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Incontro a Taranto

Relazione di PeaceLink al Ministro Fioramonti

La copertura dei parchi minerali non ha abbattuto le polveri sottili. I dati sono frutto di una dettagliata analisi degli ultimi due anni. Intanto nei quartieri più vicini all'area industriale (Tamburi, Paolo VI, Borgo) continua a registrarsi un eccesso di mortalità: 55 uomini e 21 donne.
20 ottobre 2019
Associazione PeaceLink

Questa è la relazione che sottoponiamo oggi all'attenzione del ministro Lorenzo Fioramonti. Lo incontreremo alle 13.30 a Taranto.

Relazione del 21 ottobre 2019 su inquinamento e salute a Taranto

Ilva

Parchi minerali e polveri sottili (PM10, PM2,5)

A colpo d’occhio, guardando i grafici presenti nella relazione, risulta evidente che il processo di copertura dei parchi minerali non ha bloccato i fenomeni di picco delle polveri sottili nei mesi estivi. Perché questo? Molto probabilmente perché i parchi minerali non sono la sorgente primaria delle polveri sottili: la sorgente primaria delle polveri sottili è negli impianti dell’area a caldo, non nei parchi minerali. A emettere le polveri sottili (PM10 e PM2,5) sono i processi produttivi ad altissima temperatura dell’area ghisa, ossia cokerie, impianto di sinterizzazione, altoforni, convertitori e GRF. Sono dunque quelli gli impianti più pericolosi. L'andamento nel quartiere Tamburi delle polveri sottili negli ultimi 12 mesi di gestione ArceorMittal

I parchi minerali sono fonti di polveri più pesanti che si poggiano sui balconi e finiscono per terra nelle case, ma nei polmoni arrivano in profondità le polveri degli impianti dell’area a caldo. E il vero pericolo è quello. E dobbiamo constatare che ArcelorMittal non ha fatto passi in avanti nell’abbattere le polveri sottili. Anzi, si può notare una cosa molto curiosa e preoccupante nei tre grafici viola che indicano lìandamento delle polveri sottili (PM10 misurati con due tecnologie diverse e PM2,5): si è registrato un evidente incremento di polveri sottili durante i mesi estivi nel quartiere Tamburi (via Orsini) proprio mentre la copertura del parco minerali era giunta a buon punto.

Come si può notare da questa foto, scattata la mattina del 22 ottobre 2019, i parchi minerali non hanno alcun effetto di contenimento sulle polveri sottili che aleggiano sopra di essi e che sono prodotti dai camini e dalle emissioni diffuse e fuggitive dell'area a caldo.

Nessun miglioramento del PM10, lieve aumento del PM2,5 

Facendo le medie dal 1° novembre del 2018 al 17 ottobre del 2019 (periodo di gestione ArcelorMittal) e comparando tali medie con le corrispondenti medie dei dodici mesi precedenti di gestione commissariale (1 novembre 2017 al 31 ottobre 2018) si registra nella centralina di via Orsini Tamburi (la più vicina allo stabilimento siderurgico) un aumento dell’1,79% del PM10 misurato con tecnologia ENV, una riduzione del 2,49% del PM10 misurato con tecnologia SWAM e un aumento dell’1,88% del PM2,5. Sostanzialmente si può notare che la gestione ArcelorMittal non è stata più virtuosa della gestione commissariale per quanto riguarda le polveri sottili nella zona del quartiere Tamburi più vicina allo stabilimento siderurgico, ossia la zona della nota Chiesa Gesù Divin Lavoratore.

I dati elaborati sono quelli delle centraline dell'ARPA e dell'ISPRA. Il software utillizzato nell'elaborazione è Omniscope.

Mortalità: eccessi vicino all'area industriale anche nel 2018

Fra il 2010 e il 2017 nei quartieri Tamburi, Paolo VI e Città Vecchia-Borgo, l'eccesso di mortalità complessiva (maschi + femmine) rispetto al riferimento comunale è stata pari a 78 casi/anno, non attribuibili a differenze demografiche.

Nel 2018, usando la stessa metogologia, l'eccesso di mortalità rispetto al riferimento comunale si è nuovamente verificato nei quartieri Tamburi, Paolo VI e Città Vecchia-Borgo.

In particolare nel quartiere Tamburi per il 2018 si sono osservati 33 decessi in più dell’atteso. Nel quartiere Paolo VI l’eccesso di mortalità è di 31 persone mentre nel quartiere Borgo l’eccesso di mortalità è di 12 persone.

Complessivamente l’eccesso di mortalità nel 2018 per i tre quartieri sopra citati, ossia i più vicini agli impianti industriali, è di 76 persone, di cui 55 uomini e 21 donne.

Note: CO2 E CICLO INTEGRALE DELL'IMPIANTO SIDERURGICO DI TARANTO
La relazione al ministro - che si è rivelato sensibile al movimento Fridays for Future e alla questione dei cambiamenti climatici - ha una parte dedicata alle emissioni di CO2 dello stabilimento siderurgico di Taranto. Tali emissioni lo classificano sul podio come "climate monster", in quanto è al primo posto delle emissioni in Italia. Basta sommare tutte le fonti emissive dello stabilimento, compreso le centrali termoelettriche che bruciano i gas COKE e AFO, per ottenere i dato di un ammontare superiore ai 10 milioni di tonnellate annue nonostante gli attuali livelli di produzione inferiori ai 5 milioni di tonnellate/anno di acciaio. La relazione di PeaceLink, utilizzando dati della WorldSteel Association, smentisce quanto dichiarato da ArcelorMittal, ossia che l'ILVA di Taranto si attiene alla media europea nel rapporto CO2/acciaio prodotto.

Allegati

  • Le polveri sottili (PM10, PM2,5) nel quartiere Tamburi dal novembre 2018 all'ottobre 2019

    Associazione PeaceLink
    Fonte: Dati ARPA-ISPRA elaborati con il software Ominiscope
    181 Kb - Formato png
    Come si può notare non si registra un andamento decrescente man mano che vengono coperti i parchi minerali. Questi ultimi servono infatti a contenere il particolato grossolano, non quello fine che è il vero pericolo per i polmoni. Il grafico rivela pertanto che le emissioni dell'area a caldo non sono state contenute da ArcelorMittal in modo tale da determinare un signigicativo e progressivo decremento.

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