L'accordo fra Invitalia e ArcelorMittal tutela quest'ultima rispetto alle perdite economiche

Le sette criticità di Acciaierie d'Italia

La cosa più grottesca è che il peggioramento del cronoprogramma del piano ambientale venga presentato come "green" solo perché verranno fatti alcuni cenni all'idrogeno e a "emissioni zero" nel 2050, ossia quando tantissimi tarantini saranno già morti.
16 aprile 2021
Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)

Manifestazione a Taranto contro l'ILVA

L'accordo fra Invitalia e ArcelorMittal fa nascere la "nuova ILVA", che si chiamerà Acciaierie d'Italia. Ma Acciaierie d'Italia parte già condizionata da tanti dilemmi.

Ci sembrano in particolare sette le criticità più rilevanti.


1) Acciaierie d'Italia vincola infatti il suo futuro all'esito del processo ILVA e al dissequestro degli impianti (i pm ne hanno chiesto viceversa la confisca).

2) Acciaierie d'Italia vincola il suo futuro all'assenza di condizioni restrittive conseguenti ai procedimenti penali.

3) Acciaierie d'Italia vincola il suo futuro all'ottenimento di un piano ambientale meno stringente che dia ancora più tempo per mettere a norma impianti che dovevano essere messi a norma già nel 2014. Si prevede infatti che le prescrizioni dell'AIA (l'autorizzazione integrata ambientale) sforeranno i tempi già dilatati previsti in passato e si andrà oltre il 2023 per la messa a norma degli impianti, cosa grottesca oltre che grave. Cosa ancora più grottesca è che questo peggioramento del cronoprogramma del piano ambientale venga presentato come "green" solo perché verranno fatti alcuni cenni all'idrogeno e a "emissioni zero" nel 2050, ossia quando tantissimi tarantini saranno già morti.  

4) Inoltre ArcelorMittal non vuole più subire perdite e sgancia questa sua "controllata" italiana dal gruppo multinazionale, "deconsolidando" il bilancio di Acciaierie d'Italia, ossia facendolo uscire dal bilancio consolidato della multinazionale ArcelorMittal, holding che contempla anche le sue controllate. Che cosa significa "deconsolidare" il bilancio? Significa non riconoscere i debiti della nuova società italiana come debiti propri. Saranno i contribuenti italiani che pagheranno un eventuale fallimento economico.

5) Tuttavia lo Stato non potrà mettere valanghe di denaro per ripianare i debiti. Acciaierie d'Italia non potrà accumulare perdite all'infinito perché un tale intervento statale (frutto di prelievo fiscale o di tagli della spesa pubblica) configurerebbe come "aiuto di stato", cosa vietata dalle norme europee, in particolare da TFUE.

6) Un uso scriteriato del denaro pubblico porterebbe ad una severa valutazione di fonte alla Corte dei Conti e a possibili azioni per "danno erariale".

7) Non parliamo poi dell'aspetto ecologico e sanitario di una continuazione della produzione inquinante dopo una condanna penale (Ambiente Svenduto è arrivata alle sue ultime battute). La magistratura, dopo un'eventuale condanna, potrebbe anche ravvisare una reiterazione del reato, se ad esempio nuovi studi epidemiologici facessero emergere eccessi di mortalità connessi alle emissioni industriali.


Come si può ben comprendere, ogni entusiasmo dopo la firma dell'accordo fra Invitalia e ArcelorMittal ha il sapore della propaganda. La realtà è invece ben altra.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink

Articoli correlati

  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • La buffa cerimonia del ministro Urso
    Ecologia
    La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto

    La buffa cerimonia del ministro Urso

    Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.
    15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
    Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)