Pubblicata la VIIAS (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario)

Avevamo ragione: "rischio non accettabile" con l'attuale ILVA di ArcelorMittal

Rischio inaccettabile anche con una produzione di 4,7 milioni di tonnellate di acciaio all'anno. I ricercatori su "Epidemiologia & Prevenzione" mettono nero su bianco una valutazione predittiva dei danni alla salute delle emissioni siderurgiche attuali
23 ottobre 2019
Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)

Avevamo ragione. Un manifesto della campagna di sensibilizzazione di alcuni genitori tarantini

"Si stima UN RISCHIO NON ACCETTABILE a Tamburi anche per lo scenario 2015, con una produzione di 4,7 milioni di tonnellate di acciaio, inferiore a quella autorizzata dall’AIA (8 milioni di tonnellate acciaio)".

Sono queste le conclusioni che si leggono nella ricerca pubblicata su "Epidemiologia&Prevenzione" di settembre-dicembre 2019. I ricercatori mettono nero su bianco una valutazione predittiva dei danni alla salute delle emissioni siderurgiche attuali. E viene smentita la leggenda metropolitana secondo cui a 6 milioni di tonnellate anno di acciaio la popolazione di Taranto sarebbe stata al sicuro e avrebbe potuto dormire sonni tranquilli.

PeaceLink aveva indagato sulla questione scoprendo che nessuna valutazione preventiva di danno sanitario era stata fatta su 6 milioni di tonnellate/anno di acciaio. Infatti l'unica VDS (Valutazione di Danno Danitario) era stata compiuta a 8 milioni di tonnellate/anno di acciaio. Tuttavia era stata messa in giro la voce di una seconda VDS a 6 milioni, con esiti rassicuranti, tanto che anche autorevoli associazioni ambientaliste e tanti esponenti politici di varia estrazione andavano ripetendo che 6 milioni di tonnellate/anno non avrebbero provocato morti in eccesso.

PeaceLink ha invece continuamente denunciato, dati alla mani, una mortalità in eccesso nei quartieri più vicini al polo produttivo, sulla base dei dati dell'anagrafe comunale di Taranto.

Adesso tutto è chiaro: è stata compiuta una gigantesca opera di manipolazione dell'opinione pubblica. Un'opera di rassicurazione basata sul nulla, su una finta Valutazione Danno Sanitario mai compiuta. Una mistificazione per tirare a campare e per proseguire una produzione che metteva a rischio la salute e la vita di una parte della popolazione di Taranto, quella più vicina alle emissioni del polo industriale.

Non solo: si sono spacciati i parchi minerali come la soluzione di tutto il problema. Mentre lo studio predittivo pubblicato di fatto evidenzia che non è così. E questa ricerca pubblicata da Epidemiologia&Prevenzione combacia perfettamente con l'analisi dei dati - compiuta da PeaceLink con Omniscope - delle polveri sottili che non vengono contenute dalle coperture. 

A questo punto i decisori politici sono di fronte alla decisione cruciale: credere nella scienza e fermare l'area a caldo. O continuare la produzione negando la scienza e causando danni snitari alla popolazione.

Articoli correlati

  • Eccessi di mortalità nei tre quartieri di Taranto più vicini all'area industriale
    Citizen science
    Raffronto fra la mortalità dei quartieri più inquinanti di Taranto e la mortalità regionale

    Eccessi di mortalità nei tre quartieri di Taranto più vicini all'area industriale

    Dal 2011 al 2019 in totale vi sono 1075 morti in eccesso di cui 803 statisticamente significativi.
    L'eccesso di mortalità medio annuo è di 119 morti di cui 89 statisticamente significativi.
    L'intervallo di confidenza considerato è del 90%.
    13 maggio 2021 - Redazione PeaceLink
  • Vince la cittadinanza attiva
    Editoriale
    La batteria 12 della cokeria dell'ILVA di Taranto va fermata

    Vince la cittadinanza attiva

    Vince contro le pretese dell'azienda di continuare a produrre nonostante tutto, nonostante la grave situazione sanitaria dovuta all'inquinamento. Impianti fuori norma, come la cokeria 12, non possono continuare a produrre.
    21 luglio 2021 - Associazione PeaceLink
  • Ordinanza del TAR Lazio sulla batteria 12 della cokeria ILVA: occorre fermarla entro il 30 agosto
    Ecologia
    Il TAR Lazio scrive che occorre "operare per la messa fuori produzione della batteria 12"

    Ordinanza del TAR Lazio sulla batteria 12 della cokeria ILVA: occorre fermarla entro il 30 agosto

    Rigettate le motivazioni anti-covid alla base dei ritardi della messa norma della più grande batteria della cokeria ILVA. PeaceLink si era costituita "ad opponendum" rispetto all'istanza di Acciaierie d'Italia che richiedeva lo slittamento al gennaio 2022 dell'adempimento ambientale.
    21 luglio 2021 - Redazione PeaceLink
  • Diffida sul campionamento continuo della diossina ILVA
    Ecologia
    Inviata dal Ministero della Transizione Ecologica al gestore dello stabilimento ILVA di Taranto

    Diffida sul campionamento continuo della diossina ILVA

    Il Gestore dell'ILVA non ha eseguito il controllo mensile del camino E-312. La legge prevede il fermo dell'impianto se accadesse una seconda volta in 12 mesi. PeaceLink evidenzia che dai controlli emerge una concentrazione di diossina superiore al limite prescritto per gli inceneritori.
    9 luglio 2021 - Associazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)