Mentre aumentano le spese militari anche la fame torna a crescere

La contro-cena dei poveri è un monito ai leader dei G7

Da Biden alla Meloni saranno asserragliati nel castello di Brindisi sorvegliati da cecchini appostati sui tetti mentre in piazza il movimento NoG7 fa una contro-cena povera. I leader dl G7 banchettano nel lusso e si riarmano, e intanto nel mondo ogni 3 secondi si muore per fame.
13 giugno 2024
Redazione PeaceLink

Basta convertire una piccola frazione delle spese militari del G7 per eradicare la mortalità per fame. Avevamo lanciato un grido di allarme negli scorsi giorni. Ieri Oxfam ha rilanciato la questione con un analogo documento.

Xi ritorniamo oggi perché a Brindisi si terrà una controcena mentre i leader del G7 banchettano nel lusso e si riarmano, nel mondo ogni tre secondi un essere umano muore per fame.

I calcoli?

L'OMS parla di 11 milioni di morti ogni anno, Save the Children poco meno di 9. Prendiamo un dato medio di 10 milioni. Dividiamo per 12 mesi: 833 mila. Dividiamo per 30 giorni: 27 mila. Dividiamo per 24 ore: 1.150. Divisiamo per 60 minuti: 20 esseri umani muoiono ogni minuto. Uno ogni 3 secondi. Il calcolo lo può fare anche la Meloni su un semplice foglietto prima di decidere se accogliere o no un altro barcone di disperati.

Ed ecco allora che oggi dediciamo di dedicare l'editoriale a questo dramma di cui non si parla praticamente mai: l'aumento della fame nel mondo.

Fame nel mondo: un problema in crescita che richiede un'azione urgente

Mentre nel secolo scorso la lotta contro la fame era al centro di numerose campagne, negli ultimi anni il tema sembrava essere passato in secondo piano, grazie a una diminuzione del numero di persone affamate a livello globale. Purtroppo, questa tendenza si è invertita a partire dal 2015, con un preoccupante aumento che persiste ancora oggi. Nog7

Numeri che fanno riflettere:

  • 735 milioni di persone soffrono la fame nel mondo, secondo il rapporto Cesvi 2023, un dato in crescita rispetto ai 572 milioni del 2017.
  • Le spese militari dei paesi del G7 sono balzate da 855 miliardi di dollari nel 2017 agli attuali 1166 miliardi. Al contempo, gli investimenti per raggiungere l'obiettivo Fame Zero dell'Agenda 2030 rimangono decisamente insufficienti.
  • Un miliardo di pasti viene sprecato ogni giorno, mentre oltre 800 milioni di persone non hanno abbastanza cibo da mangiare.

Le conseguenze di questa situazione sono drammatiche:

  • Save the Children stima che ogni giorno muoiono circa 24.000 persone per fame o cause ad essa correlate, per un totale di circa 8 milioni e 760 mila vittime all'anno.
  • L'OMS denuncia che nel 2020 circa 11 milioni di persone sono morte per cause legate a una dieta non salutare,che include malnutrizione e fame.

Cosa possiamo fare?

E' evidente che la lotta alla fame richiede un impegno concreto e su più fronti:

  • Ridurre le spese militari e destinare maggiori risorse allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza alimentare.
  • Non continuare i respingimenti dei migranti, ma predisporre un'accoglienza europea solidale per coloro che fuggono da situazioni di povertà estrema e conflitti.
  • Investire in agricoltura sostenibile e in programmi di lotta alla malnutrizione dedicando più risorse alla cooperazione internazionale.
  • Promuovere la riduzione dello spreco alimentare a tutti i livelli della filiera alimentare, perché lo spreco alimentare è un affronto ai più poveri, anche nella nostre nazioni.

Un segno di dissenso concreto

A Brindisi, in occasione della cena inaugurale del G7 al Castello Svevo, il Tavolo di Coordinamento NoG7 ha organizzato una "Contro-cena dei poveri" in Piazza Vittoria, alle ore 20 di giovedì 13 giugno, preceduta da dibattiti. Un evento di pacifica contestazione che contrappone un messaggio di solidarietà e rispetto dei diritti umani al lusso sfrenato del banchetto dei potenti. Si può arrivare a piedi.

Brindisi, città di pace e accoglienza, alza la voce contro la fame e le disuguaglianze. La "Contro-cena dei poveri" è un invito a riflettere sulle contraddizioni di un mondo in cui milioni di persone soffrono la fame mentre altri sprecano cibo e risorse. Un monito per i leader del G7 che da oggi parleranno di come riarmarsi, sottraendo risorse alla lotta alla povertà, alla fame e alle stridenti diseguaglianze.

Note: Testo elaborato da Alessandro Marescotti.

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