h. 7.00: sotto la doccia. Un buon modo per iniziare la giornata. «Eppure»,
racconta Edoardo Bai, «nonostante i trattamenti, l’acqua può contenere
tracce di sostanze, come l’atrazina o il cloro, che evaporano con il calore
e inquinano l’aria. Per carità, nulla a confronto con quanto provoca il
traffico», ma tutto fa.
Rimedio: l’idea più semplice? Un depuratore nella doccia, come quelli
Aquasan (tel. 800.861.384; sito www.aquasan.com). Suggerisce Fabrizio
Fabbri: «A livello condominiale si può usare un sistema a raggi ultravioletti, o a ultrafiltrazione spinta, oppure, ancora, un trattamento a ozono (un potente disinfettante) al posto del cloro».
Shampoo e crema per il viso. Riprende Bai: «Se esaminiamo solo alcune
delle componenti ricorrenti negli shampoo e nelle creme, abbiamo già
sufficienti motivi per allarmarci. Gli acrilati, per esempio, sono nella
lista delle sostanze tossiche del dipartimento della Salute dello Stato del
New Jersey.
E il benzofenone tende a irritare la pelle». Non solo: quest’ultimo - come
gli ftalati, in particolare il dietilsilftalato, presente in traccia sia
nella crema che nello shampoo - compare sul sito scientifico www.ourstolenfuture.org come possibile perturbatore ormonale.
Rimedio: eliminare il più possibile i residui di shampoo; scegliere
detergenti con tensioattivi derivati da prodotti naturali, come gli
zuccheri, e creme a base di oli vegetali, d’oliva, di mandorle, di cocco, di
canapa. I marchi più raccomandabili? Weleda, Dr. Hauschka, Lush
(“ipernaturali” le nuove maschere di bellezza a base di frutta e verdura
fresca). Deodorante antitraspirante, profumo, cosmetici. Secondo uno studio dell’Università di Reading, potrebbe esistere un legame tra l’uso
di antitraspiranti e l’insorgere di tumori alla mammella. Il motivo? La
presenza d’alluminio e parabeni. Anche rossetti, phard e matite possono
contenere queste due sostanze, assieme ad altri metalli pesanti. Anche i
migliori profumi possono contenere perturbatori ormonali, come il
dietilftalato.
Rimedio: deodoranti alla salvia e al limone, come quelli Weleda,
e profumi a base d’essenze naturali. Garantiti l’assenza di metalli pesanti
nei trucchi Dr. Hauschka e Mater Natura. In alternativa, leggere
attentamente le etichette o chiedere informazioni direttamente al produttore.
h. 8.15: in auto. L’inquinamento nell’abitacolo può arrivare
a superare di sei volte quello su strada. I risultati delle nostre analisi
lo confermano: il benzene supera di oltre 30 volte la soglia limite
accettabile. Rimedio: usare i mezzi pubblici. Camminare o pedalare (nelle strade meno trafficate), contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è più sano che prendere l’auto. Altrimenti: chiudere i finestrini quando c’è una coda e attivare il flusso d’aria interno. O, ancor meglio, applicare filtri Bosch ai carboni attivi, per abbattere l’ingresso degli inquinanti.
h. 9.10: in ufficio. Attenzione alla formaldeide, presente in elevate
concentrazioni: irrita naso, gola e vie respiratorie, e c’è il sospetto che
sia cancerogena. La fonte? Molteplice: colle per mobili in truciolare o
compensato, colle per parquet, moquette, fibre sintetiche in genere e fumo di tabacco. Rimedio: prediligere tessuti naturali e mobili privi di colle sintetiche.
Ovvero: in legno massiccio, ecocertificati da Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale) e da Anab (Associazione nazionale architettura bioecologica), oppure garantiti dal produttore. Per gli indirizzi: La guida verde&naturale (Edizioni Ulysse Network). Altrimenti, proteggetevi con una ventilazione frequente, un’umidità tra il 40 e 60 per cento e una pianta “antiformaldeide”. Tra le più efficaci: gerbera, peperomia, aloe e ficus. Componenti fax, computer e affini. Oltre a creare campi elettromagnetici, possono rilasciare ritardanti di fiamma bromurati (Bfr): sostanze sospettate di interferire con lo sviluppo del cervello e dello scheletro, ma anche di generare danni alla tiroide e alterazioni del sistema ormonale. Rimedio: contro le emissioni elettromagnetiche, le capsule di tormalina Xion o la Tillandsia, una pianta che se ne alimenta. Esistono computer privi di Bfr, come quelli legno della svedese Swedx (www.swedx.se), o gli Apple di ultima generazione (http://www.apple.com/environment/design/materials/ selection.html). Come profilassi, bevete diverse tazze di tè verde ogni
giorno.
