Le donne ucraine: "Noi siamo la possibilità dei nostri uomini di tornare a casa"
Presto i canali Telegram delle donne ucraine muoveranno le masse. Non masse maschili. Infatti gli uomini sono in guerra. Altri si nascondono per evitare l'arruolamento. Muoveranno masse di donne sempre più determinate a chiedere il ritorno a casa dei loro uomini.
C'è un canale Telegram che coordina tutti i gruppi delle principali città ucraine. E' un canale Telegram finalizzato alla smobilitazione dei soldati al fronte. Al centro di questa iniziativa c'è un gruppo di donne coraggiose e determinate che hanno recentemente pubblicato un vibrante appello che invita le donne a unirsi per la "smobilitazione" dei soldati.
Il messaggio è chiaro e appassionato, rivolgendosi direttamente a tutte le donne coinvolte. "Si vede che i nostri picchetti stanno già dando piccoli risultati", si legge. Nell'appello, si sottolinea il ruolo fondamentale che ciascuna donna può svolgere in questo momento critico: "CONSIDERA L'OPPORTUNITÀ DI VENIRE DI NUOVO A KIEV!"
La prossima nuova mobilitazione nella capitale dovrebbe essere sabato, accompagnata da altre mobilitazioni locali nelle principali città dell'Ucraina.
Il messaggio che abbiamo avuto la possibilità di leggere nel canale Telegram è intriso di un senso di urgenza e di responsabilità collettiva. Si rivolge alle ragazze: "CARE RAGAZZE! TUTTO È SOLO NELLE NOSTRE MANI! SE VOLETE VIVERE DI NUOVO CON UNA FAMIGLIA COMPLETA ALLORA TROVATE LA CAPACITÀ DI VENIRE A KIEV".
Gli spostamenti non sono per niente semplici. C'è la guerra. Ma queste donne non demordono. Insistono con i picchetti di piazza in quanto potrebbe essere approvato dal parlamento ucraino un prolungamento a 36 mesi della mobilitazione militare. Queste donne che si stanno organizzando sui canali Telegram vogliono invece la smobilitazione dei soldati e il loro ritorno a casa.
Si legge nell'appello: "Tutti abbiamo figli, problemi, lavoro e tutto il resto ma NOI SIAMO LA POSSIBILITÀ DEI NOSTRI UOMINI DI TORNARE A CASA".
E' un appello all'unità delle donne.
Ogni canale Telegram diventa così un fulcro per la mobilitazione e la comunicazione. Cresce il fronte delle famiglie desiderose di riavere i propri cari a casa. E' un sentiment completamente diverso da quello nazionalista.
Le donne ucraine, attraverso la loro mobilitazione, cercano di plasmare un destino diverso per l'intera nazione.
Il nostro compito di pacifisti è sostenere queste donne, perché loro hanno in mano una forza importante che può portare a decretare la fine della guerra.
Ulteriori informazioni sulla mobilitazione
Le donne in Ucraina contro il disegno di legge che estende la mobilitazione militare a 36 mesi
https://lists.peacelink.it/pace/2023/12/msg00039.html
Articoli correlati
- La verità scomoda sull’informazione di guerra
Le fake news che intossicano l’Europa
Benigni, con la sua denuncia delle fake news russe, ha toccato un tema importante. Ma la domanda da farci è un’altra: perché i leader europei sono stati intossicati dalla loro stessa disinformazione? Paradossalmente l’Europa è stata ingannata dalle sue stesse frottole sulla "vittoria militare".24 marzo 2025 - Alessandro Marescotti - Albert - bollettino pacifista dal 17 al 23 marzo 2025
Un fronte unito contro il riarmo: il rilancio dell’azione pacifista
Petizione contro gli F-35, comunicazione più efficace e radicamento territoriale: le attività del Coordinamento nazionale contro il riarmo. Uno dei passi più concreti è l’avvio di petizioni da portare ai banchetti nelle piazze, accompagnate da un sistema di raccolta firme da inviare al Parlamento.23 marzo 2025 - Redazione PeaceLink - La distorsione nella comparazione delle spese militari
I numeri reali dicono che l'UE spende 3 volte la Russia
L'economista Cottarelli rettifica i calcoli dell’International Institute for Strategic Studies scoprendo che l’Europa più il Regno Unito spende il 58% in più della Russia. Ma anche quella di Cottarelli è una sottostima in quanto applica anche lui la parità di potere di acquisto al settore militare.1 marzo 2025 - Alessandro Marescotti - "Per ore e ore hanno tentato in tutti i modi di farci chiudere la bandiera della PerugiAssisi"
Fondazione Marcia Perugia-Assisi: esclusi dal palco del 15 marzo a Roma
Sulla sua pagina Facebook la Fondazione esprime forte disappunto per il clima di ostilità subito nella piazza "pro-Europa" convocata da Michele Serra. Ma la scelta di partecipare all'evento ha ricevuto molteplici critiche.19 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network