L'ILVA e la strategia europea di de-risking

La geopolitica dell'acciaio e la dipendenza dalla Cina

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha sottolineato l'importanza della strategia di de-risking nel contesto delle relazioni UE-Cina, evidenziando la necessità di ridurre la dipendenza europea dalla Cina per l'approvvigionamento delle materie prime.
30 gennaio 2024

L'ILVA, nonostante la sua situazione economica precaria e la sovracapacità produttiva globale di acciaio, viene considerata di "interesse strategico". Questo apparente paradosso trova la sua radice in un problema geopolitico, e il nome in gioco è la Cina. Con 1200 degli 2000 altoforni mondiali, la Cina detiene una posizione dominante nell'industria siderurgica, creando una dipendenza preoccupante per l'Occidente. La posizione predominante della Cina nel mercato siderurgico mondiale

Il concetto chiave per comprendere questa dinamica è il "de-risking". Si tratta di una strategia adottata dall'Occidente, specialmente dall'Unione Europea, volta a mitigare i rischi e a ridurre la dipendenza strategica dalla Cina. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha sottolineato l'importanza di questa strategia nel contesto delle relazioni UE-Cina, evidenziando la necessità di gestire la dipendenza europea dalla Cina in modo da ridurla sempre più.

La strategia di de-risking rappresenta un approccio più moderato rispetto al decoupling, la tendenza americana a ridurre drasticamente le interdipendenze economiche con la Cina per ragioni di sicurezza nazionale. Il de-risking si concentra, invece, sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e sulla mitigazione dei rischi legati a una dipendenza eccessiva da un singolo mercato.

In un contesto in cui la Cina mantiene una posizione rispetto alla guerra in Ucraina che la Nato considerano "ambigua", il futuro delle relazioni UE-Cina sembra dipendere notevolmente dalla postura di Pechino in merito a questo conflitto. Il de-risking diventa quindi una strategia cruciale per l'UE, mirante a garantire la sicurezza politica ed economica europea e a gestire la dipendenza strategica dalla Cina.

Questo approccio è particolarmente evidente nel settore delle materie prime e delle terre rare, fondamentali per le tecnologie green, come il digitale e le auto elettriche. L'UE intende ridurre la sua dipendenza dalla Cina per tecnologie e materiali strategici, promuovendo la diversificazione delle catene di approvvigionamento per i paesi della Nato. Questo processo, sebbene complesso e a lungo termine, riflette la volontà di ridurre l'esposizione a un fornitore preponderante che ha un rapporto competitivo e conflittuale con gli Stati Uniti. Il de-risking nel campo siderurgico ha lo scopo di garantire una maggiore resilienza dell'Europa alle turbolenze geopolitiche.

Nel caso specifico dell'ILVA, la sua posizione strategica diventa chiara quando si considera la sovracapacità produttiva nell'industria siderurgica mondiale. Se da un punto di vista puramente economico l'azienda sembrerebbe destinata a una chiusura, le ragioni geopolitiche legate al de-risking la mantengono aperta come precauzione in vista di potenziali tensioni con la Cina.

In conclusione, il concetto di de-risking si configura come una leva fondamentale nella ridefinizione delle relazioni internazionali ed economiche tra Occidente e Cina. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento diventa cruciale per garantire una maggiore indipendenza strategica, riducendo la vulnerabilità dell'Occidente e promuovendo una gestione della globalizzazione molto meno basata su considerazioni legate ai prezzi di mercato e sempre più e molto più attenta alle dinamiche geopolitiche in evoluzione.

---

Link

Note: Testo realizzato con il supporto linguistico dell'IA generativa.

Articoli correlati

  • Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA
    Ecologia
    Piccolo Bignami per chi si fosse perso

    Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA

    La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
    25 giugno 2024 - Redazione di PeaceLink
  • La follia della corsa al riarmo: i leader del G7 hanno fallito
    Editoriale
    Si è preferito alimentare l'industria bellica condannando milioni di bambini a una morte evitabile

    La follia della corsa al riarmo: i leader del G7 hanno fallito

    Mentre i governi del G7 sperperano risorse preziose in armamenti, milioni di persone nel mondo continuano a soffrire la fame, malattie curabili e mancanza di accesso all'istruzione. Basterebbe meno dell'1% del budget militare del G7 per eradicare la mortalità per fame nei paesi del Sud del mondo.
    15 giugno 2024 - Redazione PeaceLink
  • Da Lula visione su aiuti per bisognosi dimenticati dai leader G7
    Economia
    "È fallito l'obiettivo 2 dell'Agenda 2030: fame zero"

    Da Lula visione su aiuti per bisognosi dimenticati dai leader G7

    "La sua proposta di creare una task force per combattere la fame nel mondo è un passo importante verso una maggiore giustizia e solidarietà globale". Lo afferma Alessandro Marescotti, presidente dell'associazione ambientalista e pacifista PeaceLink
    14 giugno 2024 - Adnkronos
  • Fasano, capitale oggi e domani dell'opposizione al G7
    Editoriale
    PeaceLink sostiene e dà voce a tutte le iniziative di contestazione nonviolenta

    Fasano, capitale oggi e domani dell'opposizione al G7

    Oggi e domani, nella città di Fasano in provincia di Brindisi, si terranno due importanti iniziative pubbliche per contestare i G7 che continuano ad investire nel riarmo, mentre nel mondo aumenta inesorabilmente la fame.
    14 giugno 2024 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)