Un dinosauro ha fatto irruzione nei negoziati di Glasgow sul clima dopo giorni di bla bla bla
A sorpresa, quando ormai i negoziati di Glasgov sembravano arenarsi in un nulla di fatto, il capo dei negoziatori della Cina è uscito dall’ombra è ha annunciato una «Dichiarazione congiunta con gli Stati Uniti per il rafforzamento dell’azione climatica», che include impegni per la riduzione delle emissioni di metano, la protezione delle foreste e l’uscita graduale dal carbone. E l'americano Kerry ha rilanciato: «Usa e Cina hanno molte differenze, ma sulla lotta al cambiamento climatico non hanno altra scelta che collaborare». Quasi un accordo storico, visti i venti da guerra fredda che soffiano sul Pacifico fra le due super potenze, a riprova che le trattative sul clima non seguono gli stessi percorsi della geostrategia globale.
Si legge sul Corriere della Sera che il capo dei negoziatori cinesi, Xie Zhenhua, ha spiegato ai giornalisti che «entrambe le parti riconoscono che vi è un gap fra gli sforzi attuali e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi» e per questo l’iniziativa bilaterale prevede regole «concrete e pragmatiche». Nel testo messo online in serata, i due Paesi si impegnano a collaborare alla Cop26 per «un risultato ambizioso, equilibrato e inclusivo in materia di mitigazione (minore emissioni), adattamento e sostegno finanziario» e più in generale ad «adottare misure rafforzate per aumentare le ambizioni» entro il 2030. La Cina afferma che «farà del suo meglio per accelerare» i suoi piani per ridurre il consumo di carbone nella seconda metà di questo decennio. E per la prima volta si allinea agli Usa per ridurre le emissioni di metano e accetta di condividere la tecnologia.
L’inviato degli Usa per il clima John Kerry, che in un’intervista al Corriere della Sera aveva auspicato un simile accordo, gli ha fatto eco subito dopo affermando che Cina e Stati Uniti, essendo «i due più grandi emettitori di CO2, devono indicare la via».
L’intesa è arrivata al termine di negoziati carichi di tensione che stavano generando un clima di delusione e di forte frustrazione. E così i negoziati alla Cop26 hanno avuto un’accelerazione improvvisa.
Il premier britannico Boris Johnson è tornato (in treno) nella città scozzese e ha strigliato gli altri leader — «non ci sono scuse per non agire» — invitandoli ad alzare il telefono e ad intervenire sui rispettivi team.
Il colpo di scena generato dall'accordo fra Cina e Stati Uniti ha sparigliato le carte e ha ricevuto subito il plauso di Johnson, del segretario dell’Onu Antonio Guterres e anche del vice-presidente dell’Ue Frans Timmermans.
La notizia sta conquistando le prime pagine dei giornali mondiali.
Dopo giorni di bla bla bla, un dinosauro sembra aver fatto irruzione nei negoziati di Glasgow sul clima.
Questo è il video completo, fatelo circolare, ne vale la pena.
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