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A Bari le associazioni ambientaliste hanno preso la parola

L'ILVA inquina ancora: audizioni nella commissione ambiente del Consiglio regionale pugliese

Le emissioni in aria di ossido di azoto prodotte dall’altoforno AFO4 e le concentrazioni di fenoli e cianuri nei reflui dello stabilimento superano i limiti di legge. Tutto questo nonostante le promesse di "ambientalizzazione".
14 gennaio 2025
Redazione PeaceLink

Taranto, una città sospesa tra speranze e realtà drammatiche. Saverio Carlucci (Legambiente Taranto) e Annamaria Moschetti (Ordine dei Medici di Taranto)

Questo in buona sostanza il tema dei lavori della V Commissione regionale che ha avuto al centro l’impatto ambientale e sanitario delle attività dello stabilimento ILVA, oggi gestito da Acciaierie d’Italia.

L’audizione ha visto la partecipazione di numerosi attori, tra cui rappresentanti delle istituzioni, degli enti tecnico-scientifici, delle associazioni ambientaliste e della dottoressa Annamaria Moschetti, in rappresentanza della Commissione Ambiente dell'Ordine dei Medici di Taranto.

Cliccare qui per le videoregistrazioni degli interventi

I dati allarmanti

La situazione ambientale di Taranto rimane critica: le emissioni in aria di ossido di azoto prodotte dall’altoforno AFO4 dell'ILVA e le concentrazioni di fenoli e cianuri negli scarichi d’acqua dello stabilimento superano i limiti previsti. Nonostante le promesse di "ambientalizzazione" e la presunta transizione verso tecnologie meno impattanti, i risultati sono questi.

Il futuro di Taranto tra inquinamento e salute

L’assessora regionale Serena Triggiani e gli enti tecnici come ARPA Puglia e ASL Taranto hanno descritto un quadro critico della situazione. La dottoressa Lucia Bisceglia dell'ARESS Puglia ha sottolineato l'impegno a monitorare i dati della salute pubblica. 

Il consigliere regionale Enzo Di Gregorio è intervenuto con un taglio molto critico nei confronti dell'ILVA e delle sue emissioni inquinanti.

L'intervento dalla dottoressa Anna Maria Moschetti, presidente della Commissione Ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto, ha posto al centro il nesso fra biossido di azoto e impatti sul cervello emerso negli studi scientifici più recenti. Il biossido di azoto è infatti stato associato ai disturbi dello spettro autistico e alle demenze.

L’appello di PeaceLink

Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, ha portato una testimonianza carica di preoccupazione e di richieste concrete.

Durante il suo intervento, Alessandro Marescotti ha sottolineato che, anche adottando le migliori tecnologie disponibili, la salute dei cittadini non sarebbe comunque garantita. “Il rispetto dei limiti di legge non è sufficiente a proteggere la salute pubblica,” ha dichiarato con fermezza. “Taranto ha già pagato un prezzo altissimo, e il mito dell’ambientalizzazione è un fallimento evidente”.

Marescotti ha fatto appello alla Regione Puglia in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale affinché sostenga le osservazioni di medici e associazioni ambientaliste. Ha inoltre chiesto che venga acquisito dalla Commissione il testo del comunicato stampa in cui PeaceLink sottolinea il rapporto fra biossido di azoto e demenze.

Le richieste delle associazioni

Le associazioni ambientaliste presenti, come Genitori Tarantini, WWF e Legambiente, hanno ribadito l’urgenza di sospendere le lavorazioni negli impianti non conformi e di adottare misure straordinarie per fermare l’inquinamento.

La città di Taranto attende risposte concrete, il tempo delle promesse è ormai scaduto.

