Quieta normalita' sul Golfo Persico

30 ottobre 1997

Appello di Un ponte per...
Inviamo messaggi alla rappresentanza italiana all'Onu (itaun@undp.org) e al Ministero degli Esteri (urpdie@pcm.it) chiedendo un pronunciamento chiaro contro i bombardamenti e per la revoca dell'embargo.

Proposta di testo per un messaggio "Al Ministro degli Affari Esteri Alla Missione permanente italiana presso le Nazioni Unite

L'Italia che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali deve pronunciarsi subito e chiaramente contro l'uso della forza nella crisi irachena, come hanno gia` fatto numerosi paesi. Oltre un milione di morti sono troppi per qualsiasi obiettivo politico, l'Italia deve pronunciarsi per una revoca immediata e incondizionata dell'embargo.

Chiediamo una iniziativa pubblica, chiara e immediata in tal senso."
Di fronte alla quieta "normalita'" con cui i mass media seguono le tristi minacce del "democratico" Clinton nei confronti dell'Iraq, ci sentiamo di esprimere tutto lo sdegno e la preoccupazione che accomuna i pacifisti italiani e, crediamo, tutte le persone comuni preoccupate per l'effetto che l'embargo produce da anni sulla popolazione irakena ed in particolare sui bambini.

Ci pare sotto gli occhi di tutti che quell'embargo non abbia per nulla scalfito il regime di Saddam, come pretendeva, ma che gli abbia piuttosto dato un potere di contrattazione internezionale che sicuramente non merita.

Di conseguenza aderiamo e promuoviamo l'appello che trovate qui sotto e chiediamo con forza che sia levato definitivamente l'embargo e che si faccia tutto il possibile perche' il popolo irakeno ritrovi le condizioni minime per vivere, per lottare e per riconquistare la democrazia.

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