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Dopo la sentenza del processo ILVA

Lettera aperta al professor Giorgio Assennato

Non posso entrare nel merito né del reato contestatoLe, non avendo alcun riferimento, né della successiva richiesta del PM, anche in questo caso non avendo seguito la vicenda. Lei tuttavia è stato il primo DG ARPA Puglia a voler effettuare delle analisi indipendenti di diossina al camino ILVA E312.
4 giugno 2021
Stefano Raccanelli (Chimico Etico Ambientale)

ILVA di Taranto

Stimato Professor Giorgio Assennato, dalla mattinata di lunedì u.s. sto pensando se chiamarla o scriverle.
Optando per la seconda posso cercare di sintetizzare sensazioni e riflessioni che da due giorni si agitano nella mia mente.
Mi sento allibito o meglio sgomento per la condanna. Non posso entrare nel merito né del reato contestatoLe, non avendo alcun riferimento, né della successiva richiesta del PM, anche in questo caso non avendo seguito la vicenda.
Mi limito a focalizzare il motivo della condanna: “concussione addebitata a Nichi Vendola per favorire l’Ilva le cui emissioni di benzopirene, stando ai dati Arpa, avevano superato i limiti consentiti”.
E qui gli aggettivi, sul motivo, sono decine: assurdo è il più appropriato.
Assurdo perché Lei è stato il primo DG ARPA Puglia a voler effettuare delle analisi indipendenti
all’emissione E312 rivolgendosi allo scrivente nel 2007 quando era il responsabile del laboratorio
microinquinanti del Consorzio Interuniversitario “La Chimica per l’Ambiente”.
Assurdo perché Lei è stato il primo DG ARPA Puglia ad ideare, attuare e rendere di pubblico dominio i dati della contaminazione ambientale utilizzando tecniche innovative come i deposimetri ed i campionatori vento selettivi.
Assurdo perché è stato Lei a volere un laboratorio dedicato ai microinquinanti organici (PCDD/F,
PCB, IPA tra cui Benzo(a)Pirene) per poter eseguire, all’interno dell’agenzia, le analisi producendo dati pubblici ed affidabili. Per inciso io so, ma non ho le prove, che l’ARPA Puglia avrebbe potuto già dal 2000 creare il laboratorio microinquinanti ma la Dirigenza di quel tempo ha preferito acquistare piccoli strumenti da distribuire sul territorio.
Assurdo perchè la mia perizia, perizia che molto probabilmente ha contribuito alla condanna
dell’ILVA, è basata sui dati pubblicati da ARPA Puglia. Dati, che ribadisco, voluti e prodotti durante la Sua Direzione Generale.
Assurdo perché mi sento di non riuscire a ripensare al passato e diventa tutto più assurdo.
Assurdo anche continuare a scriverLe Assurdo.
La stima nella Sua persona, nella Sua scienza e nel Suo operato rimane immutata e, se Lo ritiene opportuno, può rendere di pubblico dominio questa breve lettera che non rileggerò e scrivo da sgomento.
Restando a Sua disposizione.

Note: Il sito di PeaceLink è aperto alla pubblicazione di contributi sul processo ILVA. Il dottor Stefano Raccanelli è stato autore di un importante studio sulla diossina che ha consentito alla famiglia Fornaro di dimostrare nel processo che la diossina che aveva contaminato le pecore e le capre della propria masseria proveniva dall'ILVA.

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