Il Giorno della Liberazione
Il 25 Aprile del 1945 l’Italia è stata liberata dall’orrore e dall’occupazione nazifascista.
Questa attuale è la prima volta in 75 anni che non si celebrerà il Giorno della Liberazione in tutte le piazze d’Italia a causa di un evento che sta mettendo in ginocchio il vivere civile, sociale, politico, economico del mondo: l'emergenza pandemia.
Ma ancora più importante è tenere in considerazione quello che sta avvenendo a livello globale e planetario per mantenere alta l’attenzione sui valori e gli ideali contenuti nella grande esperienza della lotta partigiana antifascista che ha consegnato al mondo intero carte costituzionali e dettati di diritto internazionale: dobbiamo arrestare i nazionalismi, i sovranismi, i suprematismi e le dittature mascherate da democrazie. Ricordare e fare memoria della Resistenza non è un atto né scontato e né banale anzi è di fondamentale importanza attuale e contemporanea.
Molte sono le considerazioni e le analisi da fare in questo preciso momento storico. Una di queste riguarda la riemergenza in vasti settori della società nazionale e mondiale sotto l’influenza di ideologie fasciste, naziste, razziste e xenofobe, sotto forma di nazionalismo da parte di molte e troppe forze politiche nel mondo. Dall’Ungheria con Orban, alla Brexit, alle politiche antiecologiche e guerrafondaie americane di Trump, alla Turchia di Erdogan contro i Curdi, alla guerra in Siria, Libia e nello Yemen, alle tragiche guerre e ai criminali genocidi nel corno d'Africa, nella striscia di Gaza in Palestina colonizzata da Israele, all'asservimento dell'Europa alla Nato, all'export di armi e alla rincorsa al riarmo e alle logiche spietate dell'energia e degli ordigni nucleari e alla riemergenza del razzismo, del cattivismo dilagante e del qualunquismo antiegualitario che contrastano nettamente con le carte e le costituzioni nate dall’Antifascismo.
Come possiamo oggi dare valore e riconoscimento a questa grande esperienza di lotta per la pace e per i diritti umani che è stata la Resistenza?
L’unico modo è impegnarsi per costruire una società basata sulla forza del diritto e non sul diritto della forza che dia attuazione ai dettati costituzionali e che guardi ai cittadini come persone con tutte le loro rivendicazioni oltre ai loro doveri. Il rispetto delle leggi, la tutela di nostra Madre Terra, la salvaguardia dell'assetto ecologico e climatico planetario e dei diritti umani devono diventare una priorità che va oltre gli interessi personalistici di potenti e multinazionali che per i loro interessi non tengono minimamente in considerazione, anzi disprezzano la vita e la salute, ma guardano all'esclusivo e sporco guadagno e ricavo economico e alle speculazioni di ogni tipo e in ogni settore.
Dov’è la giustizia quando persone vengono abbandonate in mare perché si stabilisce che l’Italia non è un porto sicuro?
Dov’è la giustizia quando in una piena emergenza sanitaria, persone malate di coronavirus vengono trasferite in case di cura dove, invece che proteggere persone fragili, vengono messe addirittura a contatto con il virus e con la possibilità di sviluppare patologie che addirittura possono portare alla morte?
Queste sono le grandi lotte che gli attivisti per la pace nel mondo, quelli che saranno i nuovi partigiani, dovranno attivare per permettere all’intera umanità di salvarsi perché non ci si salva da soli, individualmente, ma solo tutti assieme possiamo salvarci.
L’esperienza della Resistenza Antifascista ha portato centinaia di Resistenti e Partigiani al sacrificio personale finalizzato alla conquista del bene comune. Questi sono i gli ideali e i valori che noi dobbiamo evidenziare e a cui credere convintamente e questa è l’importanza che ricopre oggi Anpi - Associazione Nazionale Partigiani nella società tutta, perché ricordare di avere come stella polare questi valori e ideali è per tutti noi una opportunità per uscire finalmente da un periodo oscuro e da diverse epoche atroci per l’umanità intera. Basti ricordare il periodo della strategia della tensione, le stragi neofasciste a cui molte forze sociali e politiche si sono opposte per donare un nuovo e futuro periodo di pace vera basato sui valori fondanti della giustizia sociale e del rispetto istituzionale.
Resistenza è stata lotta, sacrificio, guerra, deportazione.
Ora Resistenza è indignazione e denuncia.
Questo il Link di riferimento:
https://www.peacelink.it/pace/a/37386.html
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