Tolto il microfono ad un giornalista scomodo. Succede durante l'intervista a Emilio Riva, proprietario della più grande acciaieria d'Europa
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Dopo la presentazione del Rapporto Ambiente e Sicurezza dell'Ilva, il giornalista Luigi Abbate, si avvicina al proprietario dell'Ilva per un'intervista televisiva.
Giornalista: "Ingegner Riva, è stata descritta una realtà paradisiaca, ma non sembra proprio così, visti i tanti morti di tumore che ci sono a Taranto..."
Riva: "Vede... il dibattito... non posso parlare..." (e chiama qualcuno: "Vieni")
Poi ri rivolge nuovamente al giornalista.
Riva: "Il dibattito sui tumori è... la sua opinione è... completamente..."
Giornalista: "Allora sono false le voci di morti per tumore..."
Riva fa ampio cenno di sì con il capo.
Giornalista: "Ah... ecco... ce le siamo inventate..."
Riva: "Ve le siete inventate..."
A questo punto una persona della dirigenza Ilva, con scatto repentino, strappa il microfono dalle mani al giornalista e lo porta via.
Giornalista al cameraman: "Filma, filma, filma... filma! Ingegnere mi dia il microfono! Dottore mi dia il microfono! Filma, filma, filma tutto!"
Quando ad un giornalista viene tolto il microfono viene tolta la voce e la libertà di esprimersi. Viene tolta la possibilità di esercitare lo spirito critico che è il sale del giornalismo.
Il civile confronto e il pluralismo sono elementi indispensabili. Se dentro l'Ilva vige ancora questo clima di chiusura e di limitazione delle più elementari libertà di comunicazione, allora ogni dialogo è minato alla radice.
PeaceLink esprime piena solidarietà al giornalista di BS Television Luigi Abbate e sottolinea come l'articolo 21 della Costituzione sulla libertà di espressione del pensiero si applica anche ai giornalisti che fanno domande a Emilio Riva.
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