Catastrofismo ambientalista o negazionismo? Il caso Michael Crichton
gennaio 2005
La pubblicazione dell'ultimo romanzo di Michael Crichton, State of Fear", cerca di dare ulteriore spazio ai cosidetti "negazionisti" della scienza ambientale che stanno cercando, con tutti i mezzi, di negare quanto la conoscenza scientifica internazionale ha sinora raggiunto in merito al ruolo dell'intervento umano rispetto ai cambiamenti globali presenti sul nostro pianeta. E' evidente che questo atteggiamento favorisce in modo molto chiaro tutte le politiche di inazione, del Business As Usual (fare come se niente fosse), praticate da alcuni governi, quali quello statunitense, e che, da tutte le evidenze che quotidianamente raccogliamo, stanno caratterizzando anche il "taglio scientifico-culturale" dell'operato del governo italiano.
La scienza ovviamente non e una fede religiosa. Si nutre del dubbio e del continuo avanzamento della conoscenza. Con rigore, osservazione e sperimentazione raggiunge alcune conclusioni, che passano il vaglio della metodologia scientifica di verifica e vengono rese pubbliche. Qualora altre conclusioni scientifiche dovessero sostituire quelle preesistenti, esse si sostituiscono alle precedenti e cosi il progresso scientifico va avanti.
L'utilizzo strumentale della conoscenza scientifica o peggio ancora la sua negazione, non fa bene a nessuno. Oggi stiamo assistendo ad una recrudescenza di questo fenomeno e ce ne dispiace molto, perche serve, purtroppo, solo a confondere l'opinione pubblica. Non e un caso che il WWF dispone di un ampio Comitato Scientifico che, per la stragrande maggioranza, non e composto da studiosi "militanti", ma da professionisti di alto livello scientifico e con curricula di provata statura internazionale, che forniscono all'Associazione il punto di vista autorevole e documentato della migliore conoscenza scientifica disponibile.
Lo spazio che "Il Corriere della Sera" ha dato, in prima pagina, all'ultimo romanzo di Crichton, ha fatto reagire il prof. Marino Gatto, ordinario di ecologia al Politecnico di Milano e presidente della Societa Italiana di Ecologia (S.It.E.) che, tra le altre cariche, riveste anche quella di membro del Comitato Scientifico del WWF Italia. Egli ha inviato un suo contributo al "Corriere" che è stato anche visto ed approvato da tutti gli altri membri del Comitato Direttivo della S.It.E. e che potete leggere cliccando sul link seguente. Purtroppo il "Corriere" non lo ha pubblicato.
Ci auguriamo che questo intervento faccia riflettere molte persone.
Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico del WWF Italia
Leggi l'intervento di Marino Gatto, Presidente della Società Italiana di Ecologia
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