È morta Celeste Fortunato, ambientalista in prima linea a Taranto contro i tumori
“L'importante è non perdere la parte di primavera che abbiamo nel cuore, qualsiasi cosa accada". Aveva scritto così, nel marzo scorso, Celeste Fortunato. La scrittrice, educatrice ed ambientalista tarantina inviava un messaggio di speranza e di amore, nonostante le difficoltà. Quelle della sua città, Taranto, per i problemi sanitari e ambientali, per cui lei stessa era impegnata al fianco di alcune associazioni nella lotta all’inquinamento; e le sue, perché lei – che partecipava alle manifestazioni e, con garbo e determinazione, denunciava la situazione della sua città – si era intanto ammalata di tumore, una leucemia che l’ha portata via martedì 25 luglio, a soli 45 anni.
Repubblica - Raffaella Capriglia
Taranto piange Celeste Fortunato, mamma tarantina affetta da una grave forma di leucemia e diventata negli ultimi tempi uno dei simboli della lotta contro al cancro e all'inquinamento. Aveva 45 anni e nel mese di maggio 2021, all’età di 43 anni, le era stata diagnosticata una grave forma di leucemia.
La sua storia l'aveva voluta raccontare in un libro "All'alba della primavera. Storia di un'avventura oncologica". «Ci sono tante ricerche che dimostrano come a Taranto, man mano che ci si avvicina al polo industriale, l'inquinamento e l'eccesso di mortalità aumentano - aveva detto durante un incontro pubblico, Celeste - E' impossibile dimenticare il piccolo Lollo Zaratta che è morto a soli cinque anni e nel cui cervello sono state trovate tracce di metalli pesanti, assunti probabilmente già in fase di gestazione dalla mamma che lavorava nel quartiere Tamburi. Quartiere nel quale io ho vissuto dieci anni e che conosco quindi benissimo, ed è stato assediato dall'inquinamento. I nostri figli hanno vissuto anni tormentati. Noi mamme non siamo come le mamme di tutt'Italia, perché abbiamo continuamente paura che i nostri figli si ammalino. Io sono arrivata al punto di ringraziare il Signore che sia capitato a me e non a mio figlio».
Continua su Quotidiano di Puglia
E' morta Celeste Fortunato, una delle protagoniste della battaglia ambientalista e civica contro l'inquinamento dell'ex Ilva a Taranto. Era affetta da una grave forma di leucemia e proprio la sua malattia l'aveva spinta a mobilitarsi insieme ad associazioni e movimenti.
Aveva anche scritto un libro, "All'alba della primavera Storia di un'avventura oncologica", dove raccontava la sua vicenda. Mesi addietro, con la malattia già grave, con la bocca coperta da una mascherina, si era fatta portare in auto ad un presidio di protesta sotto la Prefettura mostrando una maglietta con la scritta "I bambini di Taranto vogliono vivere". Molti i messaggi commossi pubblicati sui social, anche da parte di esponenti dell'associazionismo.
Rainews
(AGI) - Taranto, 25 lug. - È morta oggi Celeste Fortunato, una delle protagoniste della battaglia ambientalista e civica contro l’inquinamento dell’ex Ilva a Taranto. Era affetta da una grave forma di leucemia e proprio la sua malattia l’aveva spinta a mobilitarsi insieme ad associazioni e movimenti. Aveva anche scritto un libro, “All’alba della primavera Storia di un’avventura oncologica”, dove raccontava la sua vicenda. Mesi addietro, con la malattia già grave, con la bocca coperta da una mascherina, si era fatta portare in auto ad un presidio di protesta sotto la Prefettura mostrando una maglietta con la scritta “I bambini di Taranto vogliono vivere”. Molti i messaggi commossi pubblicati sui social, anche da parte di esponenti dell’associazionismo.
Sposata e con un figlio, Celeste Fortunato, dipendente dell’azienda di contact center Teleperformance Italia che ha manifestato cordoglio, viene ricordata così da “Giustizia per Taranto”, uno dei movimenti impegnati nella battaglia sull’ex Ilva: “Ha combattuto per cambiare le cose, per coinvolgere i nostri concittadini più rassegnati e lavorato costantemente alla costruzione di un fronte compatto. È stata parte integrante di uno dei progetti più concreti che Taranto sia riuscita a esprimere nelle lotte per la giustizia ambientale, che fu Piano Taranto, che resta a tutt’oggi una straordinaria traccia per la riconversione possibile”. (AGI)
TA1/ARI
Allegati
È morta Celeste Fortunato, ambientalista in prima linea a Taranto contro i tumori
Raffaella Capriglia
Fonte: Repubblica 26 luglio 202329 Kb - Formato pdfScrittrice, educatrice ed ambientalista, due anni fa aveva scoperto la malattia e si è battuta fino alla fine contro l’inquinamento e in difesa della salute pubblica. E' stata stroncata dalla leucemia a 45 anni
Articoli correlati
- "Denaro più utile a tutela ambiente"
Comitato pace, no a nuovo quartier generale NATO a Taranto
"I 18,1 milioni di euro destinati a questo nuovo quartier generale della Nato avrebbero potuto sostenere progetti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, investendo in infrastrutture civili, progetti di tutela ambientale e opportunità di lavoro".10 novembre 2024 - Adnkronos - “Dove mai andiamo? Sempre a casa”
IT.A.CÀ e il turismo responsabile arrivano a Taranto e nella Terra delle Gravine
IT.A.CÀ è il primo e unico festival in Italia sul turismo responsabile ed è arrivato alla XVI^ edizione; invita ogni anno a scoprire luoghi e culture in maniera responsabile e inclusiva ed a riflettere, per lanciare un’idea di turismo più etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive.28 ottobre 2024 - L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico
Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."11 ottobre 2024 - Taranto approva una mozione contro gli euromissili
No agli euromissili, la Puglia segua l'esempio di Taranto
Taranto non può rimanere sola in questa iniziativa. La mozione approvata dal Consiglio comunale è un esempio che può e deve essere seguito da altre città della Puglia. È necessario che ogni comune della nostra regione prenda posizione.Alessandro Marescotti
Sociale.network