Kennedy disse: “Scegliamo di andare sulla luna non perché sia facile ma perché è difficile”.
Scegliamo la pace non perché è facile ma perché è difficile
Oggi occorre una specie di Missione Apollo, cioè uno sforzo individuale e collettivo, istituzionale e politico, culturale, finanziario, economico, sociale. Perché solo in questo modo si rese possibile raggiungere la Luna. Nelle scuole dovrebbero essere dedicate molte ore alla cultura della pace.
3 aprile 2022
Gianni Penazzi
Altrettanto penso per la cultura di pace, cioè “scegliamo la pace non perché è facile, ma perché è difficile”. Nelle caserme militari si istruiscono quotidianamente eserciti di giovani per combattere il nemico, affinando l’abilità alle armi, alle strategie, con determinazione nelle tecniche difensive, offensive, di sterminio dell’avversario. Allo stesso modo nelle scuole civili statali dovrebbero essere dedicate molte ore alla cultura della pace, studiando le teorie e le tecniche storiche della nonviolenza, della non-collaborazione, del boicottaggio, della difesa popolare nonviolenta, dell’obiezione di coscienza, del disarmo unilaterale, della comunicazione verbale e non-verbale con l’avversario; esercitandosi con sociodrammi e simulazioni.
Esiste ormai un florilegio di testi e di autori: Gandhi, Tolstoj, Theodor Ebert, Franz Jagerstatter, Jean e Hildegard Goss, Aldo Capitini, Danilo Dolci, don Lorenzo Milani, Jean Marie Muller, Nanni Salio, Alberto L’Abate, Joan Galtung, Gene Sharp, Tonino Drago, Angelo Cavagna, Antonio Bello, e altri. Chiediamoci se conosciamo il pensiero di uno di questi studiosi e testimoni? Impegniamoci a cercarne i libri.

La pace erroneamente viene pensata come uno stato d’animo per le persone pie. Oppure viene invocata quando Caino ha già consumato il delitto: troppo tardi!
Per ogni guerra si apre una crisi di civiltà che forse è anche crisi antropologica: noi assistiamo e viviamo nella preistoria! Come se la storia dovesse ancora cominciare.
Oltre la condizione di guerra e la condizione di passività c’è una terza via: la pace. Intraprendere quella via è il nostro compito, per sostanziare la nostra propria, unica, personale esistenza, e fare un passo avanti da sub-umani a uomini rinnovati, dalla preistoria alla storia. Ma occorre una specie di Missione Apollo, cioè uno sforzo individuale e collettivo, istituzionale e politico, culturale, finanziario, economico, sociale. Perché solo in questo modo si rese possibile raggiungere la Luna.
Il filosofo Norberto Bobbio ha scritto: “O gli uomini riusciranno a risolvere i loro conflitti senza ricorrere alla violenza, in particolare a quella violenza collettiva e organizzata che è la guerra, o la violenza li cancellerà dalla faccia della terra”.
Note: PeaceLink ha lanciato un database per l'educazione alla pace. Per aderire: https://www.peacelink.it/superpace
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