Ciao Ettore, compagno di strada
|
|
Così inizia la nostra amicizia durata poco meno di tre anni. Ero appena sbarcato a Nairobi ed ero nell'ufficio di Kizito (altro grande amico) quando mi viene dato un foglio con il messaggio di Ettore stampato di fresco.
Diceva: "carissimo Enrico, è con molto piacere che ho visto Nigrizia online, finalmente ci siete riusciti..." Per me stava iniziando una strada che, nonostante qualche pausa, continua tutt'ora e quel messaggio è stato come una carica di energia che ti fa avanzare di corsa nel cammino. Una sferzata di quelle che solo Ettore sapeva infonderti con la sua discrezione (Piero scrive "in punta di piedi") ma io aggiungo anche "con determinazione".
Dopo quel primo messaggio ci siamo scritti più o meno tutti i giorni. Si parlava di cose tecniche ma anche di Bahia, di come mi sarebbe piaciuto andare a trovarlo li, nella "Napoli nera" come amava definirla lui. Si parlava di HTML, di FTP ma anche di Oscar Romero, di noi e spesso mi spronava ad abbandonare l'esitazione e la paura per balzare in avanti ad abbracciare il mondo.
Con Ettore abbiamo realizzato il mirror (sito speculare e identico a quello originale) in Italia di Zumbi, il sito delle ONG della Bahia, che Ettore curava tutti i giorni (anche più volte al giorno). Questa operazione era necessaria a causa delle linee lentissime a loro disposizione, una sorta di gemellaggio tra PeaceLink e Zumbi. Una fetta di Bahia in Italia.
Dopo un po' di mesi di "contaminazione" latinoamericana in PeaceLink è sorta l'esigenza di ampliare la diffusione delle informazioni e quindi su suggerimento di Ettore abbiamo creato una nuova lista (che vedrà negli anni successivi un traffico notevole di messaggi) Latina, lista sull'America Latina.
Ricordo ancora l'articolo scritto da Ettore, che pure era attento a ciò che succedeva in Italia, quando Bossi andò alle sorgenti del Po per proclamare la Padania Libera. L'articolo di Ettore che provocatoriamente si intitolava "Terronia libera" viene qui riportato a memoria di uno dei passaggi più infami che il nostro paese abbia conosciuto e di cui ne stiamo ancora pagando le conseguenze.
Noi di PeaceLink, orgogliosi del fatto che una rete telematica (ciò che di più avanzato tecnologicamente esisteva nel 1991) aveva il suo nodo centrale a Taranto, problematica città del sud ma ricca di vita e calore pubblicammo l'articolo sul nostro sito. Ora il nodo centrale si trova a Napoli, altra grande città del sud ed è proprio a sud che si rivolge il nostro sguardo. Al sud del mondo, non il sud geografico ma umano.
In questi giorni il sud è a est, ma poco cambia. E' il modello occidentale dell'efficenza e del profitto a tutti i costi che travolge tutto come un rullo compressore e che vorrebbe TUTTO IL MONDO a sua immagine e somiglianza. Un rullo che passa sopra a un delicato ecosistema pieno di vita, di diversità, di ricchezza.
Ecco, cosa mi ha insegnato Ettore in questi anni, la vita, la diversità e la ricchezza, non materiale, quella ben più preziosa, spirituale. Anche attraverso la scelta di colori vivi e sgargianti delle sue pagine Web, quelle di Zumbi.
ciao Ettore
Sociale.network