Il 4 luglio dei movimenti

Dichiarazione di Interdipendenza

Negli Usa le donne sfuggono alla retorica del patriottismo, e affermano i veri valori che sono alla radice dello spirito statunitense: "come popolo libero, spezziamo i nostri legami con la Corona di Bush dichiarando la nostra causa comune con i cittadini del mondo, nel perseguimento della pace, della giustizia e dei diritti umani per tutti".

Dichiarazione di Interdipendenza
del Women of Color Resource Center, 24 giugno 2004

La bandiera statunitense con il simbolo della pace

Quando, nel corso degli eventi umani, diviene necessario per un popolo rescindere i legami politici che lo legavano ad un governo immorale ed a riconoscere invece i legami che lo collegano a tutti i popoli del mondo, un giusto rispetto delle opinioni dell’umanita' richiede che essi manifestino le cause che li costringono a dichiarare la loro interdipendenza.

Noi teniamo per certo che queste verita' siano di per se stesse evidenti:

- che tutti gli uomini sono creati eguali ed interdipendenti, che la vita su questo pianeta esiste interdipendentemente, che il futuro di tutti i popoli richiede che vivano nel rispetto reciproco e per questa terra;

- che essi sono dotati dalla loro stessa umanita' di diritti universali, inalienabili, indivisibili e che tra questi vi siano la vita, la liberta', l'aria pulita, l'acqua pulita, il nutrimento, la casa, rapporti intimi consensuali, l'istruzione, la pace, la giustizia ed il perseguimento della felicita' ;

- che quando un qualsiasi sistema di governo diventa distruttivo nei confronti di questi diritti inalienabili, e' diritto del popolo cambiarlo od abolirlo ed istituire un nuovo governo che garantisca la sicurezza, la dignita', la felicita' ed i diritti umani per tutti. Quando una lunga serie di abusi, sia in politica estera che negli affari interni impone a i popoli del mondo il terrore, pericoli per la salute, distruzione ambientale e dispotismo e' loro diritto - anzi, loro dovere - rovesciare un simile governo e provvedere a nuove garanzie per la loro futura sicurezza. Tale e' stata la paziente sopportazione di questi cittadini degli Stati Uniti e tale e' ora la necessita' che li obbliga a cambiare il loro precedente sistema di governo. La storia dell’attuale presidente degli Stati Uniti, Gerorge W. Bush, e' una storia di ripetute ingiurie ed usurpazioni, tutte aventi l’obiettivo diretto di stabilire un’assoluta tirannia su questi cittadini e sulle nazioni straniere ed i loro popoli.

Per provarlo, lasciamo che i fatti siano sottoposti ad un imparziale giudizio.

- Il presidente ha dichiarato una guerra unilaterale e preventiva a popoli lontani, uccidendo migliaia di civili innocenti e centinaia di soldati statunitensi.

- Ha rifiutato il suo assenso alle leggi, ai trattati ed agli accordi internazionali, quelli piu' giusti e necessari per il bene comune.

- Ha ignorato la dipendenza degli esseri umani dall' aria, dall'acqua e dalla terra pulita enfatizzando la loro dipendenza dal petrolio a buon mercato.

- Ha rifiutato di applicare le doverose procedure legali per gli immigranti, i prigionieri politici ed i prigionieri detenuti all'estero, da Abu Ghraib a Guantanamo.

- Lui ed i suoi servi hanno mentito per portare la nazione alla guerra.

- Ha rifiutato di riconoscere l'autorita' di enti stranieri o internazionali nell'interesse comune della pace e della stabilita'.

- Ha cospirato con altri per sottomettere nazioni piu' deboli ad un potere estraneo alla loro giurisdizione ed al loro consenso, per occupare terre lontane e dettare legge a popoli vulnerabili.

- Ha tagliato le tasse ai piu' ricchi ed ha messo in moto dei meccanismi che allargheranno sempre di piu' il divario tra l'elite dei piu' ricchi e la media dei lavoratori.

- Ha messo a rischio la sicurezza economica del paese saccheggiando il residuo attivo di bilancio che esisteva quando aveva assunto la carica, portando il governo federale al deficit finanziario.

- Ha tentato di rendere il potere militare degli Stati Uniti una priorita' a scapito del benessere della propria gente.

- Ha nel contempo portato grandi eserciti a completare l’opera di tortura, morte, desolazione e tirannia gia' iniziata e caratterizzata da tali crudelta' e perfidia che difficilmente troverebbero un parallelo nelle eta' piu' barbare e in modo del tutto indegno del capo di una nazione civilizzata.

In ogni momento di queste azioni oppressive noi abbiamo espresso ad alta voce la nostra disapprovazione. Le nostre ripetute richieste hanno ricevuto come risposta solo ripetute ingiurie. Un presidente, il cui carattere emerge cosi' chiaramente in ogni atto da poter essere definito un tiranno, non e' degno di essere il governante di un popolo libero. Il presidente George W. Bush e' rimasto sordo alla voce della giustizia e della consanguineita'. Dobbiamo, pertanto, arrenderci alla necessita' di un nuovo governo.

Pertanto noi, popolo degli Stati Uniti d'America, nel nome e per il bene dei popoli interdipendenti del mondo, facciamo solenne e pubblica dichiarazione che siamo - e dovremme essere di diritto - un popolo libero; che gli atti unilaterali e indipendenti del presidente hanno messo a rischio il nostro futuro interdipendente e che ci riteniamo svincolati da ogni obbedienza alla nazione governata da George W. Bush. Come popolo libero, spezziamo i nostri legami con la Corona di Bush dichiarando la nostra causa comune con i cittadini del mondo, nel perseguimento della pace, della giustizia e dei diritti umani per tutti. E per il sostegno di questa Dichiarazione, con ferma fiducia nella protezione reciproca, diamo in pegno l'un l'altro la nostra vita, la nostra sicurezza su questa terra, su cui tutti abitiamo, ed il nostro onore.

Il Women of Color Resource Center, il 4 luglio commemorera' la visione di un' America diversa e piu' luminosa con la "Dichiarazione di Interdipendenza".

Unitevi a noi quest'anno, per dichiarare la nostra causa comune con i pooli del mondo, uniamoci per la pace e la giustizia globale e diritti umani per tutti. Per ulteriori informazioni sul Giorno dell'Interdipendenza, visitate il sito www.coloredgirls.org



Note: Traduzione a cura di Patrizia Messinese - associazione Peacelink
Fonte: http://www.zmag.org/content/showarticle.cfm?SectionID=30&ItemID=5767
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