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisiCopyright © Servizio studi Camera dei deputati, Senato della RepubblicaLicenza: CC Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0
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