La follia della corsa al riarmo: i leader del G7 hanno fallito
Mentre il mondo si scontra con crisi senza precedenti, dai cambiamenti climatici alle diseguaglianze abissali, dalle migrazioni alla fame endemica, i leader del G7 si sono riuniti a Borgo Egnazia, in Puglia, per discutere essenzialmente di riarmo. Un'occasione persa per affrontare le sfide globali e costruire un futuro migliore per tutti.
Un'economia di guerra che impoverisce e non risolve
Invece di investire in pace, istruzione, sanità e tutela dell'ambiente, i leader del G7 hanno scelto di alimentare la corsa al riarmo, un "cattivo affare" non solo per la pace, ma anche per l'economia. Come denunciato da Greenpeace, ogni euro speso per le armi genera appena 0,74 euro di crescita interna. La stessa cifra investita in settori come l'istruzione, la sanità o la tutela ambientale, produrrebbe un ritorno quasi doppio, creando più posti di lavoro e favorendo uno sviluppo sostenibile.
Risorse per la morte, mentre milioni soffrono
Mentre i governi del G7 sperperano risorse preziose in armamenti, milioni di persone nel mondo continuano a soffrire la fame, malattie curabili e mancanza di accesso all'istruzione. Basterebbe meno dell'1% del budget militare del G7 per eradicare la mortalità per fame nei paesi del Sud del mondo. Eppure si è preferito alimentare l'industria bellica, condannando milioni di bambini a una morte evitabile. Occorrerebbero misure straordinarie ma i G7 di tassare i super-ricchi non ne hanno molta voglia.
Un'Europa assente di fronte alle emergenze globali
L'Europa, invece di assumersi la responsabilità di promuovere la pace e la cooperazione internazionale, si è mostrata ancora lontana dall'obiettivo di destinare lo 0,7% del PIL alla cooperazione internazionale. Una vergogna che evidenzia la mancanza di visione e di impegno concreto da parte dei governi europei.
Ma l'Ucraina non va aiutata?
I primi a non crederci negli aiutio militari sono proprio gli ucraini che - dopo una iniziale illusione di vittoria - adesso schivano la chiamata alle armi e vedono giorno dopo giorno svanire la speranza di un futuro migliore. La guerra va troncata subito, anche con una situazione sfavorevole, piuttosto che aspettare una altro anno e trovarsi di fronte a una situazione ancora più sfavorevole e altre migliaia di morti, morti per nulla. E' il paradosso di questa storia: la guerra, da soluzione si sta presentando come un problema agli occhi delle stesse persone che un tempo credevano nella soluzione militare. Ma piuttosto che riconoscere il fallimento delle scelte fatte, il G7 preferisce proseguire nel fallimento. E l'intento è quello di dare 40 miliardi l'anno a Kiev per prolungare una guerra persa, mentre ne basterebbero 11 in più all'anno per eradicare per fame nel mondo. La mortalità per fame viaggia sugli 11 milioni di morti l'anno, un'ecatombe di cui al summit del G7 non si è parlato.
Le voci del dissenso si fanno sentire
Nonostante la miopia dei leader del G7, la società civile ha espresso in questi giorni in Puglia con forza la propria contrarietà alla corsa al riarmo.Il Contro Forum G7 ha riunito tante persone che hanno chiesto di investire in un futuro di pace, giustizia e sostenibilità.
Un futuro ancora possibile
Sebbene il G7 abbia fallito l'occasione per costruire un mondo migliore, la speranza non è ancora morta. Le voci di chi invoca pace, giustizia e solidarietà continueranno a farsi sentire. Insieme possiamo ancora costruire un futuro diverso, basato sulla cooperazione, sulla tutela del pianeta e sul benessere di tutti. Le foto che vedere su Sociale.network (cliccando qui e qui) sono l'emblema di un impegno che continua e che ha animato del giornate della contestazione al G7 in Puglia, una contestazione civile e pacifica che è stata preceduta da dibattiti con analisi e controproposte che potete trovare cliccando qui.
La strada per un mondo migliore è ancora lunga, ma possiamo percorrerla insieme.
Qui i temi prioritari della dichiarazione finale del G7
https://tg24.sky.it/mondo/2024/06/14/g7-dichiarazione-finale
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