Le dimensioni del corpo umano sono modellate dal clima
Vi sono state delle accese discussioni sui fattori che hanno portato la specie umana ad evolversi in questo modo e ciò ha spinto un gruppo di ricercatori guidati dall'Università di Cambridge e dall'Università di Tubinga in Germania a confrontare i modelli climatici con i dati di più di 300 fossili umani del genere Homo per stabilire il ruolo che il clima ha potuto giocare in questa evoluzione.
Il gruppo di ricercatori ha stabilito quali temperature, precipitazioni e altre condizioni climatiche ogni fossile, nell'arco dell'ultimo milione di anni, avrebbe subito quando era un essere umano. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha stabilito un forte legame tra la temperatura e le dimensioni del corpo, dimostrando che il clima rappresentava un fattore determinante della dimensione del corpo in quel periodo.
“Più fa freddo, più gli esseri umani sono sviluppati”, ha dichiarato il Dott. Manuel Will, ricercatore dell'Università di Tubinga e primo autore dello studio. “Più si è sviluppati, cioè più si ha un corpo grande, allora più calore si produce; inoltre se ne perde relativamente meno poiché la superficie della nostra pelle non si sviluppa alla stessa velocità della massa corporea”.
Questa relazione tra clima e massa corporea è compatibile con la regola di Bergamann per cui si riscontra un maggiore peso corporeo negli ambienti più freddi e un minore peso corporeo negli ambienti più caldi. Un esempio sono gli orsi: quelli polari che vivono nell'Artico pesano molto di più rispetto agli orsi bruni che vivono in climi relativamente più caldi.
“Non è del tutto sorprendente ma è comunque interessante vedere a tal proposito che la nostra evoluzione non differisce da quella di altri mammiferi”, ha dichiarato il Dottor Nick Longrich, del 'Milner Centre for Evolution' presso l'Univeristà di Bath, che non ha partecipato al progetto di ricerca. “Affrontiamo problemi simili quando si tratta di acquistare o di perdere calore, perciò sembra che ci siamo evoluti in modo simile”.
Lo studio ha stabilito un legame anche tra il clima e le dimensioni del cervello ma i risultati mostrano che i fattori ambientali hanno un'influenza sostanzialmente minore sulla dimensione del cervello rispetto a quella del corpo.
“Questo fenomeno mostra che le dimensioni del corpo e del cervello subiscono pressioni selettive differenti”, ha dichiarato il Prof. Andrea Manica, un altro partecipante alla ricerca. “Questo studio riesce davvero a chiarire il fatto che entrambe (quella del corpo e quella del cervello) stanno aumentando, ma per ragioni molto diverse”.
I risultati non dimostrano alcun nesso tra le dimensioni del cervello e la temperatura. I ricercatori, invece, hanno osservato una costante tra la grandezza del cervello e la stabilità del clima. Questo rapporto si ricollega alle necessità alimentari degli esseri umani che vivono in ambienti di stabilità climatica variabile.
“Più il clima è stabile, più i cervelli sono sviluppati”, ha dichiarato Will. “C'è bisogno di molta energia per mantenere un cervello di grandi dimensioni; in ambienti climaticamente stabili, si trovano cibi in maniera più stabile, dando la possibilità di avere una nutrizione sufficiente per acquisire l'energia necessaria”.
I ricercatori hanno anche rilevato indizi di cambiamenti comportamentali che possono aver influenzato le dimensioni del cervello per esempio le strategie di caccia in ambienti più aperti. Questi fattori più indiretti rendono più complessa la comprensione dei fattori che hanno guidato l'evoluzione umana.
“Ci sono altri fattori oltre a quelli climatici”, ha dichiarato Longrich. Fattori competitivi, sociali, culturali e tecnologici sono stati identificati dai ricercatori ma non esaminati nel presente studio. I modelli futuri dovrebbero prendere in considerazioni questi fattori che interagiscono con lo sviluppo.
Will puntualizza il fatto che l'evoluzione è sempre in corso, anche se determinata da elementi differenti rispetto a quelli di un milione di anni fa. “Il passato ci ha dato degli indizi sul futuro; possiamo imparare da questi. Ma non possiamo fare semplici estrapolazioni”, egli ha dichiarato.
Per esempio, ha spiegato, nonostante oggi notiamo un riscaldamento del clima, non possiamo automaticamente presumere che, come conseguenza, i nostri corpi diventeranno più piccoli.