E' guerra vera, senza SE e senza MA

Alla fine è guerra, guerra vera.
Una guerra senza SE e senza MA. Dopo tante certezze tese a minimizzare gli effetti dell'attacco militare all'Iraq, partendo dal presupposto che il regime di Saddam si sarebbe disciolto in poche ore, la cronaca di questi primi 6 giorni di guerra ci ha costretti a tornare, drammaticamente, alla triste realtà di un conflitto con molte perdite umane e dagli esiti, almeno nei tempi e nelle conseguenze future, incerti.
28 marzo 2003
Franco Ragusa
Fonte: Sottovoce, http://www.sottovoce.it

Alla fine è guerra, guerra vera.
Una guerra senza SE e senza MA. Dopo tante certezze tese a minimizzare gli effetti dell'attacco militare all'Iraq, partendo dal presupposto che il regime di Saddam si sarebbe disciolto in poche ore, la cronaca di questi primi 6 giorni di guerra ci ha costretti a tornare, drammaticamente, alla triste realtà di un conflitto con molte perdite umane e dagli esiti, almeno nei tempi e nelle conseguenze future, incerti.
Va subito detto, però, che forse qualcosa di buono questa guerra l'ha involontariamente prodotto.
Il sistema dei grandi media, dopo aver per mesi subito la notizia, accettando, di fatto, il ruolo di portavoce della propaganda di guerra dei Governi favorevoli al conflitto, ha finalmente iniziato ad occuparsi di una realtà completamente diversa da quella favoleggiata dall'interesse militare.
L'improvviso stop, imposto dai soldati iracheni alla marcia trionfale dei carri armati che avanzavano a 50 chilometri orari, ha prima sorpreso e poi stimolato il desiderio d'inchiesta in alcuni commentatori.
Come e perché nessuna seria analisi riguardo agli scenari di guerra che avrebbero potuto aprirsi nel caso l'esercito di Saddam non si fosse sciolto come neve al sole?
E cosa succederà, ora, con la necessità di disperdere uomini e mezzi su di un vasto territorio al fine di proteggere le retrovie, fondamentali per il supporto logistico?
Dovremo forse attenderci, come già avviene ora per Bassora (senza acqua e senza elettricità da alcuni giorni, nonostante gli appelli della Croce Rossa e del segretario dell'ONU Annan per non precipitare in una grave crisi umanitaria), un assedio di Bagdad sul modello medioevale di sfiancamento della popolazione e, nel caso, quali conseguenze per i civili costretti a vivere in condizioni disumane?
Prime domande, quindi, e prime risposte.
Prime risposte dal "campo" e nell'opinione pubblica, si badi bene, perché per i Governi in guerra, con ciò comprendendo tutte le parti in conflitto, tutto procede come previsto e "l'urgenza del conflitto" ancora non permette, come non lo permetteva prima, eccessiva libertà di pensiero critico.
Bush e Saddam paradossalmente uniti nella medesime invocazioni alla guerra santa e all'esaltazione del martirio dei propri soldati, ed entrambi ancora una volta uniti nella pretesa di essere differenti l'uno dall'altro.
Similitudini che passano purtroppo inosservate, che non interessano il grande circo dell'informazione, nonostante gli sforzi di un Papa alla fine dei propri giorni che con forza cerca di urlare l'esistenza di un diverso rapporto fra l'uomo, Dio e gli altri uomini.

Articoli correlati

  • Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta
    Editoriale
    Israele ha annunciato un nuovo attacco contro l'Iran

    Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta

    Come pacifisti chiediamo che l'intera comunità internazionale, in sede ONU, prenda le distanze dal ciclo infinito di ritorsioni, superando le divisioni e mettendo da parte i calcoli geopolitici in nome di un solo obiettivo: allontanare il più possibile lo spettro di una terza guerra mondiale
    16 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • "War is Over!", il corto di animazione ispirato alla celebre canzone
    Cultura
    Sean Ono Lennon sul palco degli Oscar 2024

    "War is Over!", il corto di animazione ispirato alla celebre canzone

    La guerra, gli scacchi, due sconosciuti che si affrontano in una partita a distanza
    La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
    18 marzo 2024 - Maria Pastore
  • «Occorre chiamare le cose col loro nome»
    Pace
    L’intervista al ministro degli Affari esteri palestinese

    «Occorre chiamare le cose col loro nome»

    Come fermare la guerra? Il ministro Riyad al-Maliki ripone le sue speranze nella comunità internazionale e resta fedele alla soluzione dei due Stati
    20 febbraio 2024 - Daniel Bax e Lisa Schneider
  • A Napoli un'iniziativa contro la guerra ha attraversato la città
    Alex Zanotelli
    Il 24 dicembre per ricordare la strage degli innocenti a Gaza

    A Napoli un'iniziativa contro la guerra ha attraversato la città

    Gli organizzatori: "A poche ore dal momento in cui porrete la statuetta del Gesù Bambino nei presepi, vogliamo ricordare i bambini che non sono più nelle proprie culle in tutta la Palestina: una strage degli innocenti barbaramente uccisi". Il corteo è stato guidato dal missionario Alex Zanotelli
    24 dicembre 2023 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)