Intervento per il Convegno di Brescia

La lotta agli euromissili e il rischio attuale di guerra nucleare

C’è l’urgenza della pace, ma c’è anche l’urgenza di costruire un tessuto sociale che resista alla retorica della guerra. Le conseguenze di questo conflitto non sono più solo regionali, ma globali. L'escalation tra Russia e Ucraina ha raggiunto un punto critico.
28 settembre 2024

Cari amici,
oggi voglio iniziare con una buona notizia: pochi giorni fa è nato un bollettino pacifista sperimentale, che abbiamo chiamato Albert, in omaggio al grande scienziato e pacifista Albert Einstein.

Albert, il bollettino pacifista quotidiano che cresce durante la giornata

Albert un progetto innovativo di bollettino pacifista, perché si basa sull'intelligenza artificiale, uno strumento che ci permette di elaborare una grande quantità di informazioni in tempo reale e di riorganizzarle in modo coerente. Questo ci consente di produrre un bollettino che non solo informa, ma che rielabora durante la giornata la sua fisionomia con rapidità, aggiungendo notizie e informazioni, il tutto grazie all’assistenza linguistica e alla velocità dell’Intelligenza Artificiale. E’ il primo esperimento in Italia di questo tipo. Il bollettino sarà di fatto il primo quotidiano pacifista online.

L’Intelligenza Artificiale per la pace

Albert è un quotidiano pensato e progettato durante un corso di Intelligenza Artificiale per la pace organizzato da Pax Christi e da PeaceLink. E’ stato un corso che ha ripreso il messaggio del Papa per il 2024 che metteva al centro l’Intelligenza Artificiale per scopi di pace. Papa Francesco ha dedicato il Messaggio per la Giornata della pace 2024 proprio all'intelligenza artificiale. E quindi ci siamo messi al lavoro sul solco del suo invito.

Nel corso di formazione di Intelligenza Artificiale per la Pace, iniziato lo scorso aprile, hanno partecipato circa quaranta attivisti ed esponenti dell’associazionismo e del volontariato. E da quel corso di formazione è nato il progetto di un quotidiano pacifista che vuole essere sintetico, leggibile ma pieno di link e approfondimenti. Un quotidiano che riassume, struttura e organizza le tante notizie in funzione della leggibilità ma anche dell’approfondimento e dell’interconnessione delle risorse di cui il movimento pacifista è ricco. 

Un quotidiano compatto e leggibile

Ogni numero di Albert ha un link che può anche essere diffuso rapidamente e capillarmente.

Sul sito www.peacelink.it potete leggere l'ultimo numero di Albert, pubblicato ieri. Fra i tanti contenuti, trovate anche l'annuncio di questo convegno e di quello di domani a Ghedi. Albert è pensato per essere "la voce della ragione in tempi di guerra", e oggi più che mai abbiamo bisogno di voci razionali e ponderate in mezzo a un caos di propaganda e retorica bellica.

La guerra, come vediamo, sta accelerando i suoi eventi, sia in Ucraina che a Gaza. Per questo abbiamo bisogno di un bollettino quotidiano che possa raggiungere rapidamente tutti, attraverso email, WhatsApp, Telegram, Messenger e i social media. Il bollettino Albert è uno strumento inclusivo, che cerca di unire le varie voci di associazioni, gruppi e movimenti. L'obiettivo è dare visibilità e coerenza a quel flusso di informazioni che spesso si perde nella frammentazione.

Oggi più che mai è urgente una mobilitazione popolare: in ogni città, quartiere e scuola devono nascere comitati per il “no alla guerra”. I Consigli Comunali devono prendere posizione e votare ordini del giorno contro l’escalation militare, perché dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che l’Italia e l’Europa vengano trascinate in un conflitto con la Russia.

C’è l’urgenza della pace, ma c’è anche l’urgenza di costruire un tessuto sociale che resista alla retorica della guerra. Le conseguenze di questo conflitto non sono più solo regionali, ma globali. L'escalation tra Russia e Ucraina ha raggiunto un punto critico: gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno per autorizzare Kiev a lanciare missili a lungo raggio in territorio russo, con il supporto della NATO. Siamo di fronte al rischio concreto di un conflitto nucleare in Europa, e il pericolo è reale.

Vorrei quindi parlarvi di tre questioni fondamentali. Il mondo della pace e della cultura dice no agli euromissili

1. La campagna contro i nuovi euromissili

Negli ultimi tempi, si è intensificata la mobilitazione contro l'installazione dei nuovi euromissili, che dovrebbero essere dispiegati in Germania nel 2026. Il mondo della cultura e della pace ha risposto con forza, avviando una raccolta firme che continua a crescere quotidianamente.

L'appello "No Euromissili" è stato lanciato da personalità di spicco come il giurista Domenico Gallo, l'artista Fiorella Mannoia, il mediattivista Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, il fisico Carlo Rovelli e il missionario Alex Zanotelli. Abbiamo creato un modulo online per facilitare la raccolta delle firme, che puoi trovare su www.peacelink.it/euromissili. Ogni firma è un tassello importante per costruire un futuro senza euromissili.

Inoltre, abbiamo creato una pagina web dedicata, con risorse utili per diffondere la campagna e materiali come video spot e il modulo di raccolta firme. Ti invito a segnalare le tue attività, inviando le informazioni a Alessandro Marescotti (a.marescotti@peacelink.org), così da costruire una narrazione concreta della mobilitazione.

Come un’onda, sta crescendo l’impegno collettivo e solidale per dire no agli euromissili. Questo appello è stato pubblicato su importanti testate come il Manifesto, il Fatto Quotidiano e Adista.

Recentemente, il Consiglio Comunale di Firenze ha approvato una mozione a sostegno dell'appello, e a Taranto ne è stata presentata una simile. Auspichiamo che altre città seguano questo esempio, per il suo alto valore simbolico.

2. Il rischio imminente di guerra nucleare

L’appello contro gli euromissili è oggi ancora più urgente. Il Parlamento Europeo, il 19 settembre 2024, ha votato a favore del lancio di missili a lungo raggio contro la Russia, lanciati dal territorio ucraino. Questo è un passaggio terribilmente pericoloso, perché accelera il rischio di un confronto nucleare in Europa.

Il dispiegamento degli euromissili, previsto per il 2026, è preoccupante, ma ora ci troviamo di fronte a un rischio immediato. L’escalation sta spingendo la guerra verso una spirale incontrollabile, e la possibilità che Biden autorizzi il lancio di missili occidentali dall’Ucraina sulla Russia, con l’assistenza della rete satellitare americana, rende il pericolo ancora più concreto.

3. Il ruolo del mediattivismo

Vi invito tutti a fare tre cose concrete per contribuire alla pace:

  1. Diffondere Albert, il bollettino quotidiano pacifista, e alimentarlo con buone informazioni. Scrivetemi su a.marescotti@peacelink.org.
  2. Inserire sul calendario globale digitale tutte le segnalazioni di eventi per la pace. Il link è www.peacelink.it/segnala.
  3. Contribuire all'archivio dei link pacifisti che PeaceLink sta organizzando, regione per regione. Per farlo, basta cliccare su https://www.peacelink.it/links/ e segnalare il proprio sito o gruppo pacifista.

Solo attraverso un impegno collettivo e solidale possiamo fermare questa corsa alla distruzione e creare un futuro di pace per tutti.




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