Sarà la prima città dell’economia solidale degna di questo nome. Nascerà a Roma nel giro di un anno o poco più, accanto a una nuova sede dell’Accademia di Belle Arti, a una sezione della facoltà di Architettura di Roma Tre, agli uffici della Soprintendenza ai beni culturali e a una libreria di duemila metri quadrati. Il luogo è l’ex mattatoio, al Testaccio. Il progetto prevede spazi riservati al commercio equo e solidale, bar con prodotti esclusivamente biologici uffici comunali che forniranno informazioni e servizi a chi vuole aprire un’azienda che risponda a criteri di economia alternativa. Ci sarà anche una sede distaccata di Banca etica. La previsione di spesa è di quattro milioni di euro circa, interamente finanziati dal Comune: per la prima volta un ente
pubblico si fa promotore di un Distretto di economia solidale. Spiega Alessandro Messina, anima e ispiratore del progetto e collaboratore di Luigi Mieri, assessore alle periferie, allo sviluppo locale e al lavoro della capitale: "Ci sono stati assegnati 3.500 metri quadrati, su cui sta per partire un progetto di recupero. È improntato a criteri di bioarchitettura, e sarà interamente alimentato con energia solare e fotovoltaica. Una volta realizzata la prima fase, si procederà all’assegnazione delle varie porzioni dell’area a soggetti eticamente responsabili, che si impegneranno a reinvestire parte degli utili all’interno della cittadella stessa. Infine, si cercherà di realizzare un modello di democrazia partecipata; ovvero, tutte le decisioni sullo sviluppo della struttura saranno prese collegialmente". Pare che Walter Veltroni abbia scommesso sul progetto senza esitazioni, anche perché la riqualificazione dell’ex mattatoio è stato tra i suoi cavalli di battaglia in questi anni da sindaco.