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Qui di seguito l'intervento integrale letto da Massimo Castellana a nome di Genitori Tarantini

Massimo Castellana (Genitori Tarantini)

Associazione Genitori tarantini
genitoritarantini.ta@gmail.com
Come già appurato e segnalato da organi istituzionali quali ARPA Puglia, AReSS Puglia e ASL Taranto, con le loro recenti VDS concludenti per la non tollerabilità dell’inquinamento, nonché con proposte di diffida presentate al Ministero dell'Ambiente, Acciaierie d'Italia continua a produrre, in costanza di una reiterata e accertata situazione di grave rischio per la salute umana e della salubrità ambientale. E, come se non bastasse, in mancanza di titolo abilitativo, essendo l’Autorizzazione Integrata Ambientale scaduta in agosto del 2023 e non essendo possibile alcuna proroga tacita della stessa, come già affermato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, allorché, nel 2011, condannò l’Italia per il ritardo nel rilascio dell’AIA.
L'azione inibitoria, proposta da dieci nostri associati e un bambino, patrocinati dagli avvocati Maurizio Rizzo Striano e Ascanio Amenduni, avanti al Tribunale di Milano, sezione Imprese, ha varcato i confini nazionali per approdare direttamente nell'aula della Corte di Giustizia dell'Unione europea, la quale, con una sentenza dichiarata "storica ed epocale" dallo stesso Presidente della Regione Puglia, ha definito, riassumendo, che "qualora una produzione rappresenti un rischio grave per l'ambiente e per la salute umana, questa deve essere sospesa".
In realtà, tramite pec, inviammo richiesta di interventi ad adiuvandum nel giudizio in corso a Milano ai sindaci dei cinque comuni inseriti nel Sin tarantino e alla Regione Puglia. Solo quest'ultima, tramite i suoi legali, aderì con un interessantissimo quanto preciso atto di intervento che si concludeva con la frase: "Tutto ciò premesso, si chiede l’integrale accoglimento del ricorso ex art.840 sexiesdecies cpc introduttivo del presente giudizio", cioè la nostra richiesta di chiusura o quantomeno fermo degli impianti di produzione a caldo dell'acciaieria.
L’esito della causa pregiudiziale è stata una grande vittoria, ascrivibile anche alla Regione Puglia. Tuttavia, nella memoria inviata al Tribunale di Milano, per la discussione nell'udienza del prossimo 6 febbraio, la Regione Puglia, sempre tramite i legali, afferma che: "la decarbonizzazione era ed è l'unica e sola condizione alla quale si può consentire, allo stato dei fatti, la prosecuzione dell'attività produttiva del siderurgico tarantino, rendendolo sostenibile per l'ambiente e per la salute, ma allo stato si è ben lontani dalla sua concreta attuazione".
Questo esito è sorprendente . Invece di sentirsi più agguerrita e nel giusto, la Regione fa come Penolope e demolisce quello che ha concorso a realizzare, ritornando alla consueta ambiguità che ha contraddistinto da sempre la sua azione, cioè assecondare le decisioni dei governi nazionali di continuare a produrre con gli attuali impianti e quindi senza decarbonizzare, fidandosi delle illusorie promesse degli stessi, in vista di una futura quanto incerta costruzione di impianti nuovi e green, di cui tuttavia non esiste ancora alcun progetto o piano industriale, né le risorse economiche per realizzarli. 
Pensavamo che la Regione, intervenendo in causa per sostenere le nostre ragioni, avesse abbandonato questa strada. Ci sbagliavamo e prendiamo atto che, per ragioni oscure, si è ritornati alla propaganda ingannevole del passato, sposando quella messa in atto dal Governo Nazionale.
Ora, la domanda che ci siamo posti è: alla presentazione dell'atto di intervento ad adiuvandum, la Regione Puglia era convinta di quanto stava dichiarando o era già consapevole del fatto che, in corso d'opera, la propria posizione sarebbe cambiata, allontanandosi dalle richieste dei ricorrenti e inviando il preciso messaggio al Governo che, ove si varasse un progetto di impianti nuovi, la Regione si schiererebbe per la prosecuzione dell’attività con l’attuale ciclo a carbone per tutti gli anni che servono per l’incerta entrata in esercizio di quelli nuovi?
