Ciao Dino

[[Img801]]E' morto Dino Frisullo. Di sera, era il giorno del suo cinquantunesimo compleanno. Ha percorso strade difficili, molto spesso lasciato solo, forse perché chiedeva troppo a sé e agli altri. Forse perché il suo amore per la giustizia era assoluto, impaziente dei tempi, impaziente e indignato.
9 giugno 2003
gli amici di Dino
Con lui ho percorso sentieri e strade in Kurdistan e in Turchia, prima in Palestina e Israele. Non con lo stesso passo, litigando, ma volendogli bene e rispettando il suo passo, pensando spesso che senza di lui molte cose tragiche e ingiuste sarebbero passate inosservate e molti di noi sarebbero passati accanto a curdi torturati, ad immigrati e profughi sbarcati in Italia in cerca di pace e scurezza trovando invece abbandono, indifferenza,fame.

Ho il rimpianto, lo so quanto sia comune di fronte ad ogni morte, di non averlo ascoltato abbastanza, di aver posato il telefono dopo conversazioni agitate sul cosa fare di fronte ai problemi dei curdi, degli immigrati, pensando con insofferenza, non ne posso più, ma perché e così testardo.

Avrei voluto vederlo e stargli accanto durante la malattia, ho parlato con lui solo una volta, al solito, al telefono; disinteressato di sé, pensava a chi non aveva avuto il permesso di soggiorno, a chi veniva espulso, a chi veniva cacciato nei centri di detenzione.

D'ora in avanti in ogni sguardo sperduto e impaurito di immigrati o profughi che incontrero' so che vedrò Dino, il mio sorriso a loro sarà anche per lui.

Ciao Dino, non sarò al tuo funerale, li manco quasi tutti, sarò da un'altra parte, luoghi di conflitto e così via. Non so se sia giusto, soprattutto, non so se sia quello che desidero so pero' che tu mi diresti, vai.

Che la terra ti sia lieve.

Luisa Morgantini


"La cosa più bella è suscitare ricordi forti e belli...per questo sono contento della vita che ho vissuto, e non soffro se non fisicamente, e neanche molto. Voglio vivere, ovviamente, ho molto ancor da fare, ma se anche non andasse bene, non mi dispererò e non ho paura."

Il 6 aprile Dino rispondeva ad un mio messaggio con queste parole che oggi, a distanza di due mesi, nel giorno della sua scomparsa, paiono più che mai forti e profetiche.

Alla morte si stava preparando, l'aveva messa in conto, come la malattia. Non accettava però, e di questo soffriva tanto, il non poter partecipare alle manifestazioni o ai blocchi, il non essere fisicamente in piazza contro la guerra.

Perchè per Dino la vita era impegno quotidiano e lotta politica : senza orari, senza pause, senza vacanze.24 ore su 24. Dormiva anche pochissimo, per non toglier tempo alla lettura, allo studio, allo scrivere. Poi anche un po' si trascurava, mettendo in secondo piano le sue esigenze personali, sempre ultime rispetto a ciò che urgeva : l'occupazione di uno stabile, un corteo, un articolo, l'amico tamil senza visto di soggiorno, o il compagno palestinese o le donne kurde da intervistare e il Newrotz e Djiarbakir e...un impegno al di là di ogni confine.

Io l'avevo conosciuto negli anni ' 80, quando viveva in Puglia: erano i tempi delle lotte pacifiste contro il maxipoligono delle Murge, contro gli F 16 e i Tornado a Gioia del Colle, contro la base navale di Taranto, l'epoca in cui don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, arrivava con la sua Fiat 500 alle assemblee dei pacifisti...

Dino c'era sempre, ovunque, e la sua vita, all'epoca, era in buona parte sui treni. Sempre forte e instancabile, bello, simpatico, pieno di vita e di idee, creativo, eppure sempre capace di ascoltare a fondo, di capire, di parlare col cuore. Io voglio ricordarlo così come era quella mattina di settembre quando manifestavamo contro le navi in partenza per il Golfo Persico : con la maglietta rossa e i capelli lunghi, i baffi e l'immancabile sigaretta, il megafono a tracolla e l'azzurro del mare di Taranto alle spalle, nel sole.

Dino, amico carissimo e dolcissimo, la tua vita l'hai spesa bene, hai molto amato, ti sei fatto molto amare. Ci porteremo nel cuore, sempre, il dolore della tua assenza e la gioia d'averti incontrato.

