Rapporto Oxfam

Otto uomini possiedono la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone

Nel mondo attuale 8 uomini, da soli, posseggono 426 miliardi di dollari, la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta, ossia 3,6 miliardi di persone. Ed è dal 2015 che l’1% più ricco dell’umanità possiede più del restante 99%.
3 dicembre 2018
Redazione PeaceLink

Disuguaglianza

I dati sono quelli del Rapporto Oxfam.

Sono dati inequivocabili che ci fanno riflettere sul rapporto fra economia e giustizia:

  • nel mondo attuale 8 uomini, da soli, posseggono 426 miliardi di dollari, la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta, ossia 3,6 miliardi di persone;
  • dal 2015 che l’1% più ricco dell’umanità possiede più del restante 99%. 

L'Oxfam ha pubblicato nell'ottobre del 2018 l'Indice di Contrasto alla Diseguaglianza che misura l’impegno di 157 governi sulle politiche di contrasto alla disuguaglianza. Le dieci nazioni che si contraddistinguono nella lotta alle diseguaglianze sono Danimarca, Germania, Finlandia, Austria,  Norvegia, Belgio, Svezia, Francia, Islanda, Lussemburgo. "OTTO UOMINI POSSIEDONO LA STESSA RICCHEZZA DI 3,6 MILIARDI DI PERSONE"(OXFAM)

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Thomas Piketty afferma nel suo libro "Il capitalismo nel XXI secolo" (2014) che “è più urgente che mai rimettere la questione delle disuguaglianze al centro dell’analisi economica e tornare a porre le domande lasciate senza adeguata risposta nel XIX secolo. Per troppo tempo il problema della distribuzione delle ricchezze è stato trascurato dagli economisti. (…) Per rimettere la questione della distribuzione al centro dell’analisi, bisogna cominciare con il raccogliere il massimo numero di dati storci, in modo da capire meglio gli sviluppi del passato e le tendenze del presente” (p. 34-35). Per l’economista francese la soluzione è una tassazione delle rendite e del capitale che avvii una redistribuzione delle ricchezze.

Per approfondimenti clicca su questo articolo di Fabio Cucculelli autore di articoli su BeneComune.

 

Note: "Due economisti hanno analizzato in modo approfondito il tema della disuguaglianza: Amartya Sen, in particolare in uno dei suoi contributi più recenti dal titolo L’idea di giustizia (2011) e Joseph Stiglitz con il suo libro Il prezzo della diseguaglianza (2013). I due studiosi muovono da premesse e finalità diverse: il primo si interroga sulla complessità filosofica di formulare un’idea di giustizia universalmente condivisa ma anche sulla necessità di affrontare le troppe ingiustizie che sono di fronte ai nostri occhi, a partire da quelle più gravi, che offendono la dignità umana e toccano a fondo la nostra coscienza". (Fabio Cucculelli)

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