La salute è nelle mani di ciascuno di noi
Forse ha ragione chi dice che da ora in poi la salute pubblica non dipenderà tanto dalle norme ma dal nostro senso di responsabilità.
Il coronavirus è ancora fra di noi e siamo noi che dobbiamo saper ricordare cosa stava accadendo due mesi fa, quando - presi dal panico - ci eravamo chiusi in casa e avevamo ritovato un sano senso della sobrietà, della concordia e della responsabilità. Virtù rare che emergevano mentre stavamo precipitando. Oggi che ricompare la speranza, sarà importante non dimenticare il senso di quella difficile prova.
In primo luogo non dobbiamo dimenticare che la sicurezza non è collegata alle armi e agli eserciti, ma alla capacità di difendere la salute e la vita, minacciata da eventi e fattori per cui non ci siamo attrezzati a sufficienza.
In secondo luogo non dobbiamo dimenticare che i dati sulla salute vanno gestiti con tempestività e devono essere finalizzati alla prevenzione, costruendo strategie di individuazione di tutte le minace, dall'inquinamento ambientale alle pandemie.
In terzo luogo non dobbiamo dimenticare che la digitalizzazione forzata dall'emergenza è un risorsa per rendere più resilienti ed efficienti le comunità.
Ma la quarta cosa, la più importante, è quella dimensione - citata all'inizio - che ci protegge e ci migliora: la responsabilità sociale.
E' solo la responsabilità sociale, è la coscienza di ciascuno che può difenderci dal ritorno incontrollato del virus.
Da questo momento in poi nessuna autorità pubblica da sola sarà in grado di controllare efficacemente i comportamenti individuali di milioni di persone tutto il giorno, ogni giorno. Né sarebbe auspicabile un tale prolungato controllo sociale dall'alto. Conterà molto quella che viene definita la "sanzione sociale", che controlla e regola dal basso le dinamiche comunitarie.
Saremo noi a doverci co-educare alla moderazione, alla consapevolezza, al senso del limite.
Dovremo fare un buon uso di questa libertà della quale ci riappropriamo.
Ognuno in queste settimane si è fermato a riflettere e si è guardato dentro. Ha fatto i conti con la vita, con i propri affetti e con tutto la propria anima.
Alcuni hanno ben percepito che siamo legati gli uni agli altri.
Come ieri, anche oggi è importante avere ben chiaro che il futuro è nelle mani di ciascuno di noi.
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