Oggi i pacifisti hanno marciato fino alla base Nato di Amendola, contro tutte le guerre

Appello alla pace: fermiamo l’escalation tra Israele e Iran

Facciamo appello a tutte le parti coinvolte a considerare la vita umana sopra ogni altra cosa e a cercare una risoluzione pacifica. Vi è il rischio di un conflitto più ampio che potrebbe coinvolgere altre nazioni e destabilizzare ulteriormente una regione già fragile.
14 aprile 2024
Redazione PeaceLink

Oggi si svolge la marcia per la pace a Foggia e contemporaneamente assistiamo ad una preoccupante escalation dello scontro fra Israele e Iran. In marcia per la pace

Questa ritorsione iraniana è scaturita dopo che un bombardamento israeliano il 1° aprile sull'ambasciata iraniana in a Damasco, raid in cui è stato ucciso Mohammad Reza Zahedi, un importante generale delle Guardie rivoluzionarie iraniane a Damasco, in Siria. 
Le autorità iraniane avevano promesso una ritorsione molto dura. La ritorsione è avvenuta in territorio israeliano questa notte. 
L'Iran ha fatto esattamente ciò che avrebbe fatto la Casa Bianca se fosse stato colpito un proprio generale.
Da questa spirale non se ne esce mai se si usano le lenti deformate della logica della vendetta e della ritorsione.
Occorre dire no alla vendetta e alla ritorsione tenendo tuttavia presente le gravi responsabilità di Israele nella destabilizzazione in corso. In marcia verso la base Nato di Amendola, 14 aprile 2024
 
La marcia per la pace sarà l'occasione per il movimento pacifista di far sentire la propria voce su una questione che disorienta e preoccupa l'opinione pubblica.
Per non schierarsi con nessuna parte in guerra e per affermare un valore superiore e imprescindibile: il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Il principio alla base dell'articolo 11 della nostra Costituzione.

In un mondo già segnato da conflitti e sofferenze, l’escalation di violenza tra Israele e Iran rappresenta una minaccia non solo per la stabilità della regione, ma per l’intera comunità internazionale. La guerra, con le sue conseguenze devastanti, non è mai una soluzione giusta o sostenibile ai problemi che affliggono le nazioni.

La storia ci insegna che ogni guerra lascia dietro di sé un’eredità di dolore e distruzione che perdura ben oltre il cessate il fuoco. Le famiglie vengono distrutte, le comunità annientate e le generazioni future ereditano le cicatrici dei conflitti dei loro antenati. È un ciclo di violenza che deve essere interrotto. In marcia per la pace verso la base Nato di Amendola (Foggia)

L’attuale situazione tra Israele e Iran è particolarmente preoccupante. Non solo per l’uso di armamenti avanzati e la potenziale perdita di vite umane, ma anche per il rischio di un conflitto più ampio che potrebbe coinvolgere altre nazioni e destabilizzare ulteriormente una regione già fragile.

È il momento per la comunità internazionale di intervenire con saggezza e diplomazia. Dobbiamo esortare entrambe le parti a cercare soluzioni pacifiche con la mediazione della comunità internazionale mediante l'ONU. 

Come cittadini del mondo, in marcia per la pace, dobbiamo alzare la nostra voce contro la guerra. Dobbiamo promuovere la comprensione, la tolleranza e il rispetto reciproco. Dobbiamo ricordare che al di là delle frontiere politiche, siamo tutti parte dell’umanità e dobbiamo condividere l'obiettivo della soluzione nonviolenta dei conflitti e delle guerre.

In conclusione, facciamo appello a tutte le parti coinvolte a considerare le conseguenze delle loro azioni, a valutare la vita umana sopra ogni altra cosa e a cercare una risoluzione pacifica.

La pace viene prima di tutto.

Lavoriamo insieme per un futuro libero dalla paura e dalla violenza.

L'impegno di ognuno, l'impegno di tutti, l'impegno della comunità intera sia basato sul ripudio della guerra, sempre e comunque.

La pace è l’unica strada verso il futuro.

Note: Qui le foto della marcia di oggi verso la base Nato di Amendola (Foggia) https://sociale.network/tags/Amendola

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