LOREDANA FLORE
Associazione per la Pace Taranto


E' scomparso Dino Frisullo, uno di noi. Era un pacifista che ha dedicato la propria esistenza alla difesa dei diritti umani e dei popoli oppressi. Per la causa dei curdi ha sofferto persino la galera nelle carceri turche, uscendone a testa alta. E' stato per tutti noi un esempio di coerenza, di dedizione e di altruismo. L'impegno civile era in lui bisogno di giustizia sentito profondamente nell'intimo della coscienza. Il rigore, l'intransigenza e la cultura che aveva ci lasciano un esempio di vita. La sua forza d'animo ci faccia da guida anche nei momenti più difficili.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink


La notizia era forse attesa, anticipata da un "falso allarme" diramato in Rete un mese fa.
E' però di oggi, dall'agenzia ANSA, l'annuncio della morte di Dino Frisullo, uno dei pionieri della telematica sociale in Italia.
Non riscrivo su di lui ciò che in altri siti è ampiamente riportato. Ma voglio offrire al suo ricordo una poesia...

E siamo sempre noi, qui, anziani nella Rete
quelli che da soli costruivano i propri nodi telematici
Con entusiasmo di pionieri, in una frontiera
ancora poco conosciuta.
Quelli col filo del modem, filo di collegamento
offerto a dar voce ai"piccoli" del mondo
e della società.
Quelli cui non bastava esser "guru"
perché prima di tutto si è persone.

E le risorse di conoscenza, tecnologia amica
come gesto naturale, condividere.

Dieci e più anni passano
frontiera che si apre alle masse
e alle orde di sciacalli del dio danaro.
Ma noi testimoni del nuovo comunicare
noi entusiasti nel cuore
Internet che amplifica, internet che dischiude
voglia di vita e partecipazione
Isole nel mondo
cui si apre l'immagine del problema grande
dell'umano.

E non serve più credere di non sapere.

Internet che mostra dappertutto
Rete che condivide e fa partecipare.
Noi anziani col cuore che ancora crede
piccoli passi per un mondo nuovo.

Una scheggia di noi vola lontano.
Ma la sua scia rimane.

Roberto Del Bianco


Saranno pochi quelli che vorranno ricordare nei libri di storia Dino Frisullo, un grande uomo che ha saputo mettere la sua vita al servizio della giustizia, senza mai ostentare il suo impegno di lotta nonviolenta a favore degli ultimi e degli emarginati.

Dino pero' ci ha insegnato che la storia vera non e' quella scritta sui libri con le penne dei potenti, ma quella che scrivono i popoli oppressi con la loro vita e la loro testimonianza.

Per noi che ci occupiamo di informazione e pace, i suoi scritti e le sue azioni sono stati una bussola che molte volte ci ha aiutato a capire cosa accadeva attorno a noi.

Grazie Dino, buon viaggio. Carlo Gubitosa
Associazione PeaceLink


Ieri sera abbiamo perso un amico, un compagno: Dino Frisullo

Caro Dino,
ti regaleremmo la nostra poesia più bella se fossimo poeti, ti dedicheremmo la vittoria più significativa della nostra vita se fossimo i vincitori, ti faremmo dono dei sorrisi dei bambini soffrenti in Palestina, in Kurdistan, a cui hai dedicato tutta la tua vita, se ne trovassimo alcuni. Ti parleremmo di libertà conquistata e dei muri di oppressione abbattuti se fossero veri.

E' brutto volerti dedicare qualcosa e non potere. E' brutto non potere ricambiare l'ardore della tua passione per la giustizia e la libertà che ci hai trasmesso.

E' vero, ci hai lasciato soli con il fragore dei carri armati, con il frastuono degli elicotteri, con i pianti strazianti delle madri, l'urlo di rabbia dei padri, la paura dei bambini. Ma ci hai insegnato a perseguire la sete della giustizia anche quando possa sembra incredibile e assurdo.
Grazie Dino.

Addio amico,
addio compagno,
addio Dino

InfoPalestina

Farshid
Maria
Monica
Stefano
Luciano


Amman - 6 giugno 2003 – Ho appreso la notizia della sua morte in Internet. E’ doloroso apprendere che una persona a te cara è morta. Erano anni ed anni che non lo vedevo. Un caro amico sempre disponibile e sempre pronto a battersi.

Solo pochi giorni fa ho chiesto sue notizie ai pacifisti che sono venuti in Giordania.

Un vecchio numero di telefono ed il suo nome nella mia agenda telefonica. Ho perso i contatti con lui. Adesso non c’è piu’ ed io non sono riuscita a ringraziarlo per quello che ha fatto. Per le battaglie condotte quando ero in Italia .

Non sono riuscita a ringraziarlo per il lavoro di solidarietà ed il rapporto umano che ha avuto con gli studenti stranieri.

Non sono riuscita a rivederlo ed abbracciarlo un’ultima volta.

Volevo dirgli grazie ..

Rimarrà sempre in me il suo sorriso e la sua forza.

Ciao caro amico Rosarita.


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