Già ricevute frequenti denunce di tortura o di altri maltrattamenti compiuti dalle Forze della Coalizione

Iraq, Amnesty: “Le torture non sono isolate, occorrono indagini indipendenti”

Amnesty International ha denunciato oggi una crisi reale di autorità in Iraq, con un atteggiamento ambiguo e l’uso di due pesi e due misure in tema di diritti umani.
1 maggio 2004
Fonte: Amnesty International Italia

“Le ultime testimonianze di tortura e maltrattamenti che emergono dalla prigione di Abu Ghraib aggraveranno la già precaria situazione irachena. La prigione era purtroppo ben nota sotto Saddam Hussein e non dovrebbe diventarlo di nuovo. L’Iraq ha vissuto sotto l’incubo della tortura troppo a lungo. La Coalizione deve inviare un segnale chiaro che la tortura non sarà tollerata in alcuna circostanza e che il popolo iracheno può oggi vivere libero da queste pratiche brutali e degradanti”, ha dichiarato Amnesty International.

“È necessaria un’indagine pienamente indipendente, imparziale e pubblica sulle denunce di tortura. Un impegno minore sarebbe insufficiente. Affinché l’Iraq abbia un futuro sostenibile e pacifico, i diritti umani devono essere una componente centrale. Il messaggio che deve arrivare forte e chiaro è che coloro che abusano dei diritti umani saranno portati davanti alla giustizia”.

“Le nostre ricerche in Iraq ci fanno ritenere che questo non sia un caso isolato. Non è sufficiente che gli Stati Uniti reagiscano solo quando le immagini colpiscono attraverso gli schermi televisivi”.

Amnesty International ha ricevuto frequenti denunce di tortura o di altri maltrattamenti compiuti dalle Forze della Coalizione durante l’anno passato. Persone imprigionate hanno riferito di essere state abitualmente sottoposte a trattamenti crudeli, inumani e degradanti durante l’arresto e la detenzione. Molti hanno riferito ad Amnesty International di essere stati torturati e maltrattati dai militari statunitensi e britannici durante gli interrogatori. I metodi spesso denunciati includono la privazione prolungata del sonno, le percosse, l’obbligo di mantenere posizioni dolorose per lungo tempo, talvolta insieme all’esposizione a musica assordante, l’incappucciamento per lunghi periodi e l’esposizione a fonti di luce abbagliante. Di fatto, nessuna delle denunce di tortura o maltrattamento è stata adeguatamente investigata dalle autorità.

Amnesty International chiede che le indagini sugli abusi denunciati compiuti dalle Forze della Coalizione siano condotte da un organismo competente, imparziale e indipendente, e considerato tale, e che le conclusioni delle indagini siano rese pubbliche. Chiede inoltre che alle vittime o ai loro familiari vengano garantite forme di risarcimento, tra cui l’indennizzo.

Il filmato delle torture
Chi lo vuole in formato AVI lo trova qui:
http://hermes.mfn.unipmn.it/~fantom/torture-divx.avi

Chi ha gia' scaricato 40 mega di file VP6 puo' anche scaricare semplicemente il codec per vedere questo tipo di filmati:

http://www.on2.com/vp6.php3#download

Potra' sempre capitare in futuro che vi ritroviate qualche filmato vp6, quindi consiglio di prendere il codec.

Note: Per ulteriori informazioni e contatti
Ufficio Stampa di Amnesty International:
Tel. 06 4490224 – cell. 348 6976920

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