Esposto congiunto a 10 procure siciliane
Il nostro impegno da sempre e fino in fondo contro gli INCENDI .
ESPOSTO CONGIUNTO ALLE PROCURE SICILIANE
Esposto congiunto a 10 procure siciliane (Trapani, Palermo, Marsala, Siracusa,
Ragusa, Enna, Caltanissetta, Gela, Agrigento, Sciacca) a cui fra poco si aggiungeranno anche quelle degli altri territori interessati da incendi dolosi.
L’iniziativa delle associazioni del Coordinamento SalviAmo i Boschi nasce come reazione alle centinaia di roghi che hanno interessato l’isola a partire dal mese di marzo.
Incendi che hanno bruciato migliaia di ettari di aree boschive e, quel che è più grave, aree protette, Riserve e Parchi Regionali, come la Riserva di Vendicari, il Parco minerario di Floristella e i siti archeologici di Pantaliaca, Himera, Cave di Cusa.
Incendi, a detta delle forze di controllo preposte, tutti dolosi, spesso appiccati da mani criminali esperte in ore serali o notturne e in rapida successione, così da
impedire efficaci azioni di spegnimento.
Incendi che distruggono un patrimonio naturalistico di alberi e fauna, che sottraggono ambienti pregiati e benessere alle
comunità, che distruggono preziose aree agricole e che minacciano le case di civile abitazione con pericolo di vita per gli abitanti.
Di fronte alla colpevole inerzia delle istituzioni e della politica regionale nell’affrontare questa drammatica situazione le associazioni del Coordinamento SalviAmo i Boschi Sicilia hanno deciso di ricorrere all’esposto congiunto per
spingere le procure ad attivare delle indagini coordinate.
“Il fenomeno è ormai così
esteso e strategicamente organizzato da rendere necessaria l’istituzione di un vero e
proprio pool investigativo che porti alla scoperta delle cause che determinano questi
atti di vero e proprio terrorismo ambientale” dice la portavoce del Coordinamento
Nell’esposto le associazioni denunciano una serie di ritardi e omissioni che
potrebbero essere causa o concausa degli episodi dolosi di questi ultimi mesi.
In particolare vengono evidenziati forti ritardi nelle opere di prevenzione, che
avrebbero dovuto essere avviate nel mese di maggio e ultimate entro il 15 giugno e
che invece sono cominciate solo il 28 giugno a causa del ritardo nell’approvazione in
bilancio dei fondi per la retribuzione degli operai. Ciò, nonostante i ripetuti appelli ad anticipare la stagione e nonostante i primi incendi fossero già stati avvistati nel
mese di marzo.
Nell’esposto viene anche sottolineato lo stato di abbandono in cui versa il Corpo
Forestale, costretto a operare con gravi carenze di organico e con mezzi spesso
obsoleti. Altro dato preoccupante l’esiguo numero di Guardie Forestali (si aspetta
invano un concorso che viene rinviato ogni anno) e l’assenza di nuclei investigativi
specifici che possano collaborare in modo più diretto con la magistratura. Una
situazione che favorisce la sostanziale impunità di questi reati e ne aumenta di fatto
la diffusione.
Le associazioni chiedono adesso che la magistratura intervenga a breve applicando
agli incendi la L.68/2015 sui disastri ambientali per scongiurare il pericolo che questa
situazione continui a peggiorare devastando definitivamente il nostro patrimonio
naturalistico e ambientale.
Lì 21.07.2021
Coordinamento SalviAMo i Boschi Sicilia
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