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Compila un elenco di 26 lavoratori affetti da tumori correlabili alle esposizioni in fabbrica

La storia dell'operaio Nicola Lovecchio, sentinella della salute pubblica

Questo lavoratore studia il processo produttivo dell'Enichem di Manfredonia e cerca di stabilire l’intensità dell’esposizione di ogni lavoratore nelle singole mansioni alle specifiche sostanze tossiche, raccoglie le documentazioni mediche dei sopravvissuti e dei colleghi già deceduti.
Redazione PeaceLink

Nicola Lovecchio

Nicola Lovecchio comincia la sua inchiesta nel gennaio del ’95, poco prima di chiedere la pensione di inabilità.

Conduce per mesi la sua ricerca a contatto dei suoi colleghi più esperti e introdotti nei cicli produttivi, studiando le storie cliniche e lavorative dei compagni di lavoro già malati e individuando i soggetti a rischio.

Scava nella sua memoria e in quella degli altri lavoratori, prende freneticamente appunti, collega le intuizioni e i riferimenti acquisiti precedentemente nella sua ricerca sotto gli occhi attenti di Maurizio Portaluri, si sforza di ricordare e ricostruire gesti e pratiche in uso nel petrolchimico fin dal suo insediamento, compara i dati e le informazioni fino a realizzare un quadro d’insieme organico e attendibile.

Lavora in fabbrica e poi a casa sua quando, già malato, abbandona il lavoro per dedicare alla sua inchiesta tutto il tempo che la malattia gli lascerà da vivere.

Lovecchio cerca di stabilire con esattezza l’intensità dell’esposizione di ogni lavoratore nelle singole mansioni alle specifiche sostanze tossiche, raccoglie le documentazioni mediche dei sopravvissuti e dei colleghi già deceduti e giunge a un elenco di 26 lavoratori, sei dei quali solo nel suo reparto, affetti da tumori correlabili alle esposizioni in fabbrica.

Lovecchio studia il processo produttivo attraverso il concreto svolgimento di chi vi lavora e non già attraverso tecnici che conoscono la teoria del processo produttivo. La sua descrizione è cruda e fedele, così come quella degli ambienti di lavoro, polverosi e rumorosi, è fatta stando al loro interno. Quei lavoratori, oggi lesionati e mutilati dai tumori quando non già morti, hanno ieri lavorato con spirito di abnegazione verso l’azienda, fedeli esecutori dei compiti loro assegnati e sempre obbedienti alle direttive aziendali e alle sue assicurazioni. Mai informati dei pericoli per la salute che quel lavoro comportava, hanno portato a termine fino alle estreme conseguenze l’impegno condiviso da tutti al momento dell’assunzione in fabbrica. Saranno trattati come carne da macello nei decenni successivi.

Giulio Di Luzio
Unità 14 ottobre 2003
Enichem, quell’operaio aveva ragione

Note: Manfredonia: l’albero piantato da Nicola Lovecchio ha dato i suoi frutti
https://www.ambientesalutemanfredonia.it/?page_id=609

Nel nome di Nicola Lo vecchio, operaio
http://plebe.github.io/issues/14/nel-nome-di-nicola-lo-vecchio-operaio/

In ricordo di Nicola Lovecchio, scienziato ‘’scalzo’’
http://www.salutepubblica.net/wp-content/uploads/2017/01/Salute-Pubblica-Raccolta-2016-ISBN.pdf

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