Voto alla cieca, democrazia azzoppata, la lobby delle armi prepara il brindisi finale?

Ecco l'imbroglio che 99 parlamentari su 100 non conoscono

L'accordo europeo sul commercio delle armi che il Parlamento e' chiamato a ratificare e' pieno di insidie, e tuttavia se consultate il sito www.parlamento.it non troverete traccia di quell'accordo. E' un tipico caso di "voto alla cieca" che viene chiesto ai parlamentari: tanto, penseranno i mercanti di armi, quelli che ne capiscono?

Provate a chiedere ai parlamentari se hanno mai letto l'accordo che sono chiamati a ratificare lunedi' prossimo: vi risponderanno di no 99 parlamentari su 100.

Ma cerchiamo di essere piu' precisi almeno noi.

Lunedi' 25 marzo la Camera dei Deputati votera' sul disegno di legge n. 1927 "Ratifica ed esecuzione dell'accordo di Farnborough sull'industria europea per la difesa". Questo accordo quadro e' stato firmato il 27 luglio 2000 dai Ministri della Difesa di Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Regno Unito, ossia i Paesi che nel totale esportano il 90% degli armamenti europei. L'accordo prevede che queste nazioni debbano redigere una "Lista bianca" di destinazioni accettabili. Per ogni coproduzione gli Stati Partecipanti concorderanno una "Lista bianca" di destinazioni legittime verso le quali le armi potranno essere esportate. Queste liste potranno variare in base al progetto (per esempio le restrizioni sull’esportazione di un elicottero potranno essere differenti rispetto a quelle per le armi leggere).

Ma ecco l'imbroglio: le "Liste bianche" non verranno rese pubbliche. Scopo dell’Accordo e' infatti quello di promuovere un’industria della difesa europea competitiva e le liste bianche non verranno rese note per motivi di "riservatezza commerciale".

Questa cosa la sanno i deputati che saranno chiamati a votare? Provate a chiederlo e scoprirete con sconfortante realismo cosa e' il "voto alla cieca".

Un parlamentare (che ricopre una posizione di alta responsabilita' all'interno di un'importante Commissione che lo ha "esaminato") mi ha confessato in privato di non aver mai letto questo benedetto accordo europeo ma di aver espresso il suo parere favorevole in quanto "si fida" di chi lo ha firmato. Non rivelo l'orientamento politico dell'onorevole in questione ma mi limito ad osservare che - leggendo i resoconti in commissione - e' un'impresa distinguere gli schieramenti. Un altro onorevole mi ha confermato che a volte in Parlamento si vota qualcosa che neppure si e' letto e che quindi non si conosce.

Il voto alla cieca non e' quindi cosa nuova ma oggi assume un significato che rasenta lo scandalo.

Per fortuna i giochi non sono stati fatti al 100%.

Se qualche parlamentare si sta documentando cio' e' merito delle associazioni che oggi promuovono la campagna per difendere la legge 185 del 1990, una "legge pacifista" che vieta l'esportazione di armi verso nazioni in guerra o governate da dittatori e che stabilisce un controllo parlamentare sulla materia. Ma la trasparenza e il controllo dove andranno a finire se per motivi di "riservatezza commerciale" la lista bianca dei paesi destinatari delle coproduzioni europee sara' segreta?

Il conflitto di interesse e' qui: si approvano accordi che 99 parlamentari su 100 non hanno mai letto, si vuole far prevalere l'interesse della lobby armiera sull'interesse generale e sullo stesso controllo parlamentare, l'opinione pubblica viene tenuta meticolosamente all'oscuro dai mass media e... scusate la domandina, ma le leggi le scrivono ancora i parlamentari o gliele inviano per fax gli "amici"? Visto che non sempre le leggono ci sarebbe da chiedersi chi le scriva "veramente". E' ragionevole domandarsi chi in Parlamento scriva il copione e se la sovranita' popolare sia costituzionalmente rappresentata o surretiziamente surrogata dalle lobby. Lunedi' prossimo potremo dare una risposta a queste scomode domande.

Nel frattempo che possiamo fare? Sul sito http://www.retelilliput.org c'e' un ingegnoso sistema telematico con cui si possono avvisare i parlamentari via e-mail: cliccando sulla propria citta' arrivera' una e-mail informativa a tutti i parlamentari eletti in zona. I mercanti di armi non hanno ancora stappato lo champagne, ma stanno telefonando. Telefoniamo anche noi...

Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink

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