Uno stile di vita diverso
Unire la tradizionale giornata organizzata all'Isola di San Francesco del Deserto ad un nuovo incontro, tenuto domenica a Mestre, per capire se "un altro stile di vita è possibile". Anche in questo caso nel rispetto dell'ambiente, della natura, insomma in pieno stile francescano. Ne abbiamo parlato con Don Gianni Fazzini per farci spiegare la genesi di questa iniziativa. «E' il primo anno che organizziamo la "Festa del Creato 2004" - dice il sacerdote - perché è da un anno e mezzo che dal cardinale Scola ho avuto l'incarico di dare vita ad un nuovo ufficio che rappresenta una novità assoluta per la chiesa.»
Di che si tratta?
In nessuna parte del mondo c'è un ufficio su "Lo stile di vita". E penso che il cardinale Scola sia stato spinto a questo avendo un po' studiato la mia attività di questi ultimi anni. Sono un prete operaio, ho cominciato a lavorare nel 1980, e il fatto di essere prete operaio mi ha fatto riflettere sulla distanza che c'è tra il linguaggio della chiesa e il linguaggio della gente. Al di là di schemi ideologici e politici ho colto il peso che la spesa ha nella vita della gente. Ovvero che cosa comprare.
L'eterno problema del consumismo...
Questa economia, soddisfatti i bisogni primari, costruisce bisogni indotti. Perché non è vero che l'acqua minerale che viene da Roma faccia meglio dell'acqua del rubinetto che beviamo qua. E questo è solo un esempio. Da questa idea abbiamo pensato di rivedere il nostro rapporto con il consumismo.
Come avete agito concretamente?
Da un lato abbiamo pensato ad una mutua autogestione delle banche e dunque ad una finanza diversa. E poi ad una spesa diversa, e qui sono nati i bilanci di giustizia. Abbiamo capito che c'è un dominio di questo sistema sulla nostra testa, che parte dai media e arriva al sistema distributivo. Allora solo pensando ad un metodo di lavoro sulle proprie abitudini si poteva uscire da questo dominio. Abbiamo così cominciato a tenere nota delle nostre uscite e dunque ad un bilancio di uscita. Una volta fatta la fotografia abbiamo invitato i nuclei famigliari a dire se si è soddisfatti di questa fotografia o se si vuole cambiare. E abbiamo proposto che ogni famiglia pensasse ad un cambiamento di consumi. Meno carne e più proteine vegetali, lasciamo ferma la macchina e prendiamo la bicicletta. Passando insomma da consumatori passivi ad attivi.
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