h. 13.10: in pausa pranzo. La signora del nostro esperimento sceglie un
panino con brie e spinaci. A parte i rischi legati al cibo in sé (sta al
senso di responsabilità del barista scegliere alimenti di qualità o meno),
il problema sta nell’eventuale pellicola di plastica che li avvolge: nel
caso sia in Pvc, o polivinilcloruro, può contenere una quantità di ftalati pari al 5 per cento (prima del 2000 non c’erano limiti). Siamo stati fortunati: nessuno dei due bar che abbiamo preso in considerazione usa pellicole in Pvc, ma è comunque meglio stare sempre all’occhio.
Rimedio: i panini lasciati all’aria, senza pellicole, avranno qualche
microbo in più ma sono più sani. Esistono aziende, per esempio Coop, che hanno sostituito le pellicole in Pvc con altre in polietilene: di norma è scritto in etichetta.
h. 18.15: a ritirare gli abiti in tintoria. Le emissioni di un pacco di
abiti appena ritirato dalla tintoria e confezionato nella plastica
trasparente hanno superato di molto il tetto accettabile di percloroetilene
(Per), il solvente per eccellenza del lavaggio a secco, tossico per fegato e
sistema nervoso. Rimedio: togliere gli abiti dalla plastica e lasciarli all’aria dopo il lavaggio. Per le alternative alla tintoria e alla chimica in genere: 1001 rimedi naturali di Laurel Vukovic (Tecniche Nuove).
h. 20.30: a cena. Risotto al salmone, tranci di pesce spada e vino bianco è il menù della nostra amica. I pesci grassi, come il salmone, o quelli di grossa stazza, come lo spada, accumulano più facilmente inquinanti, soprattutto se sono d’allevamento, perché i mangimi usati alzano il livello di tossicità. Quanto al vino: «In tutti viene aggiunto del metabisolfito di sodio (E223) o di potassio (E224) per non farli andare a male: sono derivati dell’anidride solforosa che irritano il tubo digerente e alterano il metabolismo», avverte Edoardo Bai. Non solo: il vino tradizionale, non biologico, può contenere tracce d’antiparassitari.
Rimedio: cucinare pesci piccoli, selvatici o di provenienza garantita. Come le spigole, i saraghi e le orate del centro di maricoltura biologica di Vibo Valentia, in Calabria. Un’ottima alternativa è imparare l’uso delle alghe in cucina, perché l’acido alginico difende l’organismo dai metalli pesanti. Per il vino: Guida ai vini d’Italia bio italiani 2004, di Antonio Attorre e Pier Paolo Rastelli (Tecniche Nuove).
h. 21.30: finalmente sul divano. Peccato che, nel soggiorno, il parquet
sia appena stato rifatto con colle contenenti formaldeide. I nostri
rilevatori lo confermano: in sala danno valori allarmanti. Per le possibili
conseguenze e i rimedi, vedi alla voce “ufficio”.
h. 22.40: in bagno. È l’ora di pedicure e manicure. Per togliere lo
smalto, un batuffolo di cotone imbevuto d’acetone. Neppure questo, però, è innocuo. A certi livelli d’esposizione, l’acetone può provocare danni al
sistema nervoso centrale e al fegato. Non solo: lo smalto può contenere
formaldeide e etilacetato, irritante per la pelle e le mucose.
Rimedio: utilizzare solventi acetone-free e smalti privi di formaldeide, per
esempio quelli di Body Shop.
h. 23.10: per dormire meglio. Qualche goccia d’olio di lavanda
nel bruciatore d’essenze dà un piacevole aroma all’ambiente. Attenzione:
dove c’è profumo, le sostanze ormono-simili sono sempre in agguato.
Rimedio: accertarsi che gli oli essenziali usati siano davvero naturali.
Una garanzia? I Flora (www.florapisa.it).