All'on. Nichi Vendola, Presidente Regione Puglia

Bloccati i poligoni militari in Puglia: grazie Presidente Nichi!

Grazie a te e a tutti quelli che si preparano ad assumere con maggiore determinazione l'impegno di liberazione della nostra terra da tutto ciò che produce morte e la rende, suo malgrado, palestra di esercitazioni alla guerra.
22 settembre 2005
Missionari comboniani di Bari

Gentile Presidente,
sembrava ormai archiviata come storia passata e la sovranità popolare ancora una volta sconfitta dagli interessi di Stato, soggiogata da una lobby industriale-militare-massonica, ma così non è.

Un ragazzo, con le sue nude mani, blocca i carri armati in piazza Tien An Men. Aguriamoci che si tratti solo dell'inizio. L'impegno di molti uomini e donne, amministratori onesti e amanti della nostra terra, l'impegno intelligente e generoso di don Tonino Bello, e quello di tanti altri soggetti impegnati a ripensare quest'oggi e ad amare la Puglia, come terra vocata ad estendersi nel "suo mare come arca di pace e non arco di guerra" quest'oggi, ancora una volta, trova il giusto riconoscimento e viene assunto nei fatti da una amministrazione region ale che è maturata e ha condiviso da sempre questi passi e queste visioni. Grazie Nichi! Grazie a te e a tutti quelli che si preparano ad assumere con maggiore determinazione l'impegno di liberazione della nostra terra da tutto ciò che produce morte e la rende, suo malgrado, palestra di esercitazioni alla guerra. Grazie perche' ridai fiato alla speranza e mobiliti le nostre coscienze: un Sud capace di pensarsi da solo è possibile, un Sud che non rincorre le chimere del PIL ma vuole tornare a guardare e a rispettare il valore assoluto che ogni persona, di qualunque cultura, religione e provenienza, ha in se'.

Ripartire dalle Regioni periferiche per dire il proprio no alla guerra, alla cultura di morte che ci attanaglia! Imparare ad amare la propria terra, la propria comune umanità, scongelando la ricchezza dalle mani avide dei pochi privatizzatori del creato. Innescare processi comunitari, ripartire dal basso per leggere la storia con gli occhi degli esclusi per porre i segni di una cultura della compresenza e superare cosi', il rapporto conflittuale tra libertà e uguaglianza, tra comunità e persona, tra individuo e persona. Avviare processi di coinvolgimento per chiamare la gente a pensare ad una società differente, a scegliere, a riflettere su valori, conquiste e modalità di cambio. Siamo tutti alla pari, siamo fratelli e sorelle.

Sarebbe bello osare di piu' e fare della Puglia un cantiere di elaborazione della difesa popolare e nonviolenta e non armata, gia' riconosciuta nella sua validita' giuridica dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 164 del 1985 e principio poi recepito nella legge n. 230 del 1998. Si tratta di avviare a livello regionale, e suggerire poi per le primarie, il disarmo unilaterale. Anzi avviare una campagna di sensibilizzazione per l'obiezione alle spese militari ma a favore della difesa popolare nonviolenta e disarmata.

Visto che la prossima finanziaria fa presagire momenti di magra, osiamo pensare che l'8 per mille versato allo Stato, non diventi l'osso al quale le tante confessioni mirino o il fondo segreto al quale lo Stato potrebbe attingere per sostenere la guerra, ma il fondo per il pieno recupero ambientale del nostro territorio, e della Murgia in particolare, cominciando con le spese legali per lo smantellamento di una mega struttura che raccoglierà immondizia da tutta l'Europa per fertilizzare il portafoglio di pochi e continuare ad appestare ed inquinare tutti noi. E' necessario un tavolo di concertazione tra enti locali per sostenersi nell'impegno.

Coraggio, Presidente Nichi!

Missionari Comboniani - Bari

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