Gli USA hanno trattato con gli odiati talebani per andare via

Dopo il Vietnam ora la ritirata dall'Afghanistan

Poco fa Trump annuncia il ritiro delle truppe dall'Afghanistan, dopo una guerra durata 19 anni e aver bruciato immense risorse militari. Ora dichiara di aspettarsi che i talebani combattano il terrorismo. E' incredibile ma è così.
29 febbraio 2020

Trump annuncia il ritiro dei soldati americani dall'Afghanistan Ebbene sì. Gli USA hanno trattato con gli odiati talebani per andare via. 

E poco fa Trump ha annunciato il ritiro delle truppe americane dall'Afghanistan, dopo una guerra durata 19 anni e aver bruciato immense risorse militari.

Con un discorso goffo, al limite del ridicolo, Trump ringrazia tutti per l'impegno profuso, e si augura che i talebani combattano i terroristi e li uccidano. Proprio così. Considera i talebani un alleato nella lotta al terrorismo dopo che i governi USA li avevano considerati un gruppo di terroristi.

E così accade magicamente per diciannove anni ci hanno raccontato che i talebani erano dei terroristi. Da poche ore scopriamo che i talebani sono gli alleati di Trump per combattere il terrorismo.

Fino a ieri per insultare una persona bastava che dicessi: talebano!

Per attaccare gli ambientalisti si è detto: siete talebani!

E ora scopriamo che i talebani sono bravi e buoni. Incredibile!

Quando noi di PeaceLink ci dichiarammo contrari alla guerra in Afghanistan e alla partenza dei militari italiani che cosa ci dissero? Ci accusarono di essere talebani, ma adesso Trump firma l'accordo con i talebani e si ritira.

Che senso ha tutto questo? Pensateci bene.
Scopriamo adesso che il mondo è guidato da persone non credibili, e che sono state mandati a morire tanti soldati per una verità che oggi viene capovolta con una piroetta grottesca di Trump, nel discorso pronunciato poco fa. 

E' incredibile ma è così. Il negoziatore Usa, Zalmay Khalilzad (a sinistra), firma l'accordo con il rappresentante dei telebani, Abdul Ghani Baradar (a destra nella foto)

Articoli correlati

  • David McBride, un nuovo caso Assange
    MediaWatch
    Cosa possiamo fare per lui

    David McBride, un nuovo caso Assange

    In questa pagina web puoi leggere la storia di questo coraggioso avvocato militare australiano che ha denunciato i crimini di guerra in Afghanistan. E' stato condannato per aver obbedito alla sua coscienza e rivelato la verità.
    22 maggio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Contro l'apartheid di genere in Afghanistan e la persecuzione delle donne hazara
    Pace
    Sit organizzato dall'Associazione socioculturale Newroz

    Contro l'apartheid di genere in Afghanistan e la persecuzione delle donne hazara

    Gli Hazara sono un popolo nativo dell'Afghanistan e costituiscono più di un quarto della popolazione. Sono più di centotrenta anni che vengono massacrati nella loro patria; le loro terre sono state confiscate e sono stati sfrattati con la forza dalle loro case con omicidi mirati.
    25 gennaio 2024 - Patrizia Sterpetti
  • Rivelò crimini di guerra in Afghanistan: lo stanno processando
    Conflitti
    Si tratta dell'ex-avvocato militare australiano David McBride

    Rivelò crimini di guerra in Afghanistan: lo stanno processando

    L’ultima udienza è si è tenuta il 12 novembre 2023. Mentre entrava in tribunale McBride ha dichiarato: “Oggi servo il mio Paese”. Rischia fino a 50 anni di carcere ma rivendica di aver agito nell'interesse pubblico rivelando azioni criminali. Organizziamo un'azione di sostegno dall'Italia?
    16 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
  • Schede
    Whistleblower

    David William McBride

    David William McBride è un informatore australiano ed ex maggiore dell'esercito britannico ed avvocato dell'esercito australiano. Dal 2014 al 2016 McBride ha fornito all'Australian Broadcasting Corporation (ABC) informazioni sui crimini di guerra commessi dai soldati australiani in Afghanistan.
    16 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)