Lettera di pacifisti ai paesi non allineati impegnati a fermare la guerra in Ucraina
Ci affidiamo a voi per il raggiungimento della pace in Ucraina, non potendo contare sui nostri governanti.
Peacelink, associazione eco-pacifista nata in Italia nel 1991, si è ininterrottamente opposta all’atteggiamento bellicista dei governi italiani ed europei che si sono susseguiti e ha cercato di contrastare la disinformazione che legittima gli interventi armati. A volte è stato un impegno quasi solitario.
Mandiamo il presente messaggio, tramite le loro ambasciate, a diversi paesi che hanno dimostrato un attivismo per la pace nei decenni scorsi e che attualmente, riguardo alla guerra in Ucraina, sono impegnati per un negoziato senza precondizioni. Un negoziato necessario per porre fine alla tragedia in Ucraina, alla grande perdita di vite umane su entrambi i fronti, alle immani distruzioni e agli effetti collaterali disastrosi in ampie aree del mondo.
Per la pace, non possiamo contare sui leader dei paesi che fanno parte della Nato.
Le popolazioni occidentali stavolta sono contro l’invio di armi che alimenta il massacro, ma questo non incide sui comportamenti dei governi.
Quindi, guardiamo soprattutto ai paesi e governi del Sud globale; oltre che ai pochissimi paesi occidentali rimasti neutrali.
La pace passa per il multilateralismo.
Ringraziamo per gli sforzi negoziali che diversi governi hanno già compiuto e tuttora portano avanti.
Ci auguriamo che l'impegno prosegua.
Noi continueremo.
I paesi del Sud globale e i paesi neutrali potrebbero davvero diventare un pool negoziale internazionale per prevenire e fermare il flagello della guerra.
Auspichiamo che i paesi non allineati e del Sud globale convergano in un proposta unitaria e condivisa per accelerare il cammino verso la pace.
Vogliate gradire il nostro rispettoso incoraggiamento.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
Questo testo è a disposizione di tutte le associazioni pacifiste e può essere ripreso, modificato e rilanciato con lo stesso spirito.
Si ringrazia Marinella Correggia, storica attivista per la pace, che ha strutturato il testo e che sta premdendo contatti con le ambasciate.
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