L'Italia spende per gli F35 dieci volte più che per l'emergenza scolastica
Questo editoriale rilancia alcune cose scritte in un bell'articolo di Pasquale Di Paola e altre recitate nel recente show di Maurizio Crozza. Li ringraziamo entrambi per aver messo al centro del loro "messaggio" la scuola e gli F35.
Che venga dedicata all'emergenza educativa una quantità di risorse dieci volte inferiore rispetto alla non emergenza militare è una contraddizione talmente stridente che riteniamo utile mettere a disposizione questo spazio web nella speranza di amplificarne ulteriormente la diffusione.
E veniamo ai dati dell'articolo di Pasquale Di Paola.
- "Secondo i dati ufficiali dell’Ocse la nostra scuola occupa, tra tutti i Paesi europei, un mortificante e vergognoso ultimo posto per quanto riguarda la spesa pubblica destinata all’istruzione".
- "Occupiamo il non invidiabile ultimo posto per quanto riguarda il numero di laureati in Europa".
- "In compenso siamo al primo posto, con largo distacco, per quanto riguarda il tasso di abbandono scolastico".
- "Abbiamo il record negativo nel capitolo stipendio dei docenti che, sempre secondo l’Ocse, sono i più insodisfatti, i più anziani e con la peggiore retribuzione a livello europeo".
- "Un recente studio, sempre commissionato dall’OCSE tra gli studenti del vecchio continente di età compresa tra i 12 e i 26 anni, ci relega all’ultimo posto per quanto concerne le capacità di lettura considerate minime".
La risposta a questa emergenza scuola?
Nell’ultimo Decreto Rilancio alla scuola italiana sono stati destinati un miliardo e 400 milioni.
Facciamo un confronto con gli F35?
"Un decimo di quanto stanziato, oltre 13 miliardi, per i bombardieri F35", sottolinea Di Paola, che aggiunge: "Cifre che portano a dedurre che per i nostri lungimiranti governanti questi bombardieri hanno importanza e priorità dieci volte superiore a quelle della scuola".
E adesso guardatevi Crozza: buona visione.
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