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Global Tiger Recovery Program (Piano di Recupero Globale della Tigre)

Le mie tigri sono carbone e acciaio

Tredici paesi casa della tigre selvatica, organizzazioni internazionali e società civile si sono riuniti in una piattaforma collaborativa per raddoppiare il numero di tigri selvatiche e crescere assieme in maniera sostenibile.
16 febbraio 2020
Luca Schepisi

Tx2, Global Tiger Recovery Program (GTRP)

Tx2, raddoppiare il numero delle tigri entro il 2022, l'anno successivo della tigre. È questo l’obiettivo del Global Tiger Recovery Program (Piano di Recupero Globale della Tigre, d'ora in poi GTRP), del quale fanno parte 13 paesi della Panthera tigris. Nel corso dell'ultimo secolo, le tigri selvatiche hanno subito una grave perdita di habitat che a ridotto la loro popolazione del 97%, da 100.000 a soli 3.200 esemplari. Oltre alla dilagante distruzione delle foreste, nel minarne l’esistenza la fanno da padrona il bracconaggio e un mercato nero del valore di circa 19 miliardi di dollari all'anno. Dai baffi alla coda, la tigre e smembrata in più parti per renderne il commercio più redditizio.

Ma non è solo un problema di tigri perchè questi animali sono una "specie ombrello". In quanto predatori apicali della catena alimentare, tengono sotto controllo le popolazioni delle loro prede, che a loro volta fungono da equilibratori per le specie vegetali di cui si nutrono. Il numero di esemplari di tigri selvatiche è pertanto considerato un indicatore dell'integrità, della sostenibilità e della salute degli ecosistemi in cui essa è di casa. Per Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Laos, Malesia, Mianmar, Nepal, Federazione Russa, Tailandia e Vietnam, salvare le tigri non significa solo ripristinare una singola specie. Ogni volta che si salva un esemplare, si proteggono 25.000 acri di foreste che risultano indispensabili per la fauna selvatica e per le comunità locali.

Come sostenuto dalla Global Tiger Initiative, la piattaforma collaborativa di condivisione delle conoscenze che ha preceduto il GTRP, il punto di forza del programma è nell’aver superato i confini politici, nell'aver dato fiducia ad una comunità che abbraccia un intero territorio geografico. Anziché concentrarsi sul "salvataggio" delle tigri a livello di sito o di paese, i Tredici hanno costituito una rete ecologica e si sono posti un obiettivo condiviso di portata globale. Per fare ciò, il GTRP si avvale dell’aiuto di esperti di conservazione delle specie a rischio (il WWF, è il maggiore responsabile) e del supporto dei governi, con la partecipazione di scienziati, rangers e popolazioni locali. In questo modo si mette in atto un approccio strategico e a lungo termine che permette di lavorare su interi paesaggi, incoraggiando la collaborazione transfrontaliera con enormi vataggi in termini di controllo e amministrazione del territorio. I risultati sono aumento della protezione, il mantenimento dei corridoi della fauna selvatica e l'incremento delle risorse disponibili per la futura popolazione, una volta che il numero di tigri selvatiche sarà aumentato.

Man mano che gli effetti del cambiamento climatico diventano più evidenti, la domanda di foreste naturali è sempre più alta. Gli “alberi”, e l’ecosistema di cui fanno parte, sono inoltre una fonte di biodiversità e di materiale genetico, una riserva di legno e materie prime per le popolazioni locali e una risorsa per il turismo. Cosa altrettanto significativa, le foreste rappresentano una potenziale fonte di inquinamento da carbone che può essere messa in "stallo" per i tempi a venire. Il GTRP percepisce l'ecosistema proprio come una risorsa scarsa necessaria allo sviluppo dell’uomo ed è questo il suo punto di forza. Come carbone e acciaio, gli habitat delle tigri sono stati valutati economicamente, ricordandosi che ciò si intende soprattutto voler amministrare un ambiente (economia in effetti vuol dire proprio questo, οἶκος «dimora» e νομία «amministrare, reggere»), sostenerne lo sviluppo e garantirne l’esistenza presente e futura.

Note: http://www.treccani.it/vocabolario/economia/

Allegati

  • Global Tiger Recovery Program 2010–2022

    World Bank. 2011. Global tiger recovery program (2010-2022) (English). Washington, DC: World Bank.
    Fonte: http://documents.worldbank.org/curated/en/874191468331048098/Global-tiger-recovery-program-2010-2022
    3865 Kb - Formato pdf
    Documento programmatico del GTRP

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