Appello al Parlamento e al Governo per contemplare tempi congrui per i processi su disastro ambientale e sugli ecoreati più gravi nel testo della riforma sulla giustizia.
Due riflessioni in merito ai drammatici risvolti della vicenda Ilva che vive in agonia tra gli "svincoli" del governo italiano e la legislazione europea
Gli aiuti di Stati ad aziende private sono vietati. Nonostante ciò il Governo italiano sostiene ILVA con provvedimenti che la Commissione Europea contesta
A Praia a Mare, nel lanificio del gruppo Marzotto, fino al 1987 di proprietà Lanerossi (quindi ENI), si respiravano, toccavano e interravano quantità enormi di acidi e veleni. Un disastro umano e ambientale che chiede verità
PeaceLink ha espresso contrarietà al riutilizzo nell'ILVA del miliardo e 200 milioni sequestrato dalla magistratura milanese per presunta evasione e frode fiscale.
2 novembre 2014 - Alessandro Marescotti
PeaceLink scrive alla Commissione Europea dopo il trasferimento del “tesoretto” di 1,2 miliardi di euro all’Ilva in forza del decreto legislativo n.61 del 4 giugno 2013
In Europa l'AIA viene pagata dai privati e non dallo Stato. La somma di 1,2 miliardi di euro (frutto per la magistratura milanese di una truffa ai danni dello Stato) doveva rimanere "chiusa in una cassaforte" a garanzia del futuro di Taranto e degli stessi lavoratori dell’ILVA
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