La comunicazione e il sito nucleare di Trisaia
La Sogin in data odierna in una riunione pubblica nel comune di Rotondella(Mt) ha presentato il suo piano di comunicazione di area all’amministrazione e alle associazioni.Il piano di comunicazione di area rientra tra i programmi della Sogin spa per informare le popolazioni interessate sulle proprie attività svolte negli impianti nucleari , al fine di rendere trasparenti le attività e di tranquillizzare le popolazioni su eventuali rischi secondo quanto previsto dall ’ultimo decreto Marzano, che da anche ampi poteri
gestionali alla Sogin spa in tema di gestione del decommision
nucleare ,riutilizzo produttivo dei siti ,definizione del sito unico nazionale (dopo apposite convenzioni con il governo) e infine compensazioni economiche per i territori che dovranno ospitare le scorie. Stranamente il sito di TRISAIA è in controtendenza con le attività svolte negli altri impianti nucleari ITALIANI , negli altri siti il combustibile nucleare va all’estero per il riprocessamento e le comunità festeggiano sotto la propaganda politica. In Trisaia è invece previsto l’arrivo di materiale nucleare ,si tratta delle quindici barrette di Elk River che si trovano presso la Casaccia di Roma utilizzate per altri esperimenti che dovranno ritornare entro il 2006. Il prato verde tanto propagandato per fini ecocomunicativi diventerà produttivo , il terreno della Trisaia anche se formalmente la Sogin non ha acquisito la proprietà resterà sotto servitù elettrica come accade per Caorso. Dopo una riunione sulla comunicazione però i nostri dubbi rimangono e aspettiamo una risposta: 1) Sull’utilizzo produttivo di Trisaia che è in attesa di sciogliere il nodo delle barre di Elk River che a detta del Dr. Spezia sono di proprietà italiana e che i rapporti diplomatici forse porteranno ad un rientro in USA.2)Sulla possibilità che Trisaia diventi sito provvisorio definitivo tra le tante opzioni che lascia intravedere il decreto Marzano per le scorie italiane di II e III cat. in sostituzione del deposito nazionale 3)Sul futuro dell’Itrec , che dovrà essere messo in sicurezza secondo i programmi e dove non compare la parola demolizione e impacchettamento come rifiuto o scoria , la sperimentazione sul ciclo uranio torio in altre parti del mondo esiste , se l’impianto è reversibile potrebbe anche funzionare diversamente , in un futuro ritorno del nucleare sarebbe possibile riattivare l’impianto anche a livello industriale oltre che sperimentale con il rischio di creare una Sellafield lucana. 4) Sulla gestione militare del nucleare in piena guerra globale ,in piena militarizzazione del nostro sud ,con la nascita della futura base Nato di Taranto , considerando che la sogin ha appalti internazionali ci chiediamo quali esperimenti saranno condotti in trisaia e a cosa serviranno i laboratori del centro. 5)Sulla sicurezza ,che purtroppo non si fa con le belle parole deve essere prima interna al centro per la salvaguardia di chi vuole lavorare in questi impianti e successivamente esterna per le popolazioni. 6) Su chi controlla i controllori ,il monitoraggio ambientale va fatto dalla Sogin e vanno bene l’Apat e anche l’Arpab , ma il cerchio deve chiudersi con i tanti comitati cittadini in ottica di massima trasparenza , cosi come avviene nel resto d’Europa. 7)Sui Piani di emergenza e il monitoraggio su ambiente e popolazione ( che stiamo apsettando per la tutela della salute pubblica). 8) Sulla sicurezza fisica del centro che si trova sotto 500 milioni di mc di acqua della diga di Montecotugno , non abbiamo un piano di emergenza dighe e studi scientifici a livello universitario su una possibile tracimazione. 8)Su chi paga i danni al tessuto economico (agricoltura e turismo) e allo sviluppo urbanistico del comune di Rotondella (altro che quattro posti di lavori) per la presenza di questo centro nucleare. Se comunicare significa pubblicizzare un messaggio in modo che i cittadini colgano la bontà del prodotto o del servizio , iniziamo pure a comunicare , però non giochiamo sulle interpretazioni dei decreti , sui termini parafrasati inerenti l’ecologia e la sicurezza in termini anglosassoni più alla moda.La comunicazione e i decreti trasformano i prodotti inquinanti in prodotti di normale utilizzo, come la spazzatura di Napoli in ecoballe smaltibile in impianti a biomasse ecologiche per la produzione di energia pulita ,le scorie radioattive in combustibile per esperimenti nucleari , i livelli di radioattività fuori norma in radioattività ambientale trascurabile e gli incidenti nucleari sono solo dei malfunzionamenti di impianti. I decreti trasformano l’acqua inquinata in acqua potabile e i cittadini e le popolazioni in questo modo non corrono più rischi , ci viene da chiedere se la pubblicità falsa e ingannevole è ancora punita dalla legge?
Rotondella(Mt)02/03/2005
Movimento Antinucleare Pacifista
NOSCORIE TRISAIA
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