Come pacifisti non possiamo che cogliere tale novità
La Nato apre alla trattativa: un nuovo scenario per risolvere la crisi in Ucraina
Il primo a suggerire la via negoziale è stato Papa Francesco. Adesso anche Stoltenberg fa un timido passo come segretario generale della Nato. Una soluzione diplomatica, anche se difficile da raggiungere, potrebbe rappresentare l'unica via per evitare ulteriori sofferenze, tensioni e instabilità.
7 aprile 2024
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha fatto un'importante dichiarazione aprendo per la prima volta alla possibilità di trattative per risolvere la crisi in Ucraina. "Dobbiamo consentire all'Ucraina di raggiungere un risultato accettabile attorno al tavolo dei negoziati", ha affermato Stoltenberg, segnando un significativo cambiamento di tono da parte della Nato.
Questa apertura al dialogo è una novità significativa.
Come pacifisti non possiamo che cogliere l'importanza e il significato di tale novità nel momento in cui lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che allo stato attuale delle cose i suoi soldati rischiano di essere sconfitti.
Va doverosamente ricordato che il primo a suggerire la via dei negoziati - sotto un diluvio di critiche - è stato Papa Francesco.
"Il negoziato - ha detto il Papa - non è mai una resa. È il coraggio per non portare il Paese al suicidio".
Ma cosa ha portato la Nato a cambiare rotta e ad aprire alla trattativa?
La risposta potrebbe risiedere nella consapevolezza della gravità della situazione e nella ricerca di una soluzione sostenibile a lungo termine. Ossia ciò che come pacifisti abbiamo detto e ribadito da tempo.
Le implicazioni di una guerra prolungata in Ucraina rischiano di coinvolgere l'intera comunità internazionale in una spaventosa guerra nucleare. Una soluzione diplomatica, anche se difficile da raggiungere, potrebbe rappresentare l'unica via per evitare ulteriori sofferenze, tensioni e instabilità.
Adesso l'apertura della Nato alla trattativa rappresenta un nuovo capitolo nella ricerca di una soluzione alla crisi in Ucraina. La Nato si è finalmente accorta che la sua disinformazione (per mesi Stoltenberg ha detto che l'Ucraina era forte e stava vincendo) portava acqua al mulino di Putin che vedeva nella guerra ad oltranza l'occasione per colpire ancora più forte, avendone le possibilità.
Le critiche rivolte al Papa non potranno più continuare ora che la stessa Nato riconosce la necessità di trattare.
Finalmente è possibile riconoscere l'importanza del dialogo e della diplomazia nella risoluzione dei conflitti, specialmente quando le conseguenze di una guerra prolungata sono talmente gravi da rendere preferibile un compromesso di pace ad ogni altra avventura di scontro a oltranza, per di più perdente per l'Ucraina.
Parole chiave:
ucraina
Articoli correlati
- Albert - bollettino pacifista dal 16 al 22 dicembre 2024
Ucraina: è finita la fiducia della vittoria militare
Zelensky ha ammesso che l’Ucraina non ha le forze necessarie per riconquistare la Crimea e il Donbass. Siamo di fronte al fallimento di una strategia costruita sull’illusione e sulla propaganda che i mass media hanno diffuso a piene mani intossicando l'informazione pubblica.18 dicembre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert - bollettino pacifista dal 9 al 15 dicembre 2024
Ucraina, quante sono le vittime della guerra?
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato che, dall'inizio della guerra, sarebbero morti 43.000 soldati ucraini, mentre altri 370.000 risulterebbero feriti. Ma i dati non tornano e, soprattutto, su di essi incombe il segreto di stato.14 dicembre 2024 - Redazione PeaceLink - E' stato denunciato il rischio attuale di un conflitto armato globale
Mobilitazione pacifista mentre a Oslo i sopravvissuti all'olocausto nucleare ricevono il Nobel
A Roma un presidio ha protestato contro la Legge di Bilancio 2025, che prevede un aumento della spesa militare a 32 miliardi di euro. A Bari è stata illustrata l'adesione alla campagna ICAN per il Disarmo Nucleare. A Verona solidarietà con il Sudan, devastato da una guerra dimenticata.11 dicembre 2024 - Redazione PeaceLink - Lo ha dichiarato il procuratore generale del Paese
Oltre centomila soldati ucraini denunciati per diserzione
In Ucraina, "SZCH" è un termine militare che indica la diserzione o l'abbandono volontario del servizio. La situazione è diventata così critica che supera di gran lunga la questione dell'invio di armi occidentali.2 dicembre 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network