Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

La posizione critica di PeaceLink nella situazione attuale della trattativa Conte-Mittal

CDP non può intervenire per ripianare le perdite di ArcelorMittal

La Cassa Depositi e Prestiti (CDP) per Statuto, in base all'articolo 3, può intervenire solo in società di rilevante interesse nazionale "che risultino in una stabile situazione di equilibrio finanziario, patrimoniale ed economico e siano caratterizzate da adeguate prospettive di redditività".
23 novembre 2019
Associazione PeaceLink

Ilva PeaceLink non ha alcuna fiducia nel confronto che si sta aprendo su un non ben definito nuovo piano industriale per il semplice fatto che questo impianto siderurgico raggiunge il suo punto di pareggio costi/ricavi a 7 milioni di tonnellate anno di acciao mentre attalmente va in perdita costante in quanto il livello produttivo è a 4,7.

Questo gigante siderurgico accumula perdite inesorabilmente in un situazione di crisi del mercato siderurgico come quella attuale. Tali perdite potrebbero essere ripianate da un intervento pubblico ma ciò è vietato dal Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea. Per di più la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), spesso invocata, ha uno Statuto che, in base all'articolo 3, può intervenire solo in società di rilevante interesse nazionale "che risultino in una stabile situazione di equilibrio finanziario, patrimoniale ed economico e siano caratterizzate da adeguate prospettive di redditività".

E' ovvio quindi che CDP non possa intervenire in questo caso.

L'unica cosa certa è che questa fabbrica produce un "rischio sanitario inaccettabile" anche a 4,7 milioni di tonnellate anno di acciaio, come ha appurato l'ultimo studio di VIIAS (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario).

Di fronte a questo scenario, il governo rischia di favorire un ulteriore danno alla salute non in cambio di profitti ma in cambio di ingenti perdite che mettono ulteriormente a rischio i lavoratori i quali sicuramente non hanno garanzie di futuro proseguendo attività destinate al fallimento finanziario. Se non vi sono risorse per pagare gli stipendi, figuriamoci se si sono quelli per investire nella decarbonizzazione.

Se le istituzioni non fermeranno la prosecuzione di attività riconosciute pericolose per la salute, lo Stato italiano finirà nuovamente sul banco degli imputati e sarà nuovamente giudicato dalla CEDU per violazione dei diritti umani.

Articoli correlati

  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • La buffa cerimonia del ministro Urso
    Ecologia
    La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto

    La buffa cerimonia del ministro Urso

    Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.
    15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
    Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)