Un'altra domanda è: rincorrere una fallace idea di decarbonizzazione che non garantisce alcun beneficio in termini di salute e salubrità ambientale, oltre alla sicura perdita di occupazione, non si traduce in semplice propaganda ingannevole?
In Friuli Venezia Giulia la Regione, nel 2023, ha deliberato il diniego alla costruzione di una acciaieria con forni elettrici proposta dal Gruppo Danieli e da Metinvest per il degrado ambientale che avrebbe causato.
Inoltre, investire oggi in nuovi impianti per produrre acciaio è come fare una scommessa in borsa, visto che nel pianeta vi è una overcapacity del 25%, attestata dall’OCSE. 
Le attuali industrie siderurgiche europee sopravvivono, da venti anni, solo grazie ai pesanti dazi imposti dalla Comunità Europea alle importazioni di acciaio di tutti i tipi provenienti, in particolare, da Cina, Indonesia, Taiwan e Turchia. Basta leggere i regolamenti di esecuzione CEE di imposizione dei dazi ed i dati in essi esposti.
Senza dazi la sola Cina potrebbe esportare acciaio per ben 4 volte il fabbisogno europeo, avendone la capacità produttiva.
Ebbene, in siffatto quadro la Regione Puglia, invece di schierarsi a tutela dei diritti umani dei suoi abitanti e chiedere la chiusura senza se e senza ma, batte in ritirata, con l’unico risultato del perpetuarsi di morti e malattie e, sicuramente, di una chiusura improvvisa, come avvenne a Bagnoli, senza essere preparata in alcun modo ad affrontare seriamente uno sviluppo sostenibile per il futuro, come oggi impone la Costituzione anche per tutelare i diritti delle generazioni future.
In siffatta situazione di conclamata miopia politica e ritorno al passato si colloca la recente decisione della Regione Puglia, unica a livello nazionale, di dotare l'Arpa di un Consiglio di Amministrazione sotto controllo politico, tale da minare l'autonomia di un'agenzia istituita per proteggere l'ambiente in un territorio, come quello pugliese, caratterizzato da gravissimi reati ambientali. Come tarantini temiamo che la decisione del Governo regionale possa inficiare le azioni, anche di carattere giuridico, fino ad oggi messe in campo. Temiamo, soprattutto, che le norme varate siano un espediente per fare decadere dall’incarico le persone ai vertici di ARPA Puglia, dimostratesi imparziali ed indipendenti, per sostituirle con altre più accondiscendenti.
Su questo aspetto noi saremo delle sentinelle invalicabili: abbiamo ottenuto giustizia dalla Corte Europea, la chiederemo anche in altre sedi.
È arrivato, dunque, il momento che gli amministratori regionali cambino rotta e finalmente prendano decisioni coraggiose ma giuste, a tutela della salute dei cittadini, nonché a tutela della salubrità ambientale di una regione che in tutto il mondo riconoscono come una tra le più belle dell'intero pianeta, e di cui Taranto fa parte.
Di fronte ai continui, insopportabili eccessi di inquinamento, la Regione Puglia non si sottragga alla responsabilità di tutelare la salute dei cittadini (tra i quali sono compresi i lavoratori), sostenga l'idea iniziale che l'ha portata ad aderire all'azione inibitoria contro Acciaierie d'Italia e ponga fine all'idea di una irrealizzabile decarbonizzazione, tenendo conto che anche per i prossimi nati nel territorio tarantino malattie e morte saranno ben più di una minaccia: saranno certezza!
La linea di un Governo regionale sano deve essere quella di pretendere lo smantellamento degli impianti e, doverosamente, la bonifica del territorio inquinato, tramite una legge speciale per Taranto che possa incentivare interventi anche di privati, onde far tornare a splendere di sublime bellezza la provincia jonica, perla attualmente offuscata di una splendida e preziosa collana chiamata Puglia.
Consegniamo copia del presente documento alla V Commissione consiliare permanente, chiedendo di essere informati sugli sviluppi della materia in oggetto.
Note: Rassegna stampa

I lavori della V Commissione. Impatto ambientale e attività ex ILVA.
https://www.consiglio.puglia.it/-/i-lavori-della-v-commissione.-impatto-ambientale-e-attività-ex-ilva.-le-audizioni-richieste-dal-presidente-mazzarano

Il video degli interventi di Annamaria Moschetti (Ordine dei Medici Taranto) e Alessandro Marescotti (PeaceLink)
https://www.facebook.com/share/v/15tEuq3hho/
Ex Ilva in commissione ambiente, uno scenario drammatico “Ambientalizzazione fallita”
I lavori della commissione ambiente in Regione
https://www.tarantotoday.it/ambiente/commissione-ambiente-ex-ilva.html


Peacelink, ‘non abbassare la guardia su emissioni ex Ilva’
https://www.trmtv.it/scienza-e-salute/ambiente/2025_01_14/461442.html


Ex Ilva, Peacelink: “Non abbassare la guardia sulle emissioni”
https://www.teleambiente.it/ex-ilva-peacelink-emissioni/

Taranto, dal ministero dell'Ambiente arriva la diffida per le emissioni di benzene da ex Ilva. Per i medici: «Alta mortalità»
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1629134/taranto-dal-ministero-dell-ambiente-arriva-la-diffida-per-le-emissioni-di-benzene-da-ex-ilva-per-i-medici-alta-mortalita.html

Taranto
Ex Ilva, inquinanti oltre i limiti: sono due le diffide per Acciaierie d’Italia

Dopo quella per le emissioni di benzene il ministero dell’Ambiente agisce anche per le concentrazioni elevate di cianuro nell’acqua. La decisione resa nota durante l’audizione in Commissione regionale
https://www.rainews.it/tgr/puglia/video/2025/01/ex-ilva-inquinanti-oltre-i-limiti-sono-due-le-diffide-per-acciaierie-ditalia-f06d3c18-125a-4881-86cf-b22883355c22.html

Sforamenti emissioni ILVA. PeaceLink oggi a Bari in audizione regionale: al centro la questione del rischio demenze in rapporto all'inquinamento da biossido di azoto
https://lists.peacelink.it/ilva/2025/01/msg00000.html

IL MINISTERO DELL’AMBIENTE DIFFIDA L’EX ILVA PER INQUINANTI OLTRE I LIMITI
https://www.cronachetarantine.it/index.php/attualita/8787-il-ministero-dellambiente-diffida-lex-ilva-per-inquinanti-oltre-i-limiti

Sforamenti ambientali: Ministero diffida lo stabilimento ex Ilva
https://www.antennasud.com/sforamenti-ambientali-ministero-diffida-lo-stabilimento-ex-ilva/

Ex Ilva, Peacelink: «Si approfondisca il legame tra inquinamento e demenze»
«Invochiamo approfondimenti sul legame tra inquinamento, demenze ed emissioni industriali e conseguenti politiche restrittive nei confronti delle sorgenti emissive». Lo afferma Alessandro Marescotti di Peacelink, a margine delle audizioni che si sono svolte oggi nella Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Puglia, convocate per fare il punto sull'ex Ilva di Taranto.
https://ledicola.it/taranto/ex-ilva-peacelink-approfondimenti-su-inquinamento-e-demenze/

Commissione Puglia, 'con sforamenti sospendere impianti ex Ilva'
https://www.ansa.it/amp/puglia/notizie/2025/01/14/commissione-puglia-con-sforamenti-sospendere-impianti-ex-ilva_049bf6db-5af8-467c-866c-fb4f2b9fde09.html

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