Il discorso di Putin prefigura una risposta al lancio di missili occidentali sul suolo russo

Sull'orlo dello scontro militare globale con la tecnologia made in Italy

C'è tecnologia italiana nei missili Storm Shadow che colpiscono la Russia. Gli ATACMS usano il sistema M-code e necessitano di personale USA. Dal coinvolgimento indiretto siamo passati al conflitto militare diretto e anche l'Italia è coinvolta con proprie tecnologie. Ma la Meloni lo sa?
22 novembre 2024

Storm Shadows

Il missile grigio che vedete qui è uno Storm Shadow, è britannico ma contiene tecnologia italiana al 25%. Ed è stato lanciato sul territorio della Russia.

La Meloni lo sa? Ha dato il consenso del governo italiano?

Ma andiamo con ordine.

La decisione di Stati Uniti e Gran Bretagna di autorizzare l’uso dei propri missili su territorio russo rappresenta un punto di svolta pericoloso e irresponsabile nella guerra in Ucraina. Quella che era iniziata come una guerra di difesa contro l’invasione russa si sta trasformando, sotto i nostri occhi, in un conflitto globale dagli esiti imprevedibili.

I missili ATACMS e Storm Shadow: escalation pericolosa

Missile ATACMS

L’impiego di missili come gli ATACMS americani (lo vedete sulla rampa) e gli Storm Shadow britannici richiede una gestione operativa complessa, che implica necessariamente il supporto di personale militare specializzato e l’assistenza dei satelliti Usa. Questo legame diretto tra armi sofisticate e infrastrutture militari occidentali è un’escalation che non può essere ignorata. È una scelta che segna un passaggio da un sostegno indiretto all’Ucraina a una partecipazione attiva nella conduzione del conflitto armato.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Nel suo discorso del 21 novembre, Vladimir Putin ha condannato duramente questa nuova fase del coinvolgimento occidentale, definendola un passo verso una guerra globale. Le sue parole sono state chiare: la Russia si considera autorizzata a rispondere militarmente contro i paesi attivamente coinvolti nell'attacco al suolo russo. 

È necessario ricordare che Putin aveva già annunciato a settembre misure di ritorsione per l’uso di armi avanzate occidentali, in particolare per il coinvolgimento del sistema M-code e dei satelliti americani. Queste dichiarazioni non erano vuote minacce: sono state accompagnate dal lancio del missile ipersonico Oreshnik (con velocità di 3 chilometri al secondo) che la Russia ha definito una risposta diretta agli attacchi subiti.

Il missile russo Oreshnik: un avvertimento all'Europa

L'Oreshnik ha una gittata di 3.000-5.000 km. L'Oreshnik è un missile balistico a medio raggio (IRBM) ed è un missile ipersonico, capace di superare Mach 5. Può trasportare tra tre e sei testate, sia nucleari che convenzionali. Il missile Oreshnik - se fossimi ai tempi di Gorbaciov - violerebbe il Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces), che proibiva i missili con gittate tra 500 e 5.500 km. Questo trattato, firmato nel 1987, è stato abbandonato dagli Stati Uniti nel 2019.

Il missile ipersonico russo Oreshnik, utilizzato per la prima volta ieri in Ucraina, è stato annunciato ufficialmente da Vladimir Putin come una nuova aggiunta all'arsenale militare russo. 

Questo missile cambia completamente il quadro della sicurezza europea. Tanto che il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha convocato una riunione della Nato. Infatti il missile Oreshnik era precedentemente sconosciuto al pubblico e alla comunità internazionale. La sua esistenza non era stata menzionata prima del suo utilizzo in un attacco contro l'Ucraina il 21 novembre 2024. Anche se lanciato contro l'Ucraina è in realtà un tetro avvertimento all'Europa. E questa escalation è gravissima

Vladimir Putin ha affermato che dopo il lancio del missile Oreshnik, la NATO e gli Stati Uniti "hanno capito" la capacità di risposta della Russia. Durante il suo discorso, Putin ha sottolineato che il missile è stato sviluppato in risposta alle azioni aggressive della NATO e ha avvertito che i moderni sistemi di difesa aerea non possono intercettare tali missili. Ha anche affermato che le future selezioni dei bersagli per i test dei nuovi sistemi missilistici saranno determinate in base alle minacce percepite per la sicurezza della Russia.

Scendere in piazza il 10 dicembre

Questo nuovo scenario ci porta a domande inquietanti: chi sta realmente beneficiando di questa guerra senza fine? Il popolo ucraino? Noi? L'Europa?

Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno trasformato la guerra in Ucraina da un conflitto locale a una crisi che mette a rischio la sicurezza globale. Le conseguenze sono già sotto i nostri occhi: una retorica sempre più bellicosa, un’escalation armata e la paralisi delle vie diplomatiche. E il cupo ritorno agli euromissili: perché l'Oreshnik è a tutti gli effetti un euromissile

Come movimento per la pace, dobbiamo opporci fermamente a questa deriva e al ritorno preoccupante agli euromissili, per di più ipersonici. Il 10 dicembre è importante scendere in piazza per la pace.

Pax Christi e PeaceLink avevano lanciato l'allarme

Giorgia Meloni

PeaceLink e Pax Christi avevano già scritto al governo italiano, dato che sugli Storm Shadows c'è tecnologia italiana della Leonardo ed è grave che la presidente del consiglio Giorgia Meloni non abbia esercitato un diritto di veto sull'uso di questo missile sul territorio russo. Eppure si è vista con il primo ministro britannico. Che cosa si sono detti? Abbiamo un capo di governo che ha conoscenza e piena consapevolezza di quello che sta accadendo con la tecnologia militare italiana nell'evoluzione di questa guerra? 

La strada per la soluzione del conflitto non può passare attraverso la retorica della vittoria (a quale prezzo?) e l'escalation militare globale (a quale prezzo?), ma deve ritrovare il coraggio di percorrere vie di dialogo e negoziazione che in tutti questo tempo di guerra Papa Francesco ha costantemente richiamato.

Occorre fermare questa spirale prima che sia troppo tardi, prima che le scelte di pochi portino al disastro.

Il mondo è sull’orlo di un conflitto mondiale.





APPENDICE


Nel suo recente discorso alla nazione del 21 novembre, Vladimir Putin ha denunciato l'uso di missili americani e britannici contro la Russia, affermando che tali attacchi hanno trasformato il conflitto in Ucraina in una guerra di carattere globale. Secondo Putin, gli Stati Uniti stanno "spingendo il mondo intero verso un conflitto mondiale", e ha avvertito che la Russia è pronta a rispondere in modo deciso a qualsiasi escalation. [1][2]

Putin ha anche sottolineato che la Russia si riserva il diritto di colpire i paesi che forniscono armi all'Ucraina, evidenziando un cambiamento significativo nella retorica russa riguardo al coinvolgimento occidentale nel conflitto. Ha dichiarato che le azioni occidentali, in particolare l'uso di missili come gli ATACMS e gli Storm Shadow, giustificano una risposta militare russa, e ha menzionato specificamente il lancio di un missile balistico ipersonico Oreshnik come una risposta diretta agli attacchi. [2][3]

Inoltre, Putin ha affermato che la Russia è pronta a risolvere pacificamente i problemi ma è anche preparata per "qualsiasi sviluppo degli eventi", suggerendo una postura difensiva ma determinata[1]. La situazione attuale è quindi caratterizzata da un aumento delle tensioni e da un rischio crescente di escalation militare tra le potenze coinvolte.

Fonti:
[1] Ansa
[2] Avvenire
[3] Domani 
[4] Repubblica
[5] Sky Tg24

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