Cento anni fa nasceva don Lorenzo Milani: PeaceLink gli dedica un video
1915. PRIMA GUERRA MONDIALE
L’Italia aggredì l’Austria con cui questa volta era alleata. Avete detto ai vostri ragazzi che quella guerra si poteva evitare? Che Giolitti aveva la certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti? Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508)? Era dunque la Patria che chiamava alle armi? E se anche chiamava, non chiamava forse a una «inutile strage»? (l’espressione non è d’un vile obiettore di coscienza ma d’un Papa).
1922. IL FASCISMO
Era nel ’22 che bisognava difendere la Patria aggredita. Ma l’esercito non la difese. Se i suoi preti l’avessero educato a guidarsi con la Coscienza invece che con l’Obbedienza «cieca, pronta, assoluta» quanti mali sarebbero stati evitati alla Patria e al mondo (50.000.000 di morti). Così la Patria andò in mano a un pugno di criminali che violò ogni legge umana e divina e riempendosi la bocca della parola Patria, condusse la Patria allo sfacelo.
L’OBIEZIONE DI COSCIENZA
Seguiterò a insegnare ai miei ragazzi quel che ho insegnato fino a ora. Cioè che se un ufficiale darà loro ordini da paranoico hanno solo il dovere di legarlo ben stretto e portarlo in una casa di cura. Spero che in tutto il mondo i miei colleghi preti e maestri d’ogni religione e d’ogni scuola insegneranno come me. Poi forse qualche generale troverà ugualmente il meschino che obbedisce e così non riusciremo a salvare l’umanità. Non è un motivo per non fare fino in fondo il nostro dovere di maestri. Se non potremo salvare l’umanità ci salveremo almeno l’anima.
La marcia Perugia-Assisi continua a Barbiana sabato 27 per rendere omaggio a don Lorenzo Milani
L'INDIRE ha aperto una sezione dedicata a don Milani
DALLA SUA VITA
Nel 1954 Lorenzo Milani fu nominato priore a Sant'Andrea a Barbiana, una piccola parrocchia di montagna, dove l'anno successivo fondo' una scuola per i ragazzi del popolo che avevano finito le elementari. Nel febbraio del 1965 scrisse una lettera aperta a un gruppo di cappellani militari toscani, che in
un loro comunicato avevano definito l'obiezione di coscienza "estranea al
comandamento cristiano dell'amore e espressione di vilta'". La lettera fu
incriminata e don Lorenzo rinviato a giudizio per apologia di reato. Il processo si concluse con l'assoluzione, ma su ricorso del pubblico ministero, il 28 ottobre 1968 (quando don Lorenzo era gia' morto da un anno) la corte
d'appello, modificando la sentenza di primo grado, condanno' lo scritto. Nel
luglio 1966 i ragazzi della scuola di Barbiana, guidati da don Lorenzo,
iniziarono la stesura della Lettera a una professoressa, che fu pubblicata nel
1967, dura denuncia di una scuola di classe.
DALLE SUE LETTERE
"Non si puo' amare tutti gli uomini. Si puo' amare una classe sola (e
questo l'hai capito anche te). Ma non si puo' nemmeno amare tutta una
classe sociale se non potenzialmente. Di fatto si può amare solo un numero
di persone limitato, forse qualche decina forse qualche centinaio. E
siccome l'esperienza ci dice che all'uomo e' possibile solo questo, mi pare
evidente che Dio non ci chiede di piu' (...) Quando avrai perso la testa,
come l'ho persa io, dietro poche decine di creature, troverai Dio come un
premio (...) E' inutile che tu ti bachi il cervello alla ricerca di Dio o
non Dio. Ai partiti di sinistra dagli soltanto il voto, ai poveri scuola
subito prima d'essere pronta, prima d'essere matura, prima d'essere
laureata, prima d'essere fidanzata o sposata, prima d'essere credente. Ti
troverai credente senza nemmeno accorgertene."
Fonte: "Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana", Arnoldo
Mondadori Editore (1970). Lettera del 7.1.66 a Nadia Neri di Napoli don
Milani.
DAL SITO DI PEACELINK
Ricordarlo significa proseguire qui e adesso la sua lotta (Peppe Sini)
https://www.peacelink.it/pace/a/47706.html
Video su don Lorenzo Milani
https://www.peacelink.it/storia/a/45154.html
Don Milani e l'educazione alla pace
http://web.peacelink.it/pace2000/webstoria/6uomini/milani2.html
L'ultimo insegnamento di don Milani
https://www.peacelink.it/cultura/a/45940.html
Articoli correlati
- Riarmo e militarizzazione, conferenza a Bari
“L’Italia va alla guerra”
Il relatore è Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, che ha il compito di illustrare l’impatto del riarmo e della crescente militarizzazione a livello nazionale ed europeo. Allegato a questa pagina web c'è il dossier che viene presentato nella conferenza.11 novembre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
I soldati ucraini ucraini arretrano, i produttori di armi avanzano
Putin ha giocato d'astuzia, dimostrando una perfidia suprema nel saper approfittare degli errori dei suoi avversari. Il “piano di vittoria” di Zelensky poggiava sul nulla. Ma le nazioni occidentali hanno fatto finta di ragionare seriamente su un piano militare di cartapesta.2 novembre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Amnesty alla Russia: "Stop all'indottrinamento nei territori occupati"
Nei territori occupati, i libri di testo ucraini sono stati eliminati dalle scuole e sostituiti con testi di propaganda russa. La lingua ucraina è stata bandita dall’insegnamento, e ai bambini viene ripetuto che “se non vuoi che l’Ucraina ti uccida, dicci tutto ciò che vedi e sai su di essa”.1 novembre 2024 - Redazione PeaceLink - La scomoda verità è che l'Ucraina sta continuando a combattere una guerra persa
L'Unione Europea sbaglia tutto: sostenere il piano di Zelensky porta solo a più vittime
I numeri parlano chiaro: la Russia in Ucraina ha una superiorità militare schiacciante, con un rapporto di 4 a 1 in soldati. La UE sta sottovalutando in Ucraina la forza della Russia. Ma la sta sopravvalutando in un ipotetico scontro con l'Europa. Perché? Per produrre più armi.30 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
Sociale.network