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Intervista a Giovanni Monastra coordinatore scentifico dell'INRAN

"Gli Ogm,una colossale mistificazione""

27 agosto 2004
Salvatore Santangelo
Fonte: www.greenplanet.it
25.08.04

E' interessante sentire cosa ha da dire sugli OGM un biologo chiamato al ruolo di coordinatore scientifico dell'Inran (l'istituto chiamato a dettare le "Linee guida per una sana alimentazione italiana").

Prof. Monastra, al di là della denominazione ufficiale di "Organismi Geneticamente Modificati", come definirebbe gli Ogm?

Una definizione potrebbe essere “Organismi transgenici” in quanto in molti casi, se parliamo di agrobiotecnologie, si tratta di piante in cui sono stati introdotti geni provenienti da organismi molto diversi che in natura di norma non si possono mai incrociare con le suddette piante.
Infatti i ricercatori di ingegneria genetica creano prodotti del tutto nuovi, usando metodiche radicalmente diverse da quelle impiegate finora in agricoltura, rompendo le barriere poste dalla natura a separazione tra specie e generi, barriere che ne impediscono l’interfecondità e quindi limitano fortemente i flussi genici.
In pratica vengono “fabbricate” chimere genetiche instabili, con processi che ricordano molto di più quelli industriali che quelli agricoli, tanto che le leggi e i cicli naturali sembrano avere ben poca importanza.
Non a caso un Ogm viene definito, con terminologia ufficiale, come un “organismo il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l’accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale” (Art. 2, Direttiva 2001/18/CE del 12/03/01).

È vero che gli Ogm rappresentano la panacea dei problemi mondiali dell’alimentazione?

È una sciocchezza sostenuta dalle multinazionali del settore e da certi idioti che pretendono di essere degli scienziati.
Sia per il flagello della fame, sia per quello della malnutrizione, i rimedi sono altri, ben diversi dal semplicismo riduzionista dell’ingegneria genetica.
Le popolazioni che soffrono la fame hanno bisogno di uscire dalla povertà e dal degrado sociale, necessitano di istruzione e di formazione professionale per sviluppare un’agricoltura centrata sui propri bisogni e sulla specificità dell’ambiente in cui vivono.
La soluzione degli Organismi Transgenici è una beffa che si basa su un approccio universalista e livellatore, incompatibile con le differenze e le caratteristiche locali.

Perché qualcuno li ha definiti elementi di una più ampia strategia di conquista?

Perché sono funzionali alla politica di conquista dei mercati da parte di multinazionali come la Monsanto che, con i brevetti, vogliono accaparrarsi ampie fette del settore agricolo mondiale.
Come giudica l´attuale normativa sulla materia, sia a livello europeo che nazionale?
La ritengo abbastanza prudente, perché basata sul “principio di precauzione”, quindi il mio giudizio è fondamentalmente positivo.
Qualche dubbio lo nutro invece sul comportamento della Commissione europea, troppo prona ai voleri delle multinazionali e degli Usa.

… E l’azione dell’attuale Ministro dell’agricoltura?

Devo dire che il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, sotto la direzione di Alemanno, ha svolto un’azione encomiabile in difesa dell’agricoltura italiana e delle sue specificità.
La posizione del Ministro sugli Ogm è pienamente condivisibile, in quanto vuole tutelare la sicurezza in tutti i campi senza, però, rinunciare alla sperimentazione, anche nel settore delle biotecnologie.
Anzi Alemanno merita un grande encomio per l’impegno profuso nel finanziare la ricerca, cosa che da tempo non avveniva nel suo Ministero.

Come potrebbe esplicitarsi un’azione di polizia ambientale da parte del Corpo Forestale dello Stato?

Credo che dovrebbe operare con molta decisione a tutela della biodiversità e delle specificità presenti nel nostro territorio, caratterizzato da tante piccole aree diverse sotto il profilo naturalistico, un aspetto che costituisce un grande patrimonio nazionale.

Note: *biologo ricercatore, è il coordinatore scientifico dell' Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran), presso il quale dirige vari progetti, tra cui il Piano di biosicurezza sugli organismi geneticamente modificati (progetto-quadro OGM in agricoltura, Mipaf 2003).
Monastra è anche:
- coordinatore del Gruppo di lavoro di immediata operatività in materia di biotecnologie con particolare riferimento all'impiego di OGM nel settore agricolo e agroalimentare presso il Ministero delle politiche agricole e forestali.
- componente del Gruppo di lavoro incaricato di redigere uno schema di disegno di legge riguardante la coesistenza tra coltivazioni geneticamente modificate, convenzionali e biologiche presso il Ministero delle politiche agricole e forestali.
- componente della Commissione Interministeriale di valutazione per le biotecnologie presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
- componente del Comitato operativo con il compito di valutare l'impiego di OGM in agricoltura presso il Ministero delle politiche agricole e forestali.
-  componente del Comitato di indirizzo e raccordo della ricerca presso il Ministero delle politiche agricole e forestali.
- componente del Comitato tecnico-scientifico per la ricerca presso il Ministero delle politiche agricole e forestali.
- componente del Consiglio tecnico-scientifico degli esperti per la politica agricola e agroalimentare presso il Ministero delle politiche agricole e forestali.
- presidente del Sottocomitato per la biodiversità all'interno del Comitato tecnico-scientifico per l'agricoltura sostenibile presso il Ministero delle politiche agricole e forestali.

Nel 2002 Monastra ha pubblicato il volume “Maschera e volto degli OGM", edizioni Settimo Sigillo, Roma.
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