L’Ilva rappresenta un errore strategico della nostra classe dirigente, l’Ilva di Taranto non è uno stabilimento nella città è la città che fa parte dello stabilimento, quindi esattamente il contrario è una città dentro uno stabilimento e quali siano stati danni non spetta a me ricordarlo ma insomma sono davanti agli occhi di tutti. Questo sempre con l’idea dell’autarchia, noi dobbiamo essere in grado di produrre l’acciaio, un tempo l’acciaio serviva per costruire le cannoniere, oggi le cannoniere non servono più a niente perché basta un drone per bombardare, non c’è più bisogno di tutto questo acciaio.
Fai produrre l’acciaio ai tedeschi, tu in cambio quale economia puoi sviluppare? Quella dell’arte, della cultura, del turismo, tu produci l’acciaio e poi vieni in vacanza in Italia, noi ti ospitiamo magnificamente, un tempo ci portavi i tuoi marchi, adesso gli euro, quello che ti pare, ma insomma io credo che ogni territorio, ogni Paese, debba mettere a frutto le proprie vocazioni naturali, le proprie bellezze naturali, le proprie capacità.
Noi siamo un Paese unico al mondo e non diventeremo più bello perché avremmo qualche kombinat industriale in più.
Sociologo italiano, dal 1982 presidente dell'Eurispes (Istituto di Studi Politici, Economici e sociali)