La beffa: gli animali si sono contaminati su terreni "a norma" in base all'ultimo decreto

Non un solo grammo di diossina verrà bonificato a Taranto

Avrete letto sui giornali che ripartono le bonifiche. E' un trionfalismo fuori luogo perché con un decreto del Ministero dell'ambiente viene fissato il limite della diossina per i terreni di pascolo a 6 ng/kg ma le pecore e le capre si sono contaminate con livelli di contaminazione inferiore.
9 gennaio 2021
Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)

Le masserie di Taranto contaminate dalla diossina e i pascoli adiecenti non verranno bonificate

Quanto trionfalismo. Non un solo grammo di #diossina verrà tolto dai terreni a #Taranto
Infatti i limiti fissati dall'ultimo decreto del Ministero dell'ambiente (DM 1 marzo 2019 n. 46) non obbligano lo Stato a bonificare i pascoli di Taranto su cui si sono contaminate le pecore e le capre.

Trattasi del D.M. 1 marzo 2019 n. 46 "Regolamento relativo agli interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di messa in sicurezza, d'emergenza, operativa e permanente, delle aree destinate alla produzione agricola e all'allevamento, ai sensi dell'articolo 241 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152".

Ed ecco la beffa: gli animali si sono contaminati su terreni "a norma" in base quest'ultimo decreto.

Riassumendo:

1) questo decreto contiene il valore massimo da non superare per la diossina dei terreni;

2) viene fissato a 6 nanogrammi per chilogrammo di terra;

3) a Taranto i valori sono generalmente inferiori nei pascoli;

4) tuttavia pascolare lì sopra è pericoloso perché le pecore si contaminaro con la diossina sotto i 6 nanogrammi e quindi c'è il divieto imposto dalla Regione Puglia;

5) siamo di fronte al paradosso che sui pascoli dove si contaminaro pecore e capre con la diossina, il Ministero dell'Ambiente non ha previsto l'obbligo di bonifica.  Pecore alla diossina

Quindi con questo valore praticamente i terreni di Taranto non verranno mai bonificati, ma al contempo rimarrà il divieto di pascolo per evitare che gli animali si contaminino. Una contraddizione assurda. Perché i casi sono due: o quel valore di 6 nanogrammi tutela la sicurezza alimentare (latte, formaggi, carne) oppure va rivisto perché non è un limite che ci tutela. E purtroppo se gli animali pascolano su terreni dove c'è ad esempio un valore di 5 allora si contaminano, lo si è visto a Taranto.

Ci rendiamo conto di quello che è accaduto al Ministero dell'Ambiente con questo decreto?

Il M5S doveva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, ma adesso che governa un ministero chiave come l'Ambiente fa cose in assoluta continuità con il passato. La popolazione di Taranto continuerà a vivere in un territorio contaminato anche per il futuro. L’economia agricola non rinascerà in questo modo.

Hanno messo la pietra tombale sulle bonifiche con quel decreto. 

Le masserie di Taranto contaminate dalla diossina e i pascoli adiecenti non verranno bonificate. 

Articoli correlati

  • E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
    Ecologia
    L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS

    E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA

    Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.
    28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto
    Cultura
    Ha raccontato l'Ilva dal punto di vista delle vittime

    Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto

    Le storie non esistono se non vengono raccontate. Questo è il cuore del suo lavoro: portare alla luce le esistenze sommerse, le lotte quotidiane, i dolori nascosti ma condivisi. Ha la capacità di entrare in punta di piedi nelle vite degli altri e di restituirle con rispetto e profondità.
    27 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
    Taranto Sociale
    L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene

    Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente

    I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
    13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Grazie Meloni!
    Editoriale
    Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA

    Grazie Meloni!

    Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
    12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.31 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)