Crocifisso pret-a-porter

Una serie di domande per ragionare sull'uso strumentale della religione a fini politici. Il crocifisso diventa un simbolo "facile da portare", da indossare quando conviene per poi metterlo nell'armadio quando la coerenza chiede qualcosa di piu' delle parole a vuoto che fischiano nei microfoni.
31 ottobre 2003
Carlo Gubitosa

Vignetta di Mauro Biani

Come mai don Lorenzo Milani, un santo scomodo che la fiction Rai ha trasformato in un "santino" buono per tutte le stagioni, aveva tolto il crocifisso dalla sua scuola di Barbiana per metterlo in un'altra stanza? Neera Fallaci, nel libro "Vita del prete Lorenzo Milani" racconta che don Lorenzo "tolse il crocifisso perché non doveva esserci neppure un simbolo che facesse pensare che quella era una scuola confessionale. Lì c'erano solo uomini che studiavano e discutevano per la propria elevazione civile e morale". Perche' nessuno da' voce ai sacerdoti e ai cristiani che sono d'accordo con don Lorenzo?

Come mai la televisione ha assegnato il ruolo di paladino della scuola laica ad una persona che si presta benissimo ad interpretare la parte del "diverso", dello "straniero", del "musulmano", dell'"anticlericale", alimentando i sentimenti di odio e di contrapposizione legati alla presenza dei migranti in Italia?
I simboli delle principali religioni del mondo


Come mai le forze politiche di sinistra che si battono per avere delle scuole con pareti "laiche" sono le stesse che quando erano al governo hanno di fatto spianato la strada ai finanziamenti pubblici destinati alle scuole confessionali?

Come mai le forze politiche di destra che oggi sono pronte a fare barricate per difendere i simboli della cristianita' non hanno mosso un dito per migliorare le condizioni dei carcerati dopo essersi spellati le mani in parlamento di fronte alla richiesta di indulto formulata dal sommo pontefice?

Come mai ci si accapiglia per tenere o per rimuovere un crocifisso in un luogo frequentato da bambini, mentre a nessuno importa di cosa viene appeso alle pareti di ospedali, uffici pubblici, caserme, biblioteche, questure, tribunali e altri luoghi dove la "cristianita'" o la laicita' della nazione potrebbero essere ugualmente affermate? Per caso c'entra qualcosa la presenza nelle scuole di bambini, che immaginiamo come soggetti influenzabili? Se e' cosi', perche' nessuno si vergogna di fare politica sulla pelle dei bambini? Perche' questi bambini non vengono lasciati liberi di crescere e ragionare valutando con serenita' l'esempio e le testimonianze dei genitori cattolici, del maestro laico, del salumaio musulmano e del bidello buddista, arrivando a maturare una scelta religiosa consapevole e ben informata?

Per finire: non e' che tutta questa polemica sul crocifisso rischia di alimentare solamente i fondamentalismi (musulmani e cristiani) mettendo in secondo piano i veri sentimenti religiosi dei cattolici e i veri sentimenti di civilta' del pensiero laico? Chi ci guadagna da questa esplosione di odio e di intolleranza? Non e' che il circo della politica, dopo essersi alimentato delle guerre tra poveri tra manifestanti antiglobalizzazione e poliziotti globalizzati, adesso vuole nutrirsi della paura e della rabbia che divide laici e religiosi, cattolici e musulmani?

Di fronte a questa vicenda, ho maturato solamente quattro personali convinzioni: voglio trovare un crocifisso quando vado in chiesa, voglio trovare una lavagna quando entro in una scuola, voglio trovare persone serie quando vado in parlamento, voglio che il mio paese sia talmente cristiano da poter accogliere senza odio, paura o diffidenza tutte le religioni del mondo.

Un'ultima domanda: ma il ministro Moratti lo sapra' o no che in Italia ci sono delle scuole rimaste senza crocifisso perche' non ci sono abbastanza soldi?

Note: Suggerimenti di lettura:

AA.VV.
E' L'ORA DELLE RELIGIONI
La scuola e il mosaico delle fedi

Editrice Missionaria Italiana
SCHEDA Online: http://www.emi.it/scheda.asp?nisbn=1012-1

Articoli correlati

  • Il modernismo: sintesi di tutte le eresie
    Storia della Pace
    Una riforma illuminata. Il modernismo

    Il modernismo: sintesi di tutte le eresie

    I modernisti proponevano una riforma della chiesa che armonizzasse i valori della tradizione con i problemi posti dall’età moderna, con una spiritualità in rapida evoluzione e le problematiche della società contemporanea, uscendo così dal bigottismo e dal provincialismo filoclericale
    6 settembre 2021 - Laura Tussi
  • Contro l’intolleranza
    Pace
    Gli ideali illuministi: risposta e alternativa alle strategie inquisitoriali

    Contro l’intolleranza

    Nella Spagna del Settecento, i resoconti dei viaggiatori concordano nella descrizione di una chiesa intollerante, caratterizzata dalla persistenza di forme di religiosità barocche e da una forte presenza dell’inquisizione
    29 agosto 2021 - Laura Tussi
  • Un tempo per tacere e un tempo per parlare. Il dialogo come racconto di vita - Libro di Brunetto Salvarani
    Pace
    Tempi di Fraternità - donne e uomini in ricerca e confronto comunitario, n. 6 Anno quarantaseiesimo, giugno/luglio 2017, presenta:

    Un tempo per tacere e un tempo per parlare. Il dialogo come racconto di vita - Libro di Brunetto Salvarani

    15 luglio 2017 - Laura Tussi
  • Pace
    Decima Giornata Ecumenica del Dialogo Cristiano-Islamico. Dialogo, Pluralismo, Democrazia: il nostro comune orizzonte

    Le Differenze come Bene Comune

    Il dialogo tra le persone e tra i popoli necessita di pluralismo e democrazia, il nostro comune orizzonte, dove il termine dialogo presuppone lo strumento della ragione, del logos umanistico, che sia mezzo critico per porre le istanze e le rivendicazioni dei diritti umani dei più deboli, degli oppressi e degli emarginati, in rapporto dialettico con le istituzioni e i governi, tramite spinte e pressioni rivoluzionarie e di cambiamento dal basso, con azioni di disobbedienza civile, di cittadinanza attiva, tramite movimenti nonviolenti per la pace che rivendichino il diritto umano al bene comune e alla felicità.
    22 giugno 2011 - Laura Tussi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)