Era il 26 febbraio del 1550 quando Antonio de Valdivieso fu pugnalato a morte per aver segnalato le violenze contro gli indigeni. Ma su di lui cosa si trova in rete?

Il dovere di fare storia

C'è pochissimo in rete su Antonio de Valdivieso, vescovo che nel 1550 subì in Nicaragua il martirio per aver difeso gli indios, raccogliendo l'insegnamento di Bartolomeo de Las Casas. Oggi lo vogliamo ricordare con questo editoriale
26 febbraio 2018

Questo editoriale nasce da due constatazioni.

La prima: oggi ricorre il martirio di Antonio de Valdivieso, vescovo che nel 1550 subì in Nicaragua il martirio per aver difeso gli indios, raccogliendo l'insegnamento di Bartolomeo de Las Casas. 

 

La seconda: nonostante la ricchezza di pagine web, c'è pochissimo su questo difensore degli indios.

La rete ha dei buchi impressionanti.

 

Eppure Papa Giovanni Paolo II nel 1990 disse: 

"Tra questi "intrepidi lottatori per la giustizia, evangelizzatori della pace", come li definisce il documento di Puebla, si debbono ricordare Antonio di Montesino, Bartolomé de las Casas, Juan de Zumarraga, Toribio de Benavente "Motolinía", Vasco de Quiroga, Juan del Valle, Julián Garcés, José de Anchieta, Manuel da Nóbrega e tanti altri che, con un profondo senso ecclesiale, hanno difeso gli indigeni dai conquistatori, pagando anche col sacrificio della propria vita, come nel caso del Vescovo Antonio Valdivieso".

Qualche informazione in italiano ce la danno i domenicani.

Oggi vogliamo ricordare Antonio de Valdivieso, è il giorno giusto.

Antonio de Valdivieso nacque nel 1495 in Spagna a Leon. Morì il 26 febbraio 1550 in Nicaragua.

E' considerato un martire per la difesa degli indios.

Antonio de Valdivieso fu un discepolo del vescovo Bartolomé de las Casas, un difensore degli indios.
Fu ordinato vescovo in Nicaragua.
Prima di diventare vescovo aveva viaggiato in America.

Ma cosa fece di così importante da scatenare odio e risentimenti nei suoi confronti, uomo mite e di pace?

Semplice: fece quello che gli altri non facevano, difendeva i poveri.

Un po' come fra Cristoforo contro don Rodrigo nei Promessi Sposi. 

Quando arrivò a León, in Nicaragua, trovò i crudeli maltrattamenti e la morte degli indios.


Bartolomé de las Casas e Antonio de Valdivieso scrissero dei reclami per le crudeltà di Rodrigo Contreras (Segovia, 1502 - Lima, 1558), conquistatore ed esploratore spagnolo che fu governatore del Nicaragua dal 1535 al 1544. Indios sbranati dai cani sotto l'indifferenza dei soldati spagnoli


Per Valdivieso, la famiglia Contreras era la causa principale dei problemi e dei disagi della popolazione in Nicaragua.

Scrisse ben dodici lettere alla Corona spagnola per testimoniare le difficoltà e la frustrazione nel tentare di tutelare gli indios.

Il 26 febbraio 1550 fu ucciso a pugnalate.

Morì in difesa degli indios, per essersi schierato contro il potere violento di allora. 
Il suo scheletro è stato trovato nel 2001 nella cattedrale di León Viejo, dopo un lungo processo di verifica scientifica.
A 450 anni dal suo martirio, i domenicani del Nicaragua hanno chiesto alla Santa Sede la beatificazione di Antonio de Valdivieso, definito "un uomo giusto, difensore degli indigeni emarginati e maltrattati".

Oggi sntiamo il dovere di fare storia e di ricordare Antonio de Valdivieso; ricordando lui ricordiamo un genocidio frutto dell'avidità, del potere e dell'indifferenza. Già, l'indifferenza. Quanti dei nostri uomini di cultura e di Chiesa del tempo scrissero in Italia anche una sola riga su questo?

 

Quanta complicità, quante dimenticanze, quanta vigliaccheria, oltre all'indifferenza.

Articoli correlati

  • Soldati che non sparano
    Storia della Pace
    Intervista a Riccardo Orioles sulla riluttanza a uccidere in guerra

    Soldati che non sparano

    Gli studi del generale Samuel Lyman Atwood Marshall hanno evidenziato come molti soldati, anche in condizioni di addestramento e disciplina ferrea, manifestino una forte resistenza all'atto di uccidere. Perché?
    11 settembre 2024 - Redazione PeaceLink
  • "Alle volte tornano, come prima, più di prima!"
    Storia della Pace
    Articolo di Lorenzo Porta sugli euromissili

    "Alle volte tornano, come prima, più di prima!"

    Negli anni '80, Lorenzo Porta fu un obiettore di coscienza in servizio civile a Comiso, attivo contro la base missilistica. Nel gennaio del 1983, fu arrestato per diserzione durante una protesta davanti alla base di Comiso, un gesto che ricevette ampio sostegno dal Movimento per la Pace dell'epoca.
    22 luglio 2024 - Redazione PeaceLink
  • Perù: il fiume Marañón soggetto di diritti
    Latina
    Grazie all’instancabile lotta delle donne indigene kukama

    Perù: il fiume Marañón soggetto di diritti

    Il corso d’acqua è stato riconosciuto come forma di sostentamento degli indios e ne riconosce la cosmovisione.
    25 giugno 2024 - David Lifodi
  • L'impegno per la pace di Enrico Berlinguer
    Storia della Pace
    Quaranta anni fa moriva durante la campagna elettorale per le elezioni europee

    L'impegno per la pace di Enrico Berlinguer

    Lo ricordiamo oggi come testimone di pace assieme a Pertini, Ingrao, La Pira, Dossetti e altre personalità di rilievo. Aveva in Europa interlocutori come Brandt e Palme, impegnati per il disarmo e la distensione internazionale. Erano il simbolo di un'Europa di pace che oggi è andata in crisi.
    7 giugno 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)