Libia, la verità dietro la propaganda di guerra
Ecco perché la Nato non vuole il il cessate il fuoco
La Francia ha speso per la guerra 150 milioni di euro. In cambio si è aggiudicata 28 miliardi di dollari di contratti. L'Italia non vuole essere da meno. Ma chi firma questi contratti? Il Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) le cui milizie non riescono ad avanzare senza l'appoggio dell'aviazione Nato, la fornitura di armi (vietata dalla risoluzione Onu) e il supporto dei mercenari occidentali presenti sul campo di battaglia per addestrare i "ribelli"
27 agosto 2011
Alessandro Marescotti (presidente di PeaceLink)
La Francia ha speso per la guerra 150 milioni di euro.
In cambio si è aggiudicata 28 miliardi di dollari di contratti.
Bastano questi due dati per capire perché la Nato preferisce continuare una guerra già ostata 20 mila morti invece di applicare la risoluzione n.1973 Onu che prevede il cessate il fuoco.
Ma chi firma questi contratti? Il Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) le cui milizie non riescono ad avanzare senza l'appoggio dell'aviazione Nato, la fornitura di armi (vietata dalla risoluzione Onu) e il supporto dei mercenari occidentali presenti sul campo di battaglia per addestrare i "ribelli".
Il gioco al massacro della Nato è talmente evidente che è necessario uno sforzo supplementare di vari mass media per distorcere i fatti.
E' veramente difficile presentare come giusta una guerra nata per rompere un assedio (Gheddafi che vuole schiacciare i ribelli) sostenendo che è necessaria terminarla con un assedio di segno opposto: ribelli per schiacciare Gheddati.
Ormai è guerra di propaganda e anche noi ne siamo vittime quotidiane.
A noi, che questa guerra non la vogliamo e che non abbiamo contratti di cui beneficiare, non rimane che applicare la massima di Pulitzer:
Